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martedì 29 giugno 2010

Troppo Piombo - Enrico Pandiani


C'è un prete che cammina in un piccolo villaggio leggendo il suo breviario quando vede quattro ragazzini che stanno litigando come cani per spartirsi dieci noci: Allora il prete, mette via il breviario, si avvicina ai mocciosi e gli dice: Date a me quelle noci, figlioli, che a dividerle ci penso io. Un prete è sempre un prete e quando parla in genere la gente lo ascolta, soprattutto i bambini. Quelli gli mollano le dieci noci.
Lui li mette in fila davanti a sé, tipo un confronto all'americana, e poi dice: Come volete che le divida, secondo la legge di Dio o secondo quella degli uomini? I ragazzini, che si credono molto furbi, gli dicono che le divida secondo la legge di Dio, cosa che a sentirla dire fa sempre un certo effetto. Allora il prete dà tre noci al primo, due al secondo , una al terzo e nessuna al quarto. Le altre quattro se le ficca nella tasca della tonaca, poi riapre il breviario e riprende la strada

Undici paia di scarpe, tra sandali e décolleté, perfettamente allineate vicino a un cadavere con le braccia ammanettate dietro la schiena. Il corpo è quello di Therese Garcia, promessa del giornalismo francese al quotidiano Paris24h. Causa della morte: calci, pugni a non finire e a conclusione l'osso del collo spezzato. A Los Angeles sul posto sarebbe arrivato il detective Hieronymus "Harry" Bosch. Ma quì siamo a Parigi. Una Parigi dove non smette mai di nevicare e Natale e alle porte. Il caso è quindi del commissario Mordenti e della sua squadra, interamente composta da poliziotti di origine italiana e per questo soprannominata "Les Italiens" o più amichevolmente dai colleghi "quelle teste di cazzo degli Italiani". Nessuna impronta, nessuna traccia. Un solo indizio: una foto raffigurante la vittima assieme a tre amiche e colleghe sorridenti. Quattro donne odiate da tutti al giornale. Ed è proprio quì nella redazione di Paris24h che c'è da sporcarsi le mani e rovistare nei segreti e nelle ambizioni di uomini e donne pronti a tutto per una scrivania importante, per venire a capo di questo brutale omicidio. Mordenti lo farà senza lasciare nulla d'intentato a costo di stropicciarsi la camicia a cui tiene tanto.
Police procedural e noir insieme "Troppo piombo" il secondo lavoro di Enrico Pandiani, dopo l'ottimo esordio con "Les Italiens" sempre edito da Instar Libri, è un libro riuscito dal punto di vista della storia e dello stile. Un inizio che ti colpisce in pieno volto e un finale pirotecnico dove la scrittura si esalta. Pandiani sa come alzare e abbassare il ritmo della narrazione a perfezione attraverso l'alternarsi di momenti tragici e divertenti. Ma soprattutto ci racconta, anche grazie all'ambientazione di una Parigi sempre affascinante, il degrado di una società sempre più alla ricerca di successo e gloria.
Troppo odio, troppa cattiveria, troppa violenza. Non c'è molta speranza per chi decide di affrontare questa vita. La vita del poliziotto. Una vita di rincorsa contro il Male che parte sempre avvantaggiato. Mordenti, personaggio fragile e roccioso al tempo stesso, cerca una via d'uscita nella passione per la bella Nadege Blanc, per inciso personaggio riuscitissimo. Ma non basta canticchiare canzoni famose di fronte a cadaveri smembrati in obitorio, fare indigestione con il miglior gelato di Parigi assieme all'amico Alain o commuoversi di fronte a quell' umanità derelitta, rappresentata dal sorriso un ragazzo down, che pochi e nessuno sembrano prendersi a cuore, per nascondere alla vista, come polvere ammucchiata sotto al divano, tutta la difficoltà nel sostenere questo peso.
Dio, se c'è, distribuisce dolore e gioia a modo suo, dando però l'impressione di usare regole che non piacciono a nessuno.

"E' così che funzionano le cose a questo mondo. A qualcuno arrivano tre noci, a qualcun altro ne arriva solo una. Il buon Dio, invece, ne becca sempre quattro"

Articolo di Roberto "lofi" Lofino

Dettagli del libro
  • Autore: Pandiani Enrico
  • Editore: Instar Libri
  • Genere: letteratura italiana: testi
  • ISBN: 884610109X
  • ISBN-13: 9788846101099
  • Data pubbl.: 2010

12 commenti:

Scéf ha detto...

il 23 luglio avrò l' onore di presentare Pandiani a Sarzana. sto leggendo les italiensed è un libro fantastico e da tutte le parti leggo che Troppo Piombo è ancora + bello e non vedo l' ora di iniziarlo! grande Enrico

Cristing ha detto...

Grande Roberto bellissima recensione. Devo leggere prima les italiens?

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Fantastica recensione per un libro assolutamente nelle mie corde.
Inizio in questi giorni "Les italiens", finalista al premio Nebbiagialla 2010.

Unknown ha detto...

Lo comprerò al piu presto!
Veramente interessanti le recensioni!

Martina S. ha detto...

Dovrei rifarmi con un po' di autori italiani e questo sembra buono per iniziare.

Frankie Machine ha detto...

E' buonissimo Martina, una vera bomba. Li ho letti entrambi, Pandiani è una ventata di aria fresca nel poliziesco italiano, mi domando come si faccia a saltar fuori con due magnum così dal nulla alla sua ormai non più giovane età (la mia ;pppp). Lofi mi ha bruciato sul tempo, ma sono le cose che avrei detto anch'io, confermo in pieno. E non si ferma più, è già pronto il terzo della serie. E chi lo ferma, avanti così!

J.P. Manchette ha detto...

forse sarà anche una ventata di aria fresca nel panorama italiano (più che altro per l'ignoranza dei lettori), ma in realtà è solo un buon epigone dei noiristi francesi di 30 (e più) anni fa...

Anonimo ha detto...

Mica facile, però, trovarne uno del tutto originale. E che sappia pure scrivere bene...:)
Fabio Lotti

Enrico Pandiani ha detto...

Continuo a rileggerla e mi piace sempre di più. Questa recensione è una vera figata. Mi piacciono molto l'inizio e la fine con le citazioni. Sul buon dio c'è sempre un sacco dicose da dire ;) Grazie ragazzi.

Enrico Pandiani ha detto...

@ J.P. Manchette.
Non nego assolutamente l'ispirazione che mi hanno dato i grandi noiristi francesi di 30, 40 ma anche 10 anni fa (tu per primo ;). Sicuramente la loro prosa e il modo di vedere le cose mi sono rimasti nelle dita. Nel mio linguaggio una grossa influenza l'ha avuta pure San-Antonio (da quando ho letto il primo, parlo più o meno come lui). Ma anche Chandler e Hammett hanno lasciato parecchia roba nella mia soffitta, sentimentalismi che erano stati dimenticati, un certo romanticismo, il disincanto. Però rimescolando questi elementi, credo di averci messo parecchio di mio. Una mia visione delle cose, le mie ideologie, i miei fantasmi. Non ho scritto certamente dei capolavori, però ho rispolverato un genere che, soprattutto in Italia si era un po' dimenticato. Mi premeva soprattutto far ridere, usare l'ironia, perché ultimamente nel nostro paese non è che ne ho vista molta.
Forse i miei romanzi non sono una ventata d'aria fresca, ma concedimi almeno una brezzolina ;)

Lofi ha detto...

@Enrico Pandiani: grazie per il tuo commento alla mia recensione. Ne sono onorato.

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Questi sono gli scrittori che amano i corpi freddi: bravi e che non se la tirano.
Bravo Enrico: sto leggendo Les Italiens e mi gusta assai.