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lunedì 7 giugno 2010

Ti voglio credere - Elisabetta Bucciarelli


Mente davvero chi non dice la verità o chi fa finta di crederci?

Un romanzo che ti porta in apnea. Un romanzo che a più riprese ti fa mancare il fiato. Così come l’ispettore Maria Dolores Vergani, protagonista seriale dei libri di Elisabetta Bucciarelli, più volte durante il racconto, ha bisogno di aprire la finestra per liberarsi dal senso d’oppressione fisico che pensieri e reclusione le procurano; così io stesso ho avuto bisogno di interrompere la lettura per qualche minuto, ogni tre quattro capitoli – molto brevi per inciso - in modo da poter concedere al dolore e alla rabbia, che le pagine trasmettevano, di non accumularsi.
Romanzo che dire claustrofobico è dire poco. Tre soli scenari caratterizzano le vicende raccontate nel libro: - la casa d’infanzia a Milano dove la Vergani sconta gli arresti domiciliari, in quanto indagata per omicidio volontario per aver accoltellato una donna nei boschi della Valle d’Aosta. Un appartamento che per la Legge dovrebbe essere inaccessibile a chiunque se non ai Carabinieri che quotidianamente hanno il compito di controllare la presenza del recluso, che invece è un continuo viavai di personaggi.

- la questura dove l’Ispettore Corsari e l’aiutante Funi si trovano ad affrontare gli strani casi di un dentista che cava denti sani ai suoi pazienti per sostituirli con protesi a basso costo, il volo suicida di una giovane ragazza dal ponte che sovrasta viale Forlanini e l’incredibile apparizione di tre maestose croci in legno nel giardino di una casa signorile del quartiere San Siro a Milano. Le croci, sotto una delle quali verrà rinvenuto un cadavere, spunteranno anche in altri luoghi a formare un inquietante e misteriosa Via Crucis.

-la mente di Maria Dolores che lotta per recuperare i ricordi che la possano aiutare a delineare gli avvenimenti precedenti l’atto di sangue di cui è stata protagonista. Dentro se stessa combattono fianco a fianco e anche uno contro l’altra il senso di giustizia e la ricerca della “vera” verità. Come ci si può difendere se i ricordi di quanto è avvenuto sono offuscati? Quanto è giusto fidarsi di chi ti racconta una verità che per noi è opportunistica? Degni di nota i dialoghi serrati su Etica, Giustizia e Verità con l’avvocato Nagel che si occupa di tracciare la sua strategia difensiva.

I personaggi non sono compiacenti. Sono esattamente come le persone che s’incontrano tutti i giorni, reali con i loro pregi e i loro difetti. La stessa Maria Dolores Vergani non fa nulla per mostrarsi simpatica (maltratta il fido collaboratore Funi, si prende una rivincita verbale con il nipotino della vicina di casa che le aveva dato della bugiarda) a tal punto che a volte ci vien voglia di mandarcela noi in galera.
Un libro che oltrepassa la letteratura di genere per parlarci di moltissime questioni. Ci parla di anoressia e delle difficoltà di costruire legami familiari fondati sulla fiducia e sull’affetto, di rapporti genitori figli che trasudano vuoto comunicativo ed emozionale, di dolore ricevuto e poi cercato come martirio, di solitudine forzata e di paura di crescere e vivere.
Un romanzo che chiede molto al lettore. Le citazioni sono tante quanti i ringraziamenti che Elisabetta Bucciarelli sente di segnalare al termine del romanzo. Dalla pittura surrealista di Rene Magritte al cinema visionario di Wim Wenders, dalla poesia confessionale di Sylvia Plath alla teologia mistica di Simone Weil.
Un testo che potrebbe farsi teatro senza troppe difficoltà e con ottimi risultati.
Una lettura impegnativa ma allo stesso tempo, grazie alla raffinata scrittura e a uno stile secco, che non perde mai di ritmo e fa riflettere.
Consigliato vivamente.

Articolo di Roberto "Lofi" Lofino

Dettagli del libro

  • Autore: Bucciarelli Elisabetta
  • Editore: Kowalski
  • Genere: varia
  • ISBN: 8874966776
  • ISBN-13: 9788874966776
  • Data pubbl.: 31 maggio '10
  • Prezzo: 15,00 € 

13 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Romanzo assolutamente da non perdere di una delle nostre più importanti esponenti nella narrativa di genere.
Ottima recensione Roberto. Scrittrice che VOGLIO portare a Mantova nel ciclo autunnale ITINERARI NOIR dedicato alle donne in giallo.

Anonimo ha detto...

Questo libro non me lo voglio perdere, ho letto "Io non ti perdono" e la Dolores mi era piaciuta.
gracy

Martina S. ha detto...

Un'autrice che ancora mi manca. Devo recuperare pure il primo romanzo...

Scéf ha detto...

se posso darvi un consiglio, anche sep otrebbe far arrabbiare Elisabetta :P, prima di leggere questo romanzo, leggete "Io ti Perdono". Questo potrebbe anche esser letto senza necessità del primo ma alcuni pezzi potrebbero mancarvi o meglio verrebbero capiti meglio. Diciamo che leggere il primo romanzo non è obbligatorio per leggere questo, ma consigliato sicuramente.
Senza escludere che chiaramente ci si ritrova davanto a una delle penne + grandi di Italia e tutti i suoi romanzi ve li consiglio con grande piacere.
Bravissima Elisabetta :)

Cristing ha detto...

Ottima recensione Roberto, è un autrice che non conosco. Seguirò il consglio di Body e inzierò da Io ti perdono...

Unknown ha detto...

Elisabetta Bucciarelli è la migliore.
Punto.

Briciole di tempo ha detto...

...grazie per il consiglio Enzo, Io ti perdono ce l'ho già perciò inizierò sicuramente da quello!!!!

AngoloNero ha detto...

Molto bene, condivido in pieno :)

Anonimo ha detto...

Ho commesso un errore nel mio post di prima "Io ti perdono" è il titolo esatto...., come ricordava Body.
Ma allora è un sequel?
Nel primo c'è la storia personale dell'ispettore Dolores, forse una delle donne più tristi che abbia letto, forse Body intendevi riferirti a questi particolari?
gracy

Scéf ha detto...

si e no gracy... nel senso che "Ti voglio credere" è un libro che può esser letto senza necessità di aver letto prima "Io ti perdono". Dico solo che se vuoi avere una lettura ancora + completa e ancora + piacevole di "Ti voglio credere", secondo me si farebbe bene a leggere per primo "Io ti perdono" proprio perchè nel nuovo romanzo ci sono un pò di riferimenti dei fatti passati...
ripeto quindi, può esser letto tranquillamente a se, ma se si vuol avere una lettura "orgasmica" bisogna anche leggere il primo!
e comunque vi assicuro che entrambi i libri meritano un casino quindi un paio di pacchetti di sigarette in meno e tanta cultura in + ;)
fidatevi di bodycold

Unknown ha detto...

Non c'è un solo libro della Bucciarelli che non valga la pena di essere letto.
La sua produzione, ordinata cronologicamente:

http://www.anobii.com/books/Happy_hour/9788842534686/0195a7407823e24681/

http://www.anobii.com/books/Dalla_parte_del_torto/9788842538097/012ef6b4ee294b4431/

http://www.anobii.com/books/Femmina_de_luxe/9788883724626/01fdec848b144cbc06/

http://www.anobii.com/books/Io_ti_perdono/9788874966882/0165e62b90f2aa9280/

http://www.anobii.com/books/Ti_voglio_credere/9788874966776/010d416d13a9a61170/

a questi romanzi si sono aggiunti ottimi racconti inseriti in antologie o sui Gialli Mondadori.

Leggetela!

Scéf ha detto...

heehehehe
io in effetti di elisabetta conosco slo gli ultimi due e sono molto curioso di leggere il Perdisino

Unknown ha detto...

il perdisino è una chicca da paura! ;-)