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martedì 22 giugno 2010

Il segno di Dio - Raymond Khoury


Un segno misterioso compare nel cielo sopra l' Antartide, poi in Groenlandia, e poi sopra la testa di un vecchio religioso copto, che la gente vede come vicino alla santità di nome Gandhi Padre Jerome. È il segno di Dio o è una creazione scientifica? "Il segno di Dio" appartiene a quei libri che avendo una forte concentrazione nella trama di fitte argomentazioni teologiche incrociate con del thriller, spesso vengono odiati.
A me personalmente, alcuni romanzi di questo filone narrativo, non dispiacciono per nulla e questo titolo della "Newton and Compton" non è da meno.
La narrazione non è fine a se stessa, e il filone teologico lascia delle profonde riflessioni al lettore. Non un sempplice romanzo insomma, ma un libro che dopo averlo chiuso qualche dubbio su chi sia l' artefice dei nostri destini, te lo lascia.
Partiamo dalla trama. Come anticipato dalla quarta di copertina, una spedizione televisiva, si trova in Antartide per riprendere lo scioglimento dei ghiacci fin quando dal profondo di un iceberg non esce qualcosa di indicibile, impensabile e inspiegabile che si innalza in cielo sopra di loro. Una nube di luce che sembra contorcersi su se stessa, pulsante di energia e di vita.
Un segno divino o qualcosa di spiegabile dal punto di vista scientifico?
Il mondo intero si prepara ad accogliere una nuova venuta di Dio e questo scompiglio teologico non fa altro che far scoppiare ovunque scontri religiosi tra le varie dottrine ed etnie. L' inizio del Chaos.
Solo il giornalista che girò il reportage e Matt Sherwood cercheranno di dare una spiegazione scientifica a quest' evento. Dalla premessa e sin dalle prime pagine pensavo di ritrovarmi davanti al solito libro a sfondo cristiano-religioso e invece altro non è che un thriller con tanto di morale sull' ambiente, sulla mala politica (grandi le invettive contro Bush che l' autore ha sparpagliato nella trama del libro) e su quanto siano influnzabili le masse dai mezzi di comunicazione. Un libro piacevole che conferma la capacità di Raymond Khoury nello scrivere libri considerato che i suoi primi due romanzi (“L’ultimo dei templari” e “Il Santuario“), editi in Italia sempre per Newton Compton, negli States , vendettero un milione di copie ciascuno e di certo anche con questo le aspettative non sono calate.
Un libro fluido, che ti tiene col fiato sospeso fin dalle prime righe, fin dalla descrizione della spedizione artica della troupe televisiva con un finale semiaperto che di certo lascia molto riflettere. Un bel libro da "ombrellone" peccato solo che quest' estate tarda ad arrivare :D


"Sono stato alle Maldive prima di scrivere questo libro, uno dei luoghi più belli del pianeta, e stavo guardando le notizie alla TV sentendomi frustrato da ciò che sentivo e vedevo, guerre e combattimenti in corso in diverse parti del mondo, molti dei quali alimentati dal fanatismo religioso. Un fondamentalismo religioso che si sta diffondendo sempre più in Medio Oriente e in America, con tanti leader, eletti o no, liberi di prendere decisioni di vita o di morte su basi dettate esclusivamente dalla loro fede, devastando la vita di milioni di persone in tutto il pianeta. E ho pensato che se accadesse qualcosa di straordinario, un evento soprannaturale così spettacolare e capace di costringere ognuno di noi a sedersi, ascoltare e riflettere su tutto quello che sta succedendo, forse potrebbe servire a far crollare tutte le appartenenze precedenti e unirci tutti sotto una bandiera comune, la bandiera dell’umanità. Da tutto questo è nata l’ispirazione per ‘Il segno di Dio."

Articolo di Enzo "BodyCold" Carcello

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 425
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Newton Compton
  • Codice EAN: 9788854118300
  • Traduttore: F. Graziosi
  • Prezzo: 14,90 €

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Enzone!
Ti segnalo i refusi "anrtica della troupa televisivacon".
Fabio Lotti

Cristing ha detto...

Decisamente non è il mio genere ma complimentissimi per la recensione, veramente bella.....

Scéf ha detto...

colpa della tastiera in ufficio... grazie fabio :)

Briciole di tempo ha detto...

Mai come in questi giorni il tema dell'ambiente è d'attualità. Bella recensione Enzo!

Martina S. ha detto...

Un thriller a sfondo teologico... Accidenti, mi son detta, non sarà la solita americanata alla Dan Brown? No, dalla recensione di Enzo non sembra. E, cercando cercando, ho scoperto che l'autore è libanese. Enzino, lo sai che se mi proponi autori mediorientali mi colpisci al cuore!!! :-)))))