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domenica 2 maggio 2010

666 Io sono il diavolo – Glen Duncan


Quello di cui devo parlarvi è il nuovo patto Ci provo, ma è complicato. Gli umani come ha sottolineato quel crucco dal muso schiacciato e masturbatore cronico di Kant, sono prigionieri dei limiti di tempo e spazio. [..]Dopo la Caduta ( intendo la prima, la mia caduta, quella con tutti gli effetti speciali) noi – io e i miei seguaci rinnegati- ci siamo accorti che il nostro linguaggio era cambiato e le nostre bocche si erano adattate a una sua variante; più gutturale, piena di fricative e sibilanti, ma meno effeminata, meno Divina. La nuova lingua, insieme ad un secolo o due di laringiti, ci diede l'ironia.

Forse è la fine del mondo o forse no, stà di fatto che Gabriele , l'arcangelo chi altri?, annunzia a Lucifero la Volontà del Creatore che torni a casa. Avete capito bene. A casa, in Paradiso, proprio lui, il Principe delle Tenebre, il Portatore di Luce, il Signore delle mosche. Per poter essere riaccolto nella sfera infinita dell'Amore Divino, dovrà prendere le spoglie umane di uno scrittorucolo, tale Declan Gunn ( non vi dice nulla questo nome?..suggerimento: un'anagramma ) e vivere sulla terra senza peccare per un mese.
Semplice, diremmo noi, in fondo l'umano in questione è quanto di più patetico e lontano da ogni tentazione possa offrire la Terra. I suoi libri stentano a “spiccare il volo”, è succube di una simil-relazione con una opportunista e complessata ragazza di nome Violet. Ha perso il vero amore della sua vita, Penelope, per l'inettitudine alla verità, propria della sua deficitaria autostima. Vive in un monolocale tristissimo, dove poche ore prima, in una vasca ai limiti delle più elementari regole igieniche, ha provato a suicidarsi. Senza contare la sua goffaggine di fracchiana memoria nei confronti, non solo della sua spigliata ed astuta editrice Betsy, ma del mondo in generale.
Verrebbe da pensare che l'ironia vera, la più grande in realtà, è patrimonio proprio del Nostro Padre Celeste. Così Lucifero che nonostante sia il “cattivaccio” che è, non può esimersi da fare la Sua volontà, prende possesso del corpo malmesso di Declan e lo fà con lo “spirito di ribellione” che gli è proprio. Finalmente può raccontare agli uomini la sua versione della cacciata dal Paradiso, la sua “funzione” nel progetto Onnisciente e l'attimo, infinito, in cui un pensiero, vago e leggero come le piume delle ali di un cherubino, si è intrufolato nel tripudio di un Gloria angelico, colmandolo di ovvietà, come un cucchiaino di miele dopo un'indigestione di melassa.
La Redenzione? È appena il bozzolo di un desiderio, un refolo di vento nella grandiosità di una tempesta. Venirne fuori nuovamente puliti. Sarebbe uno spasso. Non ci fosse tutto quell'insulso, vuoto, infinito, non essere altro che propaggini. Non ci fosse quest'ubriacante, delirante, turbinio di sensazioni che anche l'ultimo degli uomini può provare. Colori, odori, suoni, voci, tatto e autonomia nella scelta del “suggeritore” di atti. Un'orgia di sensazioni. Nessun' altra creatura come l'uomo e nessun parco giochi migliore per il Signore degli Inganni. Ironico, dissacrante, colmo di vizi come un uomo qualunque.
Anche per il tentatore per eccellenza, esiste la tentazione ed è lì , nelle spoglie e nella condizione mortale. Lucifero utilizza Declan come una cartina tornasole nell'amalgama chimica della materia. Tanto da ridurlo a lumicino all'approssimarsi dello scadere del mese concesso.
Ancora una spintarella e non dovremmo più preoccuparci che il Male soffi e corra ruggendo per il nostro mondo. Ma forse, come ogni cosa nell'universo, anche Lucifero ha un suo posto e un suo compito..
Glen Duncan dipinge un Mefistofele scevro di quell'abisso di malevolo rancore e di malvagità pura che ci consegnano i passi biblici, o l'ossessionato distruttore di mondi Byrne di “Giorni Contati” . In questo romanzo, nella sua veste umana, è più simile ad un Costatine. L'originale però, quello di Hellblazer per intenderci. Con una Silk Cut perennemente fra le labbra, un'orticaria d'anima per l'ubbidienza, una struttura cedevole alle tentazioni, un'opprimente domanda nel petto: “Ne sarà valsa la pena Junior ?”..

“Hanno sempre avuto un pessimo senso dell'umorismo lassù… Fanno battute che ti uccidono…” ( John Costantine- dal film “ Costantine” )

Articolo di Daniela "eccozucca" Contini

Dettaglio del libro
  • Autore/i: Glen Duncan
  • Tradotto da: L. Mori
  • Editore: Newton Compton
  • Collana: Vertigo
  • Prezzo € 14.90
  • Formato: Libro in brossura
  • Data di pubblicazione: 2010
  • ISBN: 8854116475
  • ISBN 13: 9788854116474
DIVENTERÀ PRESTO UN FILM PER LA REGIA DI DAN HARRIS


2 commenti:

Stefania ha detto...

Uhm...interessante. Già visto in giro, per ora passo ma spero di trovarlo prima o poi al mercato dell'usato e allora non passerò :)))

@Daniela : splendida la tua recensione, come sempre! Riesci ad attirare nella "trappola" , bravissima :))))

Briciole di tempo ha detto...

Daniela ha un dono, riesce ad incantare con le sue recensioni, rendendo intriganti anche i libri che non mi attraggono!Brava, se deciderò di leggerlo sarà solo per merito tuo!