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mercoledì 14 aprile 2010

Ucciderò Mefisto - Valter Binaghi


Una volta il mondo non era fatto di cose, ma di parole. Gli antichi ascoltavano il vento, guardavano le figure nel volo degli ucceli, ed erano parole di Dio. E' perchè avevano il cuore puro. Dopo, tutto si è confuso, le cose hanno smesso di parlare e gli uomini hanno cominicato a misurarle. Ma qualcosa è rimasto. Ognuno ha diritto al suo angelo. Ognuno ha il proprio angelo in questo mondo, purchè sappia riconoscerlo. Ma il mondo è diventato un casino, la gente anziché incontrarsi sbatte contro i muri come fosse ubriaca.

La poesia e la veridicità di queste parole hanno un impatto fortissimo. Tutte e 118 pagine di questa storia hanno un impatto fortissimo. La storia potrebbe sembrare semplice, Fausto Blangè docente universatario e scrittore uccide il suo analista, Dott. Collinaro, gli spara in pieno volto, confessa, è colpevole. Caso chiuso. E in realtà è così ma il Commissario Leonetti vuole sapere perchè una persona rispettabile ad un certo punto della sua vita diventa un omicida, cosa lo ha portato a questo? “ Ho pensato a Margherita, Noi ci siamo riconosciuti, ma poi qualcosa ha spezzato il cerchio, e adesso la mia vita è finita. …. Ma bisogna togliere i veleni dal mondo, tutta la musica cattiva, quella che confonde le anime, e anche io devo fare la mia parte. Ucciderò Mefisto e questo è quanto”. Fausto e Margherita.
Una storia d'amore con A maiuscola punto di riferimento uno dell'altra. Indissolubili, affiatati, persi e inebriati di quell'amore che forse, se si è fortunati, si può incontrare una volta nella vita, il loro matrimonio è un esempio per tutti. Fausto, finalmente, raggiunge il successo e la sua vita cambia, interviste, presentazione in giro per l'Italia, talk show, il sogno di una vita che si avvera, Fausto spicca il volo.
Margherita crea scatole in legno è un artista, vita semplice, donna semplice, serena tranquilla, socievole e sorridente, ma lei resta a terra. Lui ha tutto, è emerso dall'oblio, ora è conosciuto è un autore di successo, ha la promoter che lo lancia in orbita, la produttrice televisiva che gli ha procura il ruolo di opinionista televisivo, e un amante. Lei, Margherita ha solo lui.
Fausto sta a come Faust, come il Dott. Collinaro sta a Mefisto?
E Margherita?
E' il prezzo da pagare?
La storia d'amore è solo una delle chiavi di lettura di questo libro, un'altra è la fretta e l'urgenza con cui viviamo senza fermarci ad osservare un attimo di più quello che ci circonda e soprattutto chi ci circonda. Andiamo troppo velocemente e le immagini di quello che vediamo scorrono come dal finestrino di un treno in corsa. Ma quella che ci colpisce di più la leggiamo nelle risposte della promoter di Fausto durante l'interrogatorio. Aperta critica al mondo dell'editoria. Libri di autori sconosciuti che vengono lasciati a prendere polvere, mentre si lanciano a razzo “ciofeghe” (passatemi il termine) solo perchè l'autore è famoso, magari un ex calciatore o una velina o il colpevole/vittima di un fattaccio di cronaca.
Si crea il personaggio o si pompa il caso, si creano fan club su facebook, sempre che ne valga la pena è ovvio, ci deve essere un ritorno economico o di favori. I riferimenti che vengono fatti a Gomorra, a Faletti, a Cogne, a Fabrizio Corona rendono forse più chiara l'idea di quello che sto dicendo. Non è l'uovo di Colombo, ma messo così nero su bianco fa un certo effetto.
Tutto questo in 118 pagine di un libro bello, intenso, profondo, scritto bene dal ritmo scorrevole e incalzante. Non c'è nulla che non vada in questa storia, non c'è una nota stonata. E' una piccola perla perfetta. I dialoghi sono chiari diretti e i personaggi ben caratterizzati tutti, anche quelli secondari. Ma i momenti di assoluta poesia, li leggiamo nelle pagine in cui Fausto “ricorda” Margherita.
Le ultime pagine mi hanno veramente commossa, Valter Binaghi mi ha sfiorato il cuore, facendomi provare una infinita tenerezza.

Valter Binaghi è nato nel 1957 in provincia di Milano. Si è occupato di controcultura e movimenti giovanili come redattore della rivista “Re Nudo” e curando per Arcana alcuni volumi dedicati alla musica pop (Pink Floyd, 1978; Lou Reed, 1979; Punk, 1978; Eroi e canaglie della musica pop, 1979). Ha pubblicato i romanzi: L’ultimo gioco, scritto con Edoardo Zambon (Mursia, 1999), Robinia Blues (Dario Flaccovio, 2004), La porta degli Innocenti (Dario Flaccovio, 2005), I tre giorni all’inferno di Enrico Bonetti cronista padano (Sironi, 2007), Devoti a Babele (Perdisa Pop, 2008).

Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Autore: Binaghi Valter
  • Editore: Perdisa Pop
  • Genere: letteratura italiana: testi
  • Collana: Babelesuite
  • ISBN: 8883724836
  • ISBN-13: 9788883724831
  • Data pubbl.: 2010

7 commenti:

Briciole di tempo ha detto...

E' vero Cri, questo libro è una piccola perla e io devo ringraziare te per avermelo fatto leggere. Splendida recensione!

Cristing ha detto...

Grazie Mari, mi sono emozionata leggendo la recensione!!!

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Complimenti ragazze, ormai la redazione vi sta sfruttando come una fabbrica cinese che lavora nell'ombra.
Ma nonostante tutto la qualità non cala...anzi!!! :-)
Bellissima recensione

Martina S. ha detto...

Concordo col Killer: le nostre amiche romane ormai sono parte fondamentale della redazione. Bravissime tutte, ormai noi non riusciamo più a starvi dietro ^__^

Linda80 ha detto...

Bravissima anche Cristing :-)

valter binaghi ha detto...

E io cosa dovrei dire?
Una cosa semplice: grazie.
Il vero pane di chi scrive è l'emozione del lettore.

Cristing ha detto...

Grazie a te Valter per avermi fatto vivere questa emozione....