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sabato 3 aprile 2010

La principessa di ghiaccio – Camilla Läckberg


(Il paesino)…. Adesso era immerso nella quiete più totale, dava quasi l’impressione di dormire. Anche se Erica sapeva che era una calma apparente. Sotto la superficie i lati più oscuri dell’animo umano lavoravano anche lì come in qualsiasi altro luogo abitato…..Odio, avidità, vendetta…ogni sentimento veniva nascosto sotto un grande coperchio imposto dalla domanda “cosa penserà la gente?”.

Benvenuti a Fjällbacka piccola comunità svedese non lontano da Goteborg, iconografia di qualsiasi villaggio, paesino, città o metropoli disseminate per il mondo. Benvenuti alla scoperta dei suoi misteri, ai suoi enigmi, alle sue abiezioni, ai suoi segreti schermati e dissimulati che fermentano “sotto una superficie che doveva essere costantemente tirata a lucido”. Benvenuti a disseppellire i suoi scheletri, che il manto nevoso non riesce ad occultare del tutto e che di tanto in tanto, inopinatamente, riaffiorano in superficie. Benvenuti a far conoscenza con i suoi abitanti nel cui animo alberga “il male, la cattiveria e la meschinità”.
E bentornata, Erica Falck, alla tua casa natia. I tuoi genitori non ci sono più, così come se n’è andata Alexandra, la tua migliore amica dei tempi dell’infanzia, che giace, (suicida?), nella propria abitazione, immortalata per l’eternità in una statua di ghiaccio. Bentornata alle amicizie e conoscenze dei bei tempi andati che ora ritrovi cresciute e cambiate: i genitori di Alexandra con Julia la sorellina, la potente famiglia Lorentz e i suoi segreti, il tuo vecchio amore Dan, con la sua nuova compagna Pernilla, Francine socia in affari della tua amica, Anders Nilsson ieri compagno di giochi e oggi pittore maledetto e poi su tutti Patrick Hedstrom allora impacciatissimo (te lo ricordi?) che nel frattempo si è fatto largo nel corpo di polizia locale. Possibile che siano cambiati così tanto? Oppure nessuno è mutato ma semplicemente sei tu, Erica, che non hai mai conosciuto ognuno di loro per quello che realmente è o, peggio, è sempre stato?
E benvenuta sul mercato italiano anche a Camilla Läckberg, di cui la Marsilio pubblica il primo romanzo a cui dovrebbero aver fatto seguito, nel frattempo, già altri 6 appartenenti alla stessa serie.
Un bel libro di esordio, che mi sento di raccomandare sicuramente agli amanti della classica indagine di stampo anglosassone (certamente piacerà a tutti i fans di Dame Agatha, pur non esibendo i caratteristici depistaggi e la profusione di indizi, marchi di fabbrica della Regina del giallo), con la presentazione iniziale dell’omicidio (perché? qualcuno di voi ha creduto veramente trattarsi di suicidio?) l’introduzione e la disposizione ai propri posti nella storia dei vari personaggi, l’entrata in scena della polizia e il conseguente progressivo svelamento delle menzogne, la demolizione dei falsi alibi, la rivelazione dei segreti inconfessati e dei rapporti occulti, fino allo scioglimento della trama e alla rivelazione finale. Un’indagine assolutamente tradizionale condotta confidando nelle “cellule grigie” e nel fiuto del segugio di turno (il poliziotto Patrick Hedstrom) all’ombra di una comunità in cui tutti sembrano avere qualcosa da nascondere e l'imperativo morale pare essere quello di mantenere le apparenze, anche a costo di disastrose conseguenze. Un libro che sicuramente potrà piacere anche a tantissimi lettori “ibridi”, che passano da un sottogenere all’altro, ma che non piacerà certamente ai cultori delle imprese di più o meno efferati “serial-killer”, siano essi cannibali, lupi mannari, camaleonti, draghi rossi, orologiai, negromanti et simila ovvero collezionisti di morte, ossa, occhi, bambini, corpi e souvenir vari. La storia parte un po’ lenta ma via via, grazie ad una scrittura lineare (perlomeno nella traduzione italiana) pur non raggiungendo mai ritmi vertiginosi, acquista sempre maggior robustezza strada facendo e viene condotta, con sicurezza e scorrevolezza, ad un finale soddisfacente, tanto che le 450 pagine filano via in modo spedito: il che non è poco trattandosi di un classico “whodunit”. Il tutto viene amalgamato da una sottotrama rosa che alleggerisce parecchio la storia, forse persino un po’ troppo, ma che, da quello che mi pare di capire, rappresenta il necessario “file rouge” per legare insieme questo libro con le opere successive. Pur non rappresentando uno “tsunami” nel campo della letteratura gialla c’è comunque molto più di un semplice e misterioso omicidio, o due, in questo romanzo che assicura ribaltamenti, capovolgimenti, colpi di scena e tutto quanto è necessario e richiesto per un buon giallo d’intrattenimento che consenta di trascorrere una piacevole serata lontani dalla televisione. Senza dimenticare il protagonista principale della storia: la Svezia con i suoi paesaggi invernali da fiaba. Ma attenti. Come ammoniva Franz Kafka “non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalle profondità del sangue e dell’angoscia”.

Articolo di Allanon

Dettagli del libro
  • Titolo: La principessa di ghiaccio
  • Autore: Camilla Läckberg
  • Editore: Marsilio
  • Collana: Farfalle
  • Pagine: 458
  • In libreria dal: 13 gennaio 2010
  • ISBN: 9788831799577
  • Euro 18,50

10 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Che gran bella recensione!!! Mi ha trasmesso veramente la voglia di leggere questo romanzo!!! Nell'analizzare il mystery di stampo classico il nostro Alberto ha sempre una sensibilità particolarmente marcata e riesce ad incuriosire enormemente il lettore.
Ennesimo debutto per Marsilio che, mai come ora, sta aggredendo il mercato con tante proposte valide e dotate di notevole appeal commerciale.
E pure fisicamente questa Camilla ha il suo bel perchè :-)

Anonimo ha detto...

C'è pure, non so se sei d'accordo Allanon, anche un pò di ironia e umorismo con la macchietta del commissario Hellberg e l'attesa, da parte dei lettori,a vedere se Elber Berg, completamente spallato, ce la farà a scappare dalla "befana" (leggi moglie) che ha in casa.
Fabio Lotti

Anonimo ha detto...

Allanon una descrizione impeccabile, perfetta, non cè bisogno di aggiungere altro. Da tempo non leggevo un giallo così ricco di colori e calore. Di Camilla appena esce il seguito lo prenoto immediatamente, caro blog facci sapere.

@Fabio Lotti
ironia ed umorismo che apre e chiude il libro, Elber Berg e la moglie strega sono la ciliegina sulla torta che non guasta mai.

gracy

Cristing ha detto...

Complimenti Alberto, bellissima recensione, il libro ce l'ho e mi hai proprio fatto venire voglia di leggerlo!

Martina S. ha detto...

Ho appena finito di leggere questo libro e quindi ho letto con molta curiosità la recensione di Alberto: davvero ottima, come sempre. Ha colto l'essenziale del libro. Nessuna sorpresa sanguinolenta ma un'introspezione dei personaggi magistrale.
Direi che questo libro un po' mi fa venire in mente quelli di Mankell e la pacatezza di Wallander.
@Lotti: concordo assolutamente sull'ironia e l'umorismo ^__^

Anonimo ha detto...

Quando il buon scrivere accomuna tutti...
Vi auguro una buona Pasqua e non fate caso se qualche volta vi sembro "troppo". E' solo un mezzo per coprire il "poco".
Fabio Lotti

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Buona Pasqua a tutti voi.
Fabio è un piacere averti qui con noi, auguroni amico.

Anonimo ha detto...

Buon libro, lettura piacevole; ottima la recensione
Valter

Briciole di tempo ha detto...

Alberto io adoro la Christie perciò ho un ottimo motivo per leggere questo libro!!!!!

mafalda ha detto...

Vedo con piacere che finalmente cominciamo a conoscere meglio questi autori dei paesi freddi, a quanto la Svezia non è soltanto Ikea!!!!Ho letto alcuni libri di autori svedesi e mi piacciono molto, il loro modo di scrivere e di descrivere le cose con molta naturalezza e senza effetti scenici. Appunto sulla mia agenda dei libri da comprare anche questo.Grazie e complimenti per il lavoro.
Buona Pasqua!
Mary