solo un soffio è ogni uomo che vive,
come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita...
(Salmo 39:6:7)ὰρχέτῦπος ..archetipo.. dodici storie che affondano le radici nella palude nerissima di un inconscio ancestrale, innato, collettivo. In questo “dialogo” junghiano l'anima e l'ombra sospingono il sé sulle estreme appendici del pensiero, per poi scaraventarlo oltre le colonne di ercole del razionale, del conosciuto. Rovesciati come calzini, spaiati, tremanti, guardiamo la realtà sfaldarsi per poi ricomporsi in un succedersi di creature fatte della nostra stessa paura, dei racconti alimentati attorno a fuochi primordiali, degli incubi, fiori malati dei nostri stessi bulbi asserragliati sotto le palpebre notturne. Demoni, Uomini Neri, Sirene..protagonisti sotto ogni cielo, in ogni epoca, dell'immaginario dietro il quale si nasconde il bisogno di fare i conti con l'impotenza propria del finito, della brevità e troppo spesso dell'inspiegabilità della condizione umana.
Dodici “ urtümliches Bild “, immagini primarie che scarnificano il volto soggettivo di ognuno di noi , per restituircelo unico ed universale.
Accompagnati da altrettante tavole grafiche, cupe, oniriche, kafkiane come un dipinto di Delvaux.
Jay.rtf ( Lake Effect ) -di Danilo Arona. Sam sparisce, o almeno cosi potrebbe sembrare, sulla riva del lago di Withby. Nel suo computer un diario. Ricordi di un'adolescenza perduta e segnata da quel “furioso vento del nord in cui la gente del posto coglie da sempre fremiti di fuoco e ghiaccio”. Artigli , ali ed un libro antico quanto il male. “Io sono Pauzuzu, figlio di Hanpa. Il re degli spiriti malvagi del vento che sorge all'improvviso dalle montagne. “ ( incisione su una statuetta di bronzo babilonese – Museo del Louvre )
Il diluvio – di Daniele Bonfanti. E se Ziusudra e Viracocha fossero la stessa persona?. E se Thell Ghassul e Gerico , scomparse tra le sabbie del deserto, fossero state l'approdo di uomini altamente civilizzati e di ritorno dalle Americhe?. Molte sono le civiltà nella nostra Storia, accomunate da due eguali fattori: grande conoscenza ed improvvisa scomparsa. Tutte, altresì, su questa sfera celeste, permeate dagli stessi simboli, da eguale decadimento dovuto ad un impoverimento della coscienza. Tutte testimoni di un diluvio. “An ed Enlil diedero a Ziusudra e a sua moglie la vita come (quella di) un dio. Lo innalzarono a vita perpetua come un dio. In quel tempo fecero vivere il re Ziusudra, che nell’anno della distruzione aveva conservato il seme dell’umanità, in un paese straniero, nel paese di Dilmun dove sorge il Sole".
(tavoletta sumera – Nippur 1895 )
La nuova Era – di Jan Delacroix. In una Praga circondata dalla nebbia, quasi soffocata dall'umido abbraccio tracimante della Moldava, si aggira Gustav. Suo è il potere della parola, suo il dovere come ultimo di risvegliare il protettore, di difendere la città dalla nuova era ed i suoi adepti.
Insensibile metallo contro un adamo di creta . Prima che venga distrutta. Prima che altri muoiano.
« In fondo alla Moldava vanno le pietre, sepolti a Praga riposano tre re. A questo mondo niente rimane uguale, la notte più lunga eterna non è. »
La Fenice- di David Riva. Arcipelago delle Isole Soloveckie. Una gelida accecante distesa di neve. Un campo di prigionia per donne indomabili. Ol'ga non è solo una bella ragazza, ha il potere di reinventare se stessa, ha il potere donatogli dalle parole e da un uovo verde custodito dalla sua amata babuska. “Io brucio per te, anche di notte m'infiammo come il sole, come il sole che scalda, di notte, l'altra metà del mondo.”
Fame di Potere – di Giuseppe Pastore. In un tempo indefinito, in una terra ormai povera di frutti, c'è chi cerca la conquista per una fame di pancia, cannibale, spinta solo dal bisogno ferale di tacitare i propri più bassi istinti e chi, invece, non conoscendo, come cantava De Andrè, la statura di dio, vuole spazzar via tutti quelli che lo guardano dall'alto in basso. Infine chi, ormai in alto, aspira a tenersi quel potere. Un racconto alla Tolkien con un King che sorride beffardo lasciando impronte rosse. “Fames crescit eundo ”
Matmon – di Strumm. Quanti gradi ha la paura?..e soprattutto ha un limite?..dal buio bozzolo del dolore Davide avverte il richiamo di un pozzo ancor più profondo ed oscuro racchiuso nel suo armadio. Qualcosa, qualcuno, che suo padre avrebbe potuto allontanare, ma sua madre, invece, non ne ha la forza, né sa riconoscere. Una biglia ed una formula segreta di un vecchio zingaro. Una solitudine incondivisa, un vuoto che si colma di un altro vuoto, tornando sempre, sotto spoglie diverse, per ricordare il proprio nome ..Matmon.. L'Uomo Nero, contrariamente a quanto si pensa, esiste .."Mammon est nomen daemonis"
Sirene – di Samuel Marolla. E' una Sicilia oscura, terribile , quella in cui Carmelo è tornato, dopo la campagna di Russia e che lo scruta malevola ora, nell'inverno della sua vecchiaia, dallo Scoglio nero di Malarazza. Cosa nasconde quel mare tempestoso, indomito, antico ?
“ Galleggiando a lungo in oceani deserti/ho fatto del mio meglio per sorridere/finché i tuoi occhi melodiosi e le tue dita/mi attirarono affettuosamente alla tua isola/e tu cantasti/naviga da me
naviga da me/lascia che ti avvolga/Sono qui/Sono quiaspettando di possederti... »
Di madre in figlia- di Biancamaria Massaro. In quella che sembra essere una società futuristica alla Blade Runner , i livelli della tecnologia e dello spirito, seppur in crescita esponenziale, tanto elevata l'una quanto divenuto estremismo terroristico l'altro, sono a livelli altissimi. Tanto da consentire ad una donna ancor giovane, ma non più bambina per il proprio marito, di diventare madre senza esserlo..nè nel desiderio iniziale, né nel crescere e custodire. Ciò che è stato creato senza gioia, diverrà maledizione. “La candela che splende il doppio del suo splendore, brucia in metà tempo… E tu hai sempre bruciato la tua candela da tutte e due le parti.”
Il Cartografo – di Alberto Priora. Se esistessero mondi paralleli su piani diversi dello spazio, potrebbe un grande condottiero come Alessandro Magno ripercorrere le sue stesse gesta e , anzi, aumentarle fino a conquistare le terre oltre le Colonne di Ercole?. La sua stessa presenza, su un pianeta fino ad allora pacifico, basterebbe a riproporre e riportare il ruggito della guerra sino alla sua rinnovata disfatta. Quel che è compiuto qui , su questo pianeta azzurro, è dunque ciò che riecheggia e si ripropone in ogni tempo ed in ogni spazio?.
«Se questo è il migliore dei mondi possibili, allora dove sono gli altri? »
Facile Preda – di Elvezio Sciallis. Una battuta di caccia tra due amici. Un bosco simile a tanti altri, innocuo, ma che invece diviene un ara sacrificale. La natura non è più l'indifferente spettatrice leopardiana, ma un mostruoso avatar di se stessa, vendicativa, divoratrice. “Il giusto fondato sulla natura è l'espressione dell'utilità che consiste nel non recare ne ricevere reciprocamente danno”.
Il buio sotto la pelle- di J. Romano. Rudy è un clown. Una maschera che dovrebbe far ridere il bambino nascosto sotto la pelle di ognuno di noi e far riaffiorare , con un po' di biacca ed un nasone rosso la sua fanciullezza. Potrebbe muoversi e parlare da dietro quel volto, senza le inibizioni ed i pensieri tristi dei grandi. Ma è il suo stesso volto a nasconderne un altro, terribile, al di sotto. Gli appare nei sogni, dietro un muro, inonda i suoi pensieri con voce suadente. Cedere ad un altro destino, liberare l'ultima maschera è cosi facile dopotutto..«Tutto ciò che è profondo ama la maschera; le cose più profonde hanno per l'immagine e l'allegoria perfino dell'odio. (...) Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà.»
Una cosa sola – di Luigi Acerbi. Ancora una volta una società futuristica. Qui un reparto molto speciale indaga, attraverso la rete, su nuove, false religioni. Stefano, uno degli indagatori, scompare, inglobato da una misteriosa, ma apparentemente filantropica, setta. Il loro credo recita: siamo una cosa sola. Ma cos'è veramente il rito dell'Unione?. Cosa nascondono?. "Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità."
Si potrebbe definirle fiabe nere, o racconti horror ma non avremmo, così dicendo , colto integralmente la potenza immaginifica e suggestiva che hanno queste dodici storie. Sussurrano di noi dalle profondità del tempo, sono ricordi già prima della culla..e il loro sussurro è un grido di riconoscimento.
Articolo di Daniela Contini
Dettagli del libro
- Titolo: Archetipi
- Curato da: Acerbi L., Bonfanti D.
- Editore: Edizioni XII
- Collana: Camera oscura
- Data di Pubblicazione: 2009
- ISBN: 8895733134
- ISBN-13: 9788895733135
- Pagine: 336
- Reparto: Narrativa italiana
1 commento:
Questi racconti non sembrano esattamente nel mio genere, ma la recensione di Daniela è molto "letteraria".
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