CorpiFreddi: Ciao Federica, possiamo dire un altro Corpo Freddo che pubblica un libro?
Federica D'Ascani: Vuoi dirlo? Se è per farti stare bene… Si, lo diciamo…
CF: Sò che è difficile da dire a parole e credo sia ancor più complicato scriverlo, ma come ci si sente? cosa si prova nel vedere gente che legge il tuo libro?
FDA: No, non è complicato… Perché è “un sacco bello!” Tralasciando le battutone… Sai, all’inizio la mia ispirazione, molto malata lo ammetto, era digitare il mio nome su internet e vederlo scritto associato a qualcosa di importante. Cosa c’è di più importante di un libro? Certo, un gotico, ma sempre libro è… Poi c’è stata “l’ansia da prestazione” ovvero avere un riscontro alla lettura. E piaceva! Non potevo, e non posso, crederci ma era ed è così. Non credevo di aver scritto chissà quale horror angoscioso, ma leggere di incubi fatti a causa del mio diavoletto mi ha galvanizzata! No, non sono una psicopatica… Ma non è una soddisfazione mettere paura?! Per me si e non ho intenzione di smettere, a questo punto
CF: Parlaci del tuo primo romanzo, "Dacon il delirio del male"...
FDA: Quando mi fate queste domande mi mettete in crisi. Ogni scarrafone… Beh, diciamo che si tratta di un gotico moderno, una storia ambientata in Italia, vissuta da persone normali e con nomi, per noi, usuali… Il tutto al fine di rendere il più spontanea possibile una situazione altrimenti paradossale.
Nel romanzo si sviluppano varie tematiche, che spaziano dall’attualità al classico puro. Diciamo che ho messo un po’ di me in tutto. Dai personaggi ai discorsi affrontati da questi. Prendi per esempio Nico… Il ragazzo affronta un trasloco da Ostia a Fiumicino ed è quello che mi trovai a fare io alla sua stessa età (con la sola differenza che a me il motorino non lo fecero mai i miei!) Oppure padre Giuseppe mentre parla della pedofilia che sta prendendo, in maniera inquietante, sempre più piede nel mondo della chiesa…
Mi sto incartando, ma l’unico consiglio, a questo punto, è quello di leggerlo… E una persona un’idea… se la può fare!
CF: Sono passati circa 6 mesi dalla stampa del romanzo e quasi un anno dalla sua stesura. Cosa ne cambieresti oggi?
FDA: Le critiche feroci sono state all’editing e non a torto. Non che sia illeggibile, intendiamoci! Ma la casa editrice ha sempre sostenuto il fatto di non curare questo aspetto e io ero al mio primissimo lavoro…
Sai che non l’ho più toccato da quando è uscito? Ricordo, che nel momento della revisione finale, non riuscivo a staccarmi dalla prima parte… L’avrò modificata una cosa come trenta volte! Meglio non cadere in tentazione e continuare a ignorare, finché posso!
CF: Come mai Ostia come ambientazione? è difficile da immaginare Satana tra i lidi...
FDA: E sai che stress ambientare il mio romanzo nella solita città d’America, con le solite Susan, Terry, Jason… Uno strazio! In più ci si chiede sempre, alla visione di un film “Ma possibile che le catastrofi accadano sempre da quelle parti?!” In più ho pensato… Le zone che conosco meglio sono quelle in cui abito, quindi Ostia, Fiumicino, Torvajanica. Prendi Stephen King… Non ambienta, forse, tutto nel Maine? E dato che lui è il mio mentore… prendo spunto!
CF: Sò che hai in serbo un nuovo romanzo. Vuoi anticiparcene qualcosa?
FDA: Ciò che uscirà in giugno è una raccolta di racconti horror… Quindi niente romanzo! A quello sto lavorando, anche se, per ora, preferisco andare a rilento per consentire una maggior visibilità a Dacon e ad “Astri di paura” (se mi accettano il titolo… Il primo non gustava molto alla casa editrice!)
CF: Uscirà sempre per la 0111?
FDA: La raccolta si… Per il resto si vedrà strada facendo. In fondo mi trovo bene con loro, anche se ho notato che stanno lentamente cambiando politiche aziendali. Vediamo cosa ci riserva il futuro!
CF: Cosa deve fare un giovane autore per far si che il suo romanzo venga preso in considerazione dalle case editrici?
FDA: La verità? Incrociare le dita o pagare, idea che io aborro per principio… Anche perché, per esperienza sul campo, posso dire che il lavoro finale è sempre lo stesso. Conosco autori che hanno pagato fior fiori di quattrini per ritrovarsi con libri mai ricontrollati e mal distribuiti. Dico, se devo pagare, esigo che tu almeno faccia un lavoro ottimo e perfetto, no?
CF: Sò che le maggiori idee da cui trai spunto e ispirazione per i tuoi testi, provengono dai tuoi incubi. Dopo aver letto e divorato "Dacon" mi sorge una domanda: "Sicura di star bene?" (hehehe)
FDA: Mio padre continua a ripetermi che sono da camicia di forza, specialmente quando ogni mattina alle 5 circa comincio a urlare nel sonno, svegliando tutta casa… Che vuoi farci, ispirazioni notturne! Comunque è vero… Considera che tutti gli incubi presenti in Dacon sono reali e fatti da me!
CF: Sei un autrice giovane, quando hai scoperto la lettura e se ricordi il tuo primo libro letto?
FDA: Ho avuto la fortuna che in casa mia circolasse sempre qualche manoscritto… Mia madre, insegnante, ha sempre provveduto a darmi qualche libricino da leggiucchiare… Il primo? Fammi pensare… Ti dico subito “La casa stregata” dei Piccoli brividi… Fantastica collana! Ma, pensandoci bene, credo che il primo di cui ho memoria sia “Alibabà e i quaranta ladroni!”
CF: Cosa stai leggendo in questo momento?
FDA: ”Giorni senza luce” di Francesco Borrasso. Da quando ho cominciato a scrivere, non faccio latro che leggere esordienti come me!
CF: Ricordiamo inoltre che sul nostro sito, troverete la recensione del romanzo di Federica D'Ascani, "Dacon il delirio del male"
Articolo di BodyCold
mercoledì 13 maggio 2009
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5 commenti:
Brava Federica. Bella intervista condotta come al solito magistralmente!!!!
Grazie! Perdonate la latitanza di questi giorni sul blog, ma ho dei casotti immensi! Ma vi leggo sempre... oddio, leggo pure me stessa!!!!!
Leggi anche le tue interviste??
Spero che tu sia d'accordo con quanto detto da te stessa!!
Beh, devo ammettere che... si sono abbastanza d'accordo!:-)
Bellissima intervista : complimenti a entrambi e augurissimi per il prossimo libro :)))
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