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lunedì 16 marzo 2009

In fondo alla palude - Joe R. Lansdale



Un Lansdale "diverso"

L'ambientazione è di quella che più mi piace, nel caro e vecchio Texas orientale, da non confondere con quello occidentale polveroso e arido che altrettanto amo.
I personaggi sono dei veri e propri gioielli per come sono stati costruiti.
La storia ha un non so che di "antico", un thriller datato anni 30 durante la Depressione che sconvolse l'America . Un uomo della legge che cerca in tutti i modi di trovare un colpevole di omicidi efferati e di violenze terrificanti, muovendosi in un clima sociale terribile: siamo in un periodo dove il colore della pelle determina la differenze sostanziali, e dove l'opinione pubblica pensa che tutto ciò che succede è sempre e comunque causato dalla gente di colore.
Nella lettura ci troviamo tra gente a cavallo vestiti di lunghi lenzuoli bianchi che evirano, castrano , spargono catrame e piume sui loro presunti colpevoli , rei solo di avere la pelle nera.
Peccato solo per il finale che già intuito parecchie pagine prima.

Ho trovato molto de "Il buio oltre la siepe", Jacob ricchiede in se un po Atticus Finch, il noto avvocato del sopracitato libro di Harp Lee.
Le atmosfere sono le stesse anche se ambientati in periodi diversi.
Articolo di Tommy

Dettagli del libro

Autore: LANSDALE JOE R.
Titolo: IN FONDO ALLA PALUDE
Genere: Libri
Editore: FANUCCI
Pubblicazione: 01/2005
Numero di pagine: 319
Prezzo: € 9,90
ISBN-13: 9788834711323
ISBN: 8834711327


quarta di copertina Retro Copertina

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho finito anch'io questo libro da poco, l'abbiamo letto quasi in contemporanea. Libro bellissimo da leggere assolutamente, aggiungo anche il mio commento da Anobii:

Lansdale mi stupisce sempre di più, dopo la saga di Hap & Leonard e "Freddo a luglio" che io definisco noir-cialtronesco, ricchi di battute, parolacce e violenza, dopo la serie del Drive-in con la sua splatter-fantascienza mi trovo a leggere questo capolavoro che mi ha trasportato nel Texas degli anni '30, in mezzo a mosche, povertà, violenza, wiskey e tizi con cappucci bianchi a punta. Il tutto visto con gli occhi di un bambino, un po' Huckelberry Finn, un po' uno dei protagonisti di Stand by me. Un romanzo profondo, con una interessante trama gialla e personaggi azzeccatissimi.
Un grande libro per un autore di culto!

Anonimo ha detto...

E' stato il primo libro di Lansdale in assoluto che ho letto, l'anno scorso. Per cui per me non è stato un Lansdale diverso, ma il primo che ho iniziato a conoscere: l'ho amato da subito per il modo di raccontare, i personaggi, l'ambientazione... mi piacerebbe sapere quale voi considerate il 'vero Lansdale'.

Matteo ha detto...

Splendido. Secondo me insieme a LA SOTTILE LINEA SCURA, il miglior Lansdale. E' vero, è un Lansdale diverso, piu' "tranquillo" del solito. C'e' meno "fantasy", "horror", e piu' sentimento (che non manca pero' neanche nei suoi libri piu' "cruenti" e "volgarotti"). E' un bel thriller, ambientazione splendida, personaggi tutti molto interessanti, a cui è difficile non affezionarsi. Un Lansdale decisamente in gran forma.

Anonimo ha detto...

Mi sto mangiando le mani per averlo rimesso sullo scaffale l'unica volta che sono riuscita a trovarlo :( :( Ma prima o poi lo prenderò!