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venerdì 11 gennaio 2013

Murdoch Mysteries. La serie TV



Come spesso mi accade arrivo tardi sulle cose ma non è sempre un male. Questa serie di produzione canadese mi era capitato di vederla a orari improbi su Rai3 le scorse estati. Non le avevo dedicato troppi pensieri fino ad un mese fa quando con un po' di tempo libero ho avuto modo di vederla tutta.
L'impressione è assolutamente positiva.
Ambientata alla fine del 1800, ha quattro protagonisti: Murdoch detective della polizia di Toronto un po' fuori dagli schemi, il suo capo l'ispettore Brackenreid inglese trasferitosi dalla madre patria, un po' cialtrone ma spesso molto saggio; l'aiutante di Murdoch l'agente Crabtree e per finire, croce e delizia del nostro il medico legale la dottoressa Julia Ogden.
Murdoch, come dicevo sopra, è fuori dagli schemi perché alle soglie del ventesimo secolo inizia ad applicare la scienza alle indagini di polizia, cosa per allora impensata.
È affascinante vedere come, allo stato embrionale, venivano usati i primi metodi per raccogliere le impronte digitali, residui vari, la comparazione delle pallottole.
Sono presenti alcuni tentativi di tracciare profili criminali, per capire cosa guidassei i perpetratori di alcuni crimini. Sono sicuro che chi frequenta il blog dei Corpi Freddi ricorderà L'alienista di Caleb Carr, ebbene le atmosfere sono le stesse.
Per Murdoch il cardine è la scienza e in ogni caso le prove sono il percorso che guida l'investigatore canadese.
In una serie ambientata in quel periodo non possono mancare personaggi di rilievo come Nikola Tesla, Henry Ford, Arthur Conan Doyle o Jack London. In qualche modo sono incontri educativi e sempre emozionanti.
Come in tutte le serie che si rispettino il tira e molla tra Murdoch e la dottoressa Ogden la fa da padrone, certo il loro è un rapporto che va ricondotto agli usi e costumi di un secolo fa. Passeggiate romantiche, velate illusioni, non troppe licenze anche se ogni tanto un bacio ci scappa. Essendo due personaggi fuori dagli schemi, non era usuale trovare una donna come medico legale, anche il loro rapporto in qualche modo risulta emancipato anche se i residui dell'educazione del tempo ci sono tutti. Per di più Murdoch è cattolico con tutto quello che comporta nelle regole di condotta verso l'altro sesso.
George Crabtree è forse uno dei personaggi più ben scritti che abbia mai visto. Riesce ad essere tenero, un po' tontolone, intelligente a suo modo e ogni tanto con qualche sprazzo di genio, altre volte perso nel proprio mondo fantastico, forse mi piace tanto perché mi ci riconosco un po'.
Una serie molto ben scritta e garbata, il budget chiaramente limitato non è motivo di scarsa qualità, anzi. Arrivata alla quinta stagione, è in preparazione la sesta. Se vi capita guardatela perché merita.


Articolo di Stefano Pitzus



2 commenti:

Carrfinder ha detto...

Questo mese in edicola, nel Giallo Mondadori, c’è il romanzo d’esordio della canadese Maureen Jennings (La scelta di Murdoch - Except the Dying - 1997), dove appare per la prima volta il detective Murdoch.

Anonimo ha detto...

Amo molto questa serie, curata e originale, e sono felice di apprendere l'uscita del primo romanzo della Jennings, FINALMENTE! Le scrissi due anni fa e mi rispose che le trattative editoriali con l'Italia erano complicate.