E così dopo sette anni e
sette stagioni The Closer è arrivato al capolinea. Stavolta non centrano
ascolti scarsi o mancanza di idee da parte degli autori ma semplicemente perché
la protagonista Kyra Sedgwick si è stancata. Trovo che sia comprensibile, dopo
sette stagioni è difficile trovare nuovi stimoli nel personaggio che interpreti
nonostante le mille sfaccettature di Brenda Leigh Johnson.
La serie iniziò con
questa strana poliziotta che arrivava da Atlanta, forte accento del sud, a Los
Angeles. Aveva l'aria un po' svampita e sembrava persa in un mondo tutto suo.
Con la borsa più profonda della storia delle borse delle serie tv e il cassetto
della scrivania pieno di dolci, caramelle e soprattutto cioccolati e merendine
da mangiare nei momenti difficili.
La squadra di detective
non l'accolse benissimo, erano scettici che una così venisse messa a capo del
gruppo d'élite della polizia di L.A.
E invece dopo sette
stagioni ha conquistato squadra e pubblico con i suoi interrogatori, che poi
sono sempre stati la particolarità del vice capo, quella di riuscire a
inchiodare i sospettati con domande argute, spesso a trabocchetto, spesso bugie
vere e proprie per far cadere in contraddizione il colpevole di turno.
TNT, la rete che
trasmetteva The Closer, non potendo perdere il patrimonio di storie e
personaggi, ha deciso per uno spin-off. A sostituire Brenda, il capitano Sharon
Raydor, interpretata da Mary McDonnell (Battlestar Galactica). La squadra con
qualche piccola variazione resta la stessa, ma con dinamiche nuove con il nuovo
capo.
La McDonnell è stata
presente nelle ultime due stagioni di The Closer, insieme a Kyra Sedgwick hanno
messo su un duello tra rivali, tra due donne di successo, intelligenti e
formidabili nella loro professione. Forse alla fine non si può dire che si
siano lasciate con dicendosi amiche, ma sicuramente con il massimo rispetto
l'una per l'altra.
Major Crimes è arrivato
al suo finale di stagione, sarà lunedì prossimo. La serie è stata confermata
per una seconda stagione e non poteva essere altrimenti. I casi sono rimasti di
alto livello e molto interessanti, ma ancora più interessanti sono i rapporti
interni alla squadra. Rispetto alla serie precedente c'è maggiore collegialità
nelle decisioni. Con il vice capo Johnson eravamo abituati a vedere un certo
piglio nel commando con ordini specifici per ogni componente della squadra. Il
capitano Raydor è portata più all'ascolto, a condividere e infine decidere,
diciamo che è più diplomatica rispetto alla Johnson. Naturalmente ci troviamo
davanti a una donna forte capace, quando necessario, di far sentire il peso del
comando.
Credo di poter dire che
il solco tracciato da The Closer con una donna alla guida trova la giusta continuità
in Major Crime. Donne che sono intelligenti, forti, giuste, empatiche e
femminili, donne che non hanno bisogno di scimmiottare gli uomini, l'esempio
migliore che ci possa essere.
Nessun commento:
Posta un commento