Già me lo immagino il buon Morozzi quanto avrà gongolato durante la scrittura di questo suo ultimo lavoro, infarcito di riferimenti e di omaggi alle passioni viscerali della sua vita: il giallo, la musica rock e i fumetti. Non trascura neppure il tifo calcistico e, con una spassosa pazza trovata, si permette addirittura di profanare con un inquietante omicidio il sacro tempio sportivo del Renato Dall’Ara, lo stadio della sua amata squadra bolognese.
Gianluca Morozzi, classe 1971, ci conferma ancora una volta quanto sia poi così sottile la linea che separa genio e follia. D’altronde ditemi chi è in grado di passare con così grande disinvoltura e spontaneità dalle graphic novel al thriller sanguinolento, dal diario musicale sino al “manuale outing” (ehm..ogni riferimento e gioco di parole NON è puramente casuale) “Elogio di Federica, la mano amica”. La sua fantasia proliferante non conosce confini e i suoi fan puri e oltranzisti, senza fare una piega, lo seguono privi d’indugio in tutte le sue matte scorribande sulla carta, accettando ogni cosa senza compromessi.
“Chi non muore” può essere collocato nella sua fascia di romanzi attinenti al genere noir con intrusioni nel soprannaturale, sulla scia di “Blackout” o “Cicatrici”.
Racconta la storia di Angela, Angie per gli amici, giovane ragazza di origini abruzzesi, emigrata a Bologna per poco convinti motivi di studio. Molto carina con una notevole somiglianza all’attrice Angelina Jolie, dotata di una identità sessuale non meglio definita ma senz’altro disinibita, sia con i maschi ma anche con le femmine, per le quali nutre una morbosa curiosità per le “tette” (soprattutto quelle della porno – tabaccaia, con la quale si intrattiene in infuocate sessioni notturne su skype).
Angela si diletta pure come cantante in un improvvisato gruppo rock di scarse fortune. E’ proprio durante una seduta in sala prove che conosce e si innamora follemente di un misterioso ragazzo, Mizar, tastierista di un’altra band. Mizar ha un trascorso oscuro e doloroso alle spalle, segnato dal brutale omicidio di tre componenti della sua ex band, tutti avvenuti nello stesso giorno di qualche anno prima, a poche ore di distanza. Per fare luce sulla vicenda e cercare di cancellare i sospetti che pesano sulla figura del suo innamorato, Angie decide di investigare, coadiuvata nelle indagini dal suo migliore amico Lucio, gay dichiarato. Ma non è consapevole in quali guai e pericoli si sta per cacciare.
“Chi non muore” ricalca nelle meccaniche narrative la precedente opera “Cicatrici”. Ho trovato diverse analogie, ad esempio, nel rapporto di amore che si viene a creare tra la protagonista e Mizar, avvolto, anche in questo caso, da un enigmatico passato (in “Cicatrici” erano Nemo e Felice).
Momento topico del romanzo, come al solito, è concentrato nella sorprendente parte finale che dividerà sicuramente i lettori. Su una cosa comunque non ci sono dubbi: i finali dei romanzi di Morozzi possono piacere o meno ma non lasciano indifferenti. Chi ha gradito le scelte azzardate di “Cicatrici” rimarrà soddisfatto, chi è rimasto deluso non cambierà di certo idea.
A livello di gusto personale ho preferito la storia narrata nel precedente “Cicatrici”; probabilmente questo romanzo paga una partenza più in sordina per poi accelerare il ritmo nella seconda parte. Il libro comunque si fa sempre ben leggere, anche grazie alla caratteristica scrittura fluida e scorrevole che predispone ad una lettura veloce e senza particolari patemi.
E chissà se ci troveremo pure quest’anno il pazzo Morozzi tra i finalisti del premio Scerbanenco, l’alternativa maglietta rossa a maniche corte indossata sul palcoscenico del Palanoir di Courmayeur vale da sola il prezzo del biglietto. Indimenticabile.
Bentornato Gianluca, chi non muore si rivede.
Articolo di Marco "Killer Mantovano" Piva
Detagli del libro
- Formato: Brossura
- Editore: Guanda
- Anno di pubblicazione 2011
- Collana: Narratori della Fenice
- Lingua: Italiano
- Pagine: 279
- Codice EAN: 9788860886378
2 commenti:
Ancora non conosco questo autore e da qualche parte devo pur iniziare! Parto da questo!? ;) Bel commento Marco bravo e chiaro come sempre
recensione scritta davvero molto bene!!!
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