Il Paradiso. L'ambientazione di questo ottimo libro di Michael Stanley, pseudonimo di una coppia di scrittori sudafricani Michael Sears e Stanley Trolls, è uno di quei luoghi , ormai residui, dove la Natura non ha ancora ceduto il passo all'uomo. Il paradiso in terra. Africa. Botswana. Un campo turistico situato su una penisola, vicino al confine con Namibia, Zambia (ex Rhodesia) e Zimbabwe, nel delta più grosso del mondo, quello dell'Okavango, raggiungibile solo con una piccola barca, dove i cellulari non funzionano e gli approvvigionamenti e i trasferimenti avvengono via aereo ma dove soprattutto si è a stretto contatto con gli animali.
“Sulle rive si ammassavano centinaia di uccelli che a volte si libravano in stormi … C'erano aironi neri in abbondanza, oltre ad aninghe africane e cormorani, jacane, black crake e martin pescatori dal piumaggio variopinto. Sugli alberi vicini, i drongo imitavano i versi degli altri uccelli gonfiando le guance, gli uccelli tessitori volavano avanti e indietro e nuvole di quelea dal becco rosso oscuravano di tanto in tanto il sole. Quattro grossi coccodrilli oziavano sulla sabbia bianca di uno dei quattro canali del fiume, fingendo di dormire, pronti ad azzannare una preda. Più giù lungo il fiume, in una pozza profonda, numerosi ippopotami sbattevano le piccole orecchie, col naso esposto in superficie per respirare. Le tartarughe attraversavano le acque placide per arrampicarsi sul dorso degli ippopotami e scaldarsi al sole”
Presente ma non invitata al campo la Morte. Due cadaveri e uno scomparso. Una vittima è un turista del Sud Africa. L'altra è Goodluck Tinubu, un cittadino dello Zimbabwe che ha insegnato in Botswana per diversi anni. Lo scomparso è un dissidente dello Zimbabwe in vacanza.
Caso difficile viste le reticenze dei gestori del campo e dei turisti presenti che sembrano tutti nascondere qualcosa. Qui entrano in scena il vice ispettore capo della polizia del Botswana David “Kubu” (ippopotamo) Bengu e il sergente Joseph “Tattva” (giraffa) Mooka chiamati a risolvere con rapidità, dato che una conferenza di leader africani sta per avere inizio in Botswana e le autorità locali non vogliono apparire come un calderone di violenza, un puzzle complicatissimo, dove ogni pezzo sembra non incastrarsi mai all'altro. Politica, vendette personali, traffico di droga e diamanti, avidità personali.
La meticolosità e la pazienza di Kubu riusciranno a risolvere, non senza difficoltà, l'intricato enigma.
I punti di forza di questo romanzo sono molteplici: dalla trama labirintica dove nessuno è chi sembra e le motivazioni di nessuno sono chiare, alle caratterizzazioni eccellenti dei personaggi; dalla sopracitata ambientazione che spingerà più di un lettore ad abbonarsi al National Geographic; alla prosa semplice ma mai noiosa.
Il detective Bengu, un gigante gentile che non salta mai un pasto ( da qui il soprannome Kobu – ippopotamo) colpisce per umanità, simpatia e calma. Nessun alcolismo latente o moglie assassinata che lo tormenti nel sonno. Un detective le cui intuizioni denotano una grande capacità di pensiero laterale e di analisi sorprendendo più che positivamente.
Gli autori dimostrandosi consapevoli di parlare luoghi e cose sconosciuti alla maggior parte del pubblico hanno inserito delle mappe, un glossario, un breve riassunto delle vicende rivoluzionarie in Rhodesia e un elenco dei numerosi personaggi presenti nel romanzo per avere un riferimento durante la lettura.
Libro che richiede concentrazione durante la lettura ma che sa trasportare il lettore fra i suoni e i colori dell'Africa australe.
Articolo di Roberto "lofi" Lofino
Dettagli del libro
- Listino € 16,00
- Editore Rizzoli
- Data uscita 07/07/2010
- Pagine 600, rilegato
- Lingua Italiano
- Traduttore Gardella M.
- EAN 9788817041805
5 commenti:
Grande analisi del nostro Roberto, sempre profonda e molto accurata. Questo è però il classico libro per il quale mi frena la location dove è ambientato. Probabilmente è un mio limite come lettore ma quando il luogo dove si svolge la vicenda non stuzzica il mio immaginario, già prevedo di annoiarmi.
Quindi, considerato la mole devastante di uscite, a questo giro passo.
Il giallo (inteso in senso lato) è ormai dappertutto. Non poteva mancare in Africa. Già proprio qui il sottoscritto ne ha recensito uno ambientato nel Ghana.
Complimientos a Lofi.
Fabio
A me invece incuriosiscono questi nuovi scenari per il giallo.
Grande Lofi, ottima recensione, per l'ambientazione non saprei. Quello che so è che mi hai incuriosita molto......
Bellissima recensione Lofi :))), concordo con il Killer, sai davvero rendere emozioni e sensazioni del romanzo letto...però come per il killer non lo sento nelle mie corde e per questa volta faccio contento Massimo :P e risparmio...solo per questa volta eh!
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