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mercoledì 9 giugno 2010

Mary Terror - Robert R. McCammon


 "Chi ha delle estasi, delle visioni, chi scambia i sogni per la realtà è un'entusiasta. Chi sostiene la propria follia con l'omicidio è un fanatico." Voltaire

Caleidoscopi. Arcobaleni concentrici. E' il '68 e nei tre giorni di Woodstock la musica, la rivoluzione e LSD vorticano nelle coscienze disegnando un futuro comunitario più vicino alla terra, all'amore cosmico, ad una vita senza lacci. Bruciano le imbottiture delle gabbie sociali insieme con quelle dei reggiseni. Bruciano le convenienze, gli stereotipi, i pregiudizi, il nero e il bianco negli animi, sull'altare del “peace & love”. Ma l'altro lato della luna, quello oscuro, non cede. Accanto ai sit-in pacifici , c'è chi affonda nella melma della Corea, chi cavalca l'alito devastante del napalm nelle giungle di Ho chi min. Chi si ruggisce nel vento con Bob tra i fumi di un bong e chi percorre le strade sussurrate dal Re Lucertola. Hanno un sogno, alcuni, che affonda le radici proprio in quel trionfo irridescente multicolore, multirazziale. Altri continuano a cercare di separare in un orizzonte netto il cielo dal mare, tingendolo di tutte le sfumature del rosso. L'umanità si specchia nella ricerca della pace e si scopre come Giano. Sorriso e sangue, fiori e mitragliatrici. Se il burattinaio cerca l'unità universale sotto l'egida di una bandiera e del sacro, le marionette scalciano , lottano per districarsi dai fili sfidandolo con l'amore e con l'odio. Se non puoi cambiarli, fermali. Se non puoi fermarli, distruggili. Non serve Machiavelli, qualsiasi grande potere lo sa, quando il nemico è interno, và prima spogliato delle sue parole, dei gesti, delle intenzioni e poi nel silenzio completamente distrutto. Cosi l'hippie viene sostituito dallo yuppie. La comunità dall'individualità. La libertà dall'effimero. Da un parallelo all'altro la marea del cambiamento si infrange rombando sulle scogliere troppo ripide e marmoree delle convenienze sociali, della repressione implacabile delle stellette. Vengono calpestati i fiori, anche quelli privi di spine. La voce e il volto pacifico vengono tacitati, strappati negli stadi e nelle piazze. Fatti volare giù da un aeroplano ed infine inglobati e strumentalizzati nelle stanze dei bottoni della politica. Il braccio armato, invece, cancellato nel sangue , dove non viene , al contrario, utilizzato per creare aspettative di ordine superiore o finire, spogliato di ogni forza, stampato su una t-shirt. E' la fine dei Grandi Sogni. Quelli che rimangono, che vengono lasciati sono di plastica. Come i bambolotti di Mary. Quelli che acquista per rinnovare il sogno, che lancia contro il muro nella furia della consapevolezza, che bruciano nell'incandescente vacuità del rimpianto. Mary ha perso tutto quel lontano giorno. I compagni, il “fuoco sacro” della lotta, l'avvenire radioso, la sua bellezza e soprattutto la ragione della sua stessa esistenza. Sopravvive come un animale costantemente braccato. Agonizzante e ferita e per questo doppiamente pericolosa. Si “ traveste “ per uscire nel mondo, ma non si è mai arresa. Quello che c'è fuori dal suo appartamento è la stessa quiescienza borghese che ha cercato di combattere, è ancora il nemico. Vede spie e minacce ovunque, anche nel suo anziano vicino, o nella cassiera del supermercato. Costantemente vigile fino ai limiti della paranoia. Ha ancora un sogno integro che non vuole cedere al mondo. Lord Jack e il suo bambino. L'eredità di un futuro migliore giace nei frammenti di vetro che le hanno sfregiato il corpo e la mente. Il suo grembo è stato saccheggiato dalla violenza, quella creata e quella costituita. Per poter tornare ad esistere veramente deve avere un bambino da portare a Lord Jack.
Sarà anche una guerrigliera Mary, un'assassina implacabile e senza rimorso, una figlia sprezzante, una nemica crudele , ma nel sognare un futuro diverso è ancora e solo una donna. Innamorata, impaurita da un possibile rifiuto. Non è un desiderio di maternità che la spinge a cercare surrogati del figlio perduto o , infine, a rapire il piccolo David, è esclusivamente una necessità, uno scudo con cui parare ed allontanare la cacciata dal suo paradiso personale : le braccia amorevoli di Jack.
Il “ritorno” è solo un bozzolo dove rinchiudersi al calare della sera, fino a quando non scopre in un trafiletto di un quotidiano, un messaggio redatto con il codice del suo antico gruppo, lo Storm Front. Jack è vivo. Jack sogna ancora. Jack non si è mai arreso, come lei. Questo pensa Mary , scrollandosi di dosso la maschera bovina della cameriera del Burger King. Mentre olia nuovamente la pistola e tacita per sempre nella vecchia vasca arrugginita il suo decrepito vicino. Culla questo pensiero per darsi coraggio mentre porta via dalla camera d'ospedale il neonato David travestita da infermiera.
Ma se per Mary il piccolo Tamburino è la chiave del sogno, per Laura, la madre, rappresenta il riscatto da una realtà troppo angusta. Se Mary è la hippie ancora indomita, Laura è la yuppie con un prurito di coscienza sotto la mastercard. Appena un accenno, inizialmente, un disturbo nella sinfonia da camera di una vita dorata. Poi Laura scopre quanto poco spessi e quanto siano fragili le facciate erette dalla buona società. Un marito che combatte la routine e gli anni che avanzano con la “solita” scappatella tra le braccia di una donna molto più giovane, una madre che tenta di spingerla a far buon viso a cattivo gioco perchè possa cosi ancora godere dei privilegi di una vita agiata, un'amica che cinguetta costantemente banalità rimproverandola dei suoi piccoli dubbi e sogni. Mettersi in caccia di Mary per riprendersi il suo bambino, per avere di nuovo una vita e un futuro non è solo vitale e obbligatorio è l'unico gesto possibile. Accantonata la possibilità di sostegno delle forze dell'ordine e del FBI, armata solo di un ferreo coraggio Laura si lancia dietro Mary attraverso l' America fino alla casa del tuono, l'ultimo e il primo rifugio dello Storm Front.
La vita spoglia di tutti gli orpelli è una fiera coperta di sangue, con le zanne sguainate, capace di divelvere ogni ostacolo, di cancellare finanche il ricordo delle buone maniere. Una scia rossa e vite spezzate si lasciano indietro le nostre due antagoniste. Entrambe bruciano tutti i contorni di plastica che le rivestono. Entrambe tornano ad essere le grezze tele in attesa di un disegno che assomigli a ciò che muove i perchè del respiro e non al solo semplice meccanismo dei come. Fino all'ultima strofa del dio Lucertola, fino all'esplosivo finale.
McCammon ci fa inorridire, sfianca, pungola, ci costringe a pensare e a fare i conti con i ripidi contorni dell'abisso in cui ci siamo accovacciati tremanti rinunciando ai sogni. Non a quelli di un principe azzurro o di quindici minuti di celebrità di orwelliana memoria. No, non a quelli, ma agli altri desideri, quelli che ci somigliano, quelli che non volgono il viso di fronte all'inaccettabile, che non si anestetizzano né si addomesticano di fronte al dolore altrui. Che ci ricordano che la vita è altro e molto di più.

Solo le pido a Dios
Que el dolor no me sea indiferente
Que la reseca muerte no me encuentre
Vacio y solo sin haber echo lo suficiente
Solo le pido a Dios
Que lo injusto no me sea indiferente
Que no me abofeteen la otra mejilla
Despues que una garra me arañe esta frente
Solo le pido a Dios
Que la guerra no me sea indiferente
Es un monstro grande y pisa fuerte
Toda la pobre inocencia de la gente
Es un monstro grande y pisa fuerte
Toda la pobre inocencia de la gente
Solo le pido a Dios
Que el engaño no me sea indiferente
Si un traidor puede mas que unos quantos
Que esos quantos no lo olviden facilmente
Solo le pido a Dios
Que el futuro no me sea indiferente
Desahuciado està el que tiene que marchar
A vivir una cultura diferente
( Mercedes Sosa -Leon Gieco )

Articolo di Daniela "eccozucca" Contini

Dettagli del libro
  • # Titolo: Mary Terror
  • # Autore: McCammon Robert R.
  • # Traduttore: De Crescenzo S.
  • # Editore: Gargoyle
  • # Data di Pubblicazione: 2010
  • # ISBN: 9788889541418
  • # Dettagli: p. 410
  • # Prezzo: € 16.00

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Daniela. A me, però, fa ancora un pò senso vedere sulle copertine, volti di bambine e bambini, di giocattoli, di vestitini o di carrozzelle come in questo caso. Solo una mia stupida sensibilità?
Fabio Lotti

eccozucca ha detto...

Grazie Fabio troppo buono ^_^..Non credo che si tratti di "stupida sensibilità"..vivaddio se ce ne vorrebbe di più di sensibilità e di empatia in questo mondo..forse il rischio sarebbe quello di rimanere annichiliti ogni giorno per tutto quello che si sente e si vede accadere nella realtà (che ahimè supera di gran lunga qualsiasi inventiva cartacea )ma sicuramente è molto più auspicabile dell'anestetizzazione al male, dell'abitudine alle ingiustizie, dell'accettazione supina del "che ci posso fare io?"..disturbano anche me queste icone di innocenza avvicinate e legate alle parole stupro, omicidio, percosse..insomma a tutto l'armamentario di termini che contraddistinguono un'azione nera, cattiva, malvagia..ma come ho detto prima la realtà purtroppo supera di gran lunga la fantasia..almeno nei libri il colpevole viene fermato..ed è confortante nonostante si possa pensare che sia stato scelto un filone che trascina..che fà scalpore e che quindi tenta molto all'acquisto..

Martina S. ha detto...

Credo che in certi casi occorra andar oltre la copertina 'furba'. E la recensione di Daniela è ottima perchè fa capire che in questo caso c'è molto ma molto di più, in questo libro.

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Ricordo che Mary Terror è una ristampa dell'editore Gargoyle. La precedente edizione era da tempo fuori catalogi e importante mira dei collezionisti dello scrittore horror americano. Tra l'altro il volume aveva raggiunto costi parecchio elevati.
Bravissima Daniela come al solito, ormai le sue recensioni sono piccoli capolavori.

Anonimo ha detto...

@Martina
Mi riferivo proprio alle copertine "furbe" ma capisco anche che possano essere un mezzo per colpire e scuotere. Io mi trovo, comunque, al di là di certe mie sparate ironiche che possono farmi apparire chissà che, in perfetto imbarazzo.
Fabio Lotti

Briciole di tempo ha detto...

Dani hai nominato il Re Lucertola alias Jim Morrison...sono cresciuta con la sua musica e con la chitarra di Hendrix!!!!
Ricordi a parte bellissima recemsione come sempre.

Frankie Machine ha detto...

wwow, direi che questa Mary Terror semina tempesta e per rimanere in tema leggerei volentieri il libro con il doorsiano Light my Fire a farmi compagnia sul lettore. Bella bella bella, Eccozucca in grande spolvero, quando scrivi si separano le acque del Mar Rosso, divine!

Stefania ha detto...

Un altro Gargoyle molto interessante. Trama nelle mie corde. Ma soprattutto tanto di cappello a Daniela, per la splendida recensione che stimola a volerne sapere di più e quindi...acquistare e leggere il libro!