giovedì 8 ottobre 2009
Empatia - articolo esclusivo di Brian Freeman
La più memorabile e-mail che abbia mai ricevuto da un lettore è stata anche la più emozionante.
C’è una scena nel mio secondo romanzo, LAS VEGAS BABY, dove la detective Serena Dial interroga una donna il cui figlio è morto in un incidente. Un lettore mi ha scritto e chiesto se io stesso abbia mai perso un figlio. Lui e sua moglie erano passati attraverso quell’esperienza ed egli mi ha detto che avevo catturato le emozioni di quella situazione così bene che dava per scontato che doveva esser capitato anche a me.
Fortunatamente ho potuto dire di no. Infatti, non ho figli. Ma considero quella e-mail uno dei complimenti più significativi che abbia ricevuto come scrittore, perché va al cuore di ciò che io spero di ottenere nei miei libri – l’empatia. Voglio entrar dentro la testa dei miei personaggi. Voglio ch essi riflettano lo spessore morale ed emotivo della gente vera, non che siano solo vuote caricature del bene e del male.
Di questi tempi potete trovare thriller su quasi ogni argomento. Indagini penali. Spionaggio aziendale. Intrighi politici. Terrorismo. Ho letto un sacco di questi libri e mi son piaciuti. Posso ricordare quando lessi The Chancellor Manuscript (in italiano Il manoscritto) di Robert Ludlum da bambino e pensai – questo è ciò che voglio fare! Voglio scrivere libri come questo! Oggi, ironicamente, sono finalmente nella posizione di fare esattamente quello – ma mi trovo ad andare in una direzione diversa. Come lettore e come scrittore, mi sono stancato abbastanza dei ‘grandi’ argomenti da thriller, comprendenti grandi cospirazioni ed eroi che salvano il mondo. Forse a causa del modo in cui il mondo è cambiato. Forse sto diventando troppo vecchio, maledizione. Sapete, è un problema per me guardare l’ultimo film di James Bond e ritrovarmi a dire, “Non hanno fatto abbastanza con i personaggi”!
Invece, mi trovo attirato verso thriller che sono cupi ed intimisti, vissuti su un palcoscenico più piccolo. Dove la trama profonda è guidata dalle emozioni e dalla sessualità. Dove il desiderio induce le persone ad attraversare confini terribili. Dove il lettore deve dedurre le vicende passate che sono state la causa dell’implosione nella violenza di alcuni rapporti. Dove gli eroi vivono in un mondo senza facili scelte- Ecco che cosa mi piace leggere. Ecco che cosa mi piace scrivere.
Non fraintendetemi. Io sono un fanatico del ritmo. Nulla è più frustrante per me come lettore di quando un libro langue a metà o ci mette 100 pagine per darsi una mossa. Mi piace iniziare un libro a pagina uno e avvincere le persone facendo voltar loro le pagine fino all’ultimissimo colpo di scena. Ma spero anche che i personaggi restino impressi nella mente del lettore. Se lo fanno, bene, quella è empatia.
Articolo di Brian Freeman
Traduzione di Palazzo "Martina" Lavarda
Brian Freeman è l’ autore di quattro thriller psicologici in vendita in Italia,che sono POLVERE E SANGUE, LA DANZA DELLE FALENE, LAS VEGAS BABY, e IMMORAL. Potete trovare Brian su Facebook alla pagina www.facebook.com/bfreemanbooks.
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29 commenti:
Bellissimo articolo dell'amico Brian.
Il pensiero di Brian mi trova d'accordo totalmente: è importantissimo il filo emotivo che deve legare la storia al lettore; e questo normalmente succede quando vengono narrati i fatti comuni che possono capitare nella vita ai comuni mortali.
Faccio fatica pure io ad immedesimarmi in scenari cospirativi o troppo enfatizzati, il thriller che racconta storie comuni mi fa sentire più partecipe.
Grande Brian, ottimo spunto di riflessione in questo terzo column ESCLUSIVO per i Corpi Freddi.
Questo signore merita tutto il successo possibile. Questo signore è, a mio avviso, uno dei più grandi scrittori del suo genere. Questo signore è una persona che vorresti avere come amico perchè sa essere empatico. Questo signore è umile, attento alle implicazioni morali di ciò che scrive, disponibile con i suoi lettori. Questo signore è uno di noi "corpi freddi". Questo signore è Brian Freeman
Brian è tra di noi, non è solo un autore da "mitizzare". Quello che fa con i suoi fan è passione vera per il suo lavoro. Grazie Brain.
Ha detto benissimo Lofi: Freeman sa essere 'empatico' e umile anche coi suoi lettori, disponibilissimo al dialogo e alla collaborazione. Non è uno di quelli che si mette su un piedistallo e si può vedere solo da lontano. Probabilmente proprio per questo riesce a entrare così bene in 'empatia' anche coi suoi personaggi e a farceli sentir vivi e vitali pure a noi lettori.
Grazie davevro, Brian, soprattutto per la disponibilità.
Non dimentichiamo di ringraziare Martina per il prezioso lavoro in fase di traduzione.
Senza di lei tutto questo sarebbe impossibile.
Brian è una persona speciale non solo ha talento ma anche tanta gentilezza e umanità e un concetto etico del suo lavoro di scrittore. Lui pensa sul serio che il legame con i suoi lettori sia importante e si preocupa dell'effetto che ha sulla gente quello che scrive, dedica tanto tempo a costruire un serio rapporto di stima e di rispetto con chi lo segue, l'autenticità è la sua vera arma segreta. Spero che possa scrivere ancora tanti libri avendo tanto da dare e comunicare e spero di potermi considerare sua amica. Bel colpo "corpi freddi" continuate così ora sono anche io una di voi ;) Giulia
E la mi' nonna! Quasi mi avete fatto piangere, ragazzi. Per riequilibrare un pò le cose eccovi una mia satiretta...
Satiretta n°8
Quanto sei bravo/a!
Uno dei fenomeni più in voga in questi ultimi tempi sono gli sbaciucchiamenti via internet. E non parlo di siti approntati allo scopo di instaurare rapporti amorosi più o meno spinti fra i sessi. No, parlo di siti o blog dedicati a ben altri obiettivi. In genere culturali dove si parla di libri e di scrittori. E’ proprio qui che si assiste ad una straripante fioritura di entusiastiche dimostrazioni di affetto. Un vero e proprio inno alla lode, all’esaltazione, alla mitizzazione.
Di chi? Ma dello scrittore (maschio o femmina che sia) da parte del lettore. Del SUO lettore, che si esalta e sdilinquisce in un elogio continuo. Il tuo racconto mi ha commosso, colpito, fatto vibrare, mi ha lasciato a bocca aperta, mi sento ancora struggere, ma come fai a trovare queste belle parole, uno stile semplicemente stupefacente, che grazia!, che arte sopraffina!, mamma mia quanto sei bravo!, un tocco di classe, la dimostrazione lampante che gli scrittori italiani non sono da meno di quelli stranieri, uh che idea ardita!, bello!, beeeello!, bellissimo! non cessi di stupirci e affascinarci, struggente e al tempo stesso crudele, intrigante, originale e classico, un libro meraviglioso, una chicca, un gioiello, una perla, da dove nasce la tua ispirazione?, quando scrivi?, dove scrivi, perché scrivi?, che cosa hai nel cassetto? che è come l’ultima pugnalata al petto di chi butta giù queste note.
E lo scrittore pronto a rispondere ora falsamente meravigliato, ora spavaldamente sicuro di se stesso, ora in brodo di giuggiole e dunque un continuo cicici-cicicia, uno sbaciucchiamento, un amoreggiare, un lusingare imperterrito peggio delle moine dell’Ottocento. Grazie per le tue belle parole, sono commosso, non credevo di meritare tanta attenzione, il tuo apprezzamento è uno sprone a fare ancora meglio, ah se non ci foste voi lettori!, me lo aspettavo, sapevo che ce l’avrei fatta, tanto sudore, tanti sacrifici, il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso, ho avuto il pallino di scrivere fin da bambino, scrivo soprattutto quando cala la sera, una specie di sussulto, una scossa elettrica, ho il mio angolo preferito, la critica ufficiale non mi capisce, noi scrittori italiani non abbiamo lo spazio adeguato, mi hai fatto commuovere, grazie, grazie ancora, le tue parole sono come un balsamo per le mie ferite, nel cassetto ho pronto un lavoro molto sofferto, non so se ce la faccio, che il cielo mi assista, mi viene da piangere, un bacio a tutti, vi abbraccio tutti, vi amo tutti.
Da strappassi le palle!
P.S. Brian è davvero bravo e fate bene a complimentarvi. Solo che mi scappa di ironizzare su tutto. Scusatemi...
Fabio Lotti
bellissimo articolo di brian!
io sempre più innamorata di quest'uomo!!
dimostra un'umiltà e una disponibilità che fanno grande l'uomo, non solo lo scrittore!
Credo che la satiretta del Sig. Lotti sia brutta, fuori luogo ed irrispettosa per noi lettori e per il Sig. Freeman. Credo che l'ironia abbia un senso solo se è accompagnata dal buon gusto e dall'educazione.
Ringrazio, come membro della Redazione, Brian Freeman per il bellissimo articolo e Martina per l'ottimo lavoro di traduzione.
Fabio Lotti: eh no! Prima ironizzi e poi ci fai l'occhietto dal P.S.? Saremo anche tutti 'pazzi x Brian', ma pure lettori scafati, non ti credere! Basta leggere qualche commento nelle nostre librerie anobiane, per nulla tenero pure con scrittori ultra-osannati. Di solito riusciamo ad esser abbastanza critici da dispensare lodi a ragion veduta.
La satiretta è stata scritta tempo fa quando, saltellando di blog in blog, mi sono accorto di questo particolare rapporto che si instaura fra scrittore e lettore italiano (sottoscritto compreso) e che si presta inevitabilmente ad una affettuosa ironia. Il mio intento è quello di far sorridere sui nostri tic e difetti, per poi ritornare subito alla serietà. Questa, purtroppo, è un po’ la mia natura (non sto bene se non pizzico anche Bafio Tolti…). Ricevo spesso dei complimenti ma anche delle critiche (eh se le ho ricevute!) che accetto senza alcuna remora. Così come accetto questa che mi è stata fatta. Aggiungo le scuse nel caso qualcuno si sia sentito offeso e porgo la mano a Lofi.
Vorrei ricordare a tutti, lettori compresi, che il blog di cui sono capo redattore, è libero e per libero intendo dire che non siamo influenzati ne da case editrici ne da scrittori "amici". Grazie al sito ho conosciuto tantissimi autori e con alcuni ho anche instaurato un ottimo rapporto (alcuni sono anche fratelli vero AL?), ma quando ricevo un libro da recensire o compro un libro che recensisco, non mi faccio scrupolo a mettere nero su bianco, come la vedo sul romanzo letto. La Santacroce è un amica su fb ma se leggete la recensione e i commenti dell' articolo appena sotto, non è stata una recensione positivissima.
Ricordo inoltre che NOI non pubblichiamo quarte di copertina come spesso fanno altri siti ben + importanti. Noi ci si sfanga il culo a leggere tomi di pagine e dare il nostro responso (personalissimo sia ben chiaro).
Il rapporto che abbiamo con Freeman per noi è un onore, ma ti assicuro, caro amico Lotti, che se io leggessi un suo libro e da lettore attento quale sono, non mi garbasse lo scriverei senza remora. Se con un pò + di attenzione avessi fatto caso alla recensione di Polevere e Sangue, l' ultimo libro di Freeman, non ho nemmeno pubblicato la recensione de Killer Mantovano, proprio perchè, essendo loro due amici strettissimi, non mi permetterei mai di far nascere il benchè minimo dubbio sulla serietà e la professionalità (anche se amatoriale...) che mettiamo in ciò che facciamo in queste pagine. Con ciò non voglio assolutamente dire che il Killer "Marco" Mantovano potesse fare un salam aleik a Freeman, ma solo per scacciare dubbi idioti sulla nostra imparzialità.
Detto questo, per quanto il blog sia LIBERO e i lettori siano liberi di commentare, invito... anzi... impongo un pò a tutti di abbassare i toni.
IL CAPOREDATTORE nonchè BOSS del sito
Enzo BodyCold.
Mi piace l'ironia ma qui è veramente fuori luogo ( concordo con Lofi ) ..noi non sbaciucchiamo Brian e Brian non ha bisogno di essere sbaciucchiato per scrivere come fà..apprezzare e anche lodare chi riesce a farti entrare in un mondo di parole rendendole vive e vissute come i ricordi di un vecchio amico..beh..credo sia più che legittimo..visto anche che non sono molti gli scrittori di thriller, sebbene talentuosi, che pur coinvolgendoti in una spirale di suspence, non senti mai fino in fondo vicini..questo almeno è quello che ho sentito io leggendo polvere e sangue..
Grazie Brian e Grazie anche a Martina per la traduzione..
Ma no, il mio era solo un pezzo sul rapporto che si instaura direi naturalmente fra scrittore e lettore! Non c'entra nulla la serietà o meno dei giudizi e delle recensioni! Quante volte capita di leggere complimenti, magari esagerati e dettati dall'entusiasmo, fra chi scrive e chi legge! E' capitato a me e credo sia capitato a tutti. Io ci ho solo scritto sopra, diverso tempo fa, una satiretta, bella o brutta che sia, calcando volutamente sui toni come si fa quando si cerca di ironizzare. Lungi da me il fatto di mettere in dubbio la correttezza dei vostri rapporti con i libri e le case editrici. Ma siamo impazziti!
Rimettiamo le cose al loro giusto posto. Ho offeso quacuno? Ho chiesto scusa, ma non estrapoliamo dal mio intervento le supposizioni più assurde.
Fabio lotti
Fabio per me ogni chiarimento lo si può continuare anche via mail e cortesemente (finchè mi rimane un pò di cortesia) invito i MIEI redattori a parlare solo del pezzo, non perchè io censuri qualcuno (lungi da me dal farlo) ma solo perchè non voglio che un malinteso su un commento possa tramutarsi in una continua e fastidiosa bagarre (secondo me il pezzo è fuoriluogo - io che da grande voglio fare il comico scherzo su tutto ma capisco anche quando posso far battute e quando invece è preferibile non farne ma tutto è soggettivo ;).
I lettori chiaramente possono continuare a fare quel che credono senza problemi cosi come l' amico Lotti può controbattere :)
Forse non l' ho ancora detto ma grende pezzo Mr. Freeman e grazie per la traduzione Martina ;)
Aggiungo soltanto che l'articolo di Brian e la traduzione di Martina non c'entrano niente con quello che ho scritto. Non ho nessuna difficoltà ad aggiungere i miei complimenti.
Fabio Lotti
Ancora una volta un ottimo e approfondito articolo di Brian e la relativa traduzione di Martina hanno dato lustro a questo Blog, non c'è che da complimentarsi con loro: BRAVI è un piacere leggervi.
Bellissimo articolo. Persona sicuramente "bellissima" e soprattutto molto umana Freeman, queste sensazioni si avvertono "a pelle". E ancora mi mordo le unghie, le mani e le braccia per non aver preso il cofanetto che conteneva Immoral la scorsa estate (e solo perché aveva un libro che già avevo e l'altro che non mi interessava).
Mi ostino a non voler leggere prima Las Vegas baby e a non volerlo cercare e acquistare su internet. Quindi la prima volta che capiterò in una delle mie due librerie di fiducia, taglierò la testa al toro e lo ordinerò!
Ancora complimenti Mr Freeman per la simpatia, la semplicità e la sensibilità che traspare dalle parole!
Bravissimi tutti ragazzi,indiscriminatamente tutti.... siete grandi, e come ho già detto un'altra volta, si vede che AMATE quello che fate, perchè con le vostre parole fate "respirare" le vostre emozioni,la vostra passione,il vostro fortissimo interesse per la lettura thriller/noir/giallo..... ma questo non vi ha mai fatto trascendere nel fanatismo verso qualcosa o qualcuno, siete solo persone che adorano fare quello che fanno! Grazie Enzo,Martina,Marco,Brian,Lofi,Marta.... e tutti i ragazzi della redazione e non...... Grazie!
Ultimo mio intervento per precisare quanto segue:
1) Ho letto alcuni interventi su Brian che mi sono sembrati un po’ enfatici anche se sinceri, non lo metto assolutamente in dubbio. Capita anche a me.
2) Questo mi ha fatto venire in mente una satiretta scritta su certi eccessivi (veramente!) “sbaciucchiamenti” trovati in altri blog fra scrittore e lettore. Tra l’altro molte frasi sono tratte pari pari da questi colloqui.
3) Non so come, anzi lo so perché sono maledettamente impulsivo, mi è venuto il tic di inserirlo nel blog con l’idea di fare due risate su noi stessi, una specie di autoironia (mi sento partecipe e integrato nel blog e l’eventuale presa in giro è anche su di me).
4) 3) Errato il contesto anche perché Brian non si è messo ad “amoreggiare” con i suoi lettori e anche perché le lodi allo scrittore, a dir la verità, non sono così eccessive (e poi ognuno scrive quello che gli pare).
5) Ergo ho ricevuto una giusta critica che non ho avuto nessuna difficoltà ad accettare, ho chiesto scusa e ho teso la mano a Lofi.
6) 5) Le scuse non sono state accettate e la mano non è stata stretta. Tutto qui. Niente a che vedere con la professionalità di chi opera in questo blog che ho sempre elogiato da quando l’ho trovato e l’ho sbandierato da tutte le parti e a tutti gli amici possibili (ho mandato un sacco di mail per Corpi freddi e l’ho fatto sapere anche in altri blog).
7) Il non avere accettato le mie scuse da nessuno sinceramente mi pare anche questa una bella esagerazione. Auguro a tutti la buona notte.
Fabio Lotti
Fabio, chi tace acconsente. Se nessuno ha replicato qui, probabilmente è stato per seguire l'invito di Enzo a non proseguire le polemiche in questa sede destinata ad altro.
Da parte mia, mi sembra di 'lodarmi e sbrodarmi' a ringraziare ognuno di quelli che mi scrive 'brava'. Quello che faccio è semplicemente mettere a disposizione le mei competenze per il blog, così come altri scrivono recensioni o preparano interviste. Nulla più.
Qui in Toscana abbiamo, purtroppo o per fortuna, una ricca tradizione di satira e di ironia alle spalle. Questo non ne giustifica, naturalmente, il cattivo uso o la brutta riuscita. Solo che il nostro rapporto con il riso è più marcato, spesso anche esagerato rispetto ad altri. A me è sempre piaciuta l’ironia. Mi accompagna per tutta la vita: l’ironia e la serietà. Sembra strano ma è così. Due anime disgiunte, Fabio Lotti e Bafio Tolti, per intenderci. Prima in campo scacchistico dove ho preso in giro certe particolari figure di giocatori e frequentatori di circoli (se hai voglia vai su http://www.scacchierando.net/dblog/articolo.asp?articolo=1388 ), ora in quello del giallo inteso in senso lato dove ho buttato giù (e me le hanno pubblicate anche in cartaceo…) una serie di satirette su vari aspetti: le interviste, le recensioni, il Malloppone, i commenti in copertina, i ringraziamenti ecc…certo con un po’ di irriverenza che altrimenti saprebbero di acqua calda.
Naturalmente sono il primo a mettermi in gioco (basta leggere le interviste a me medesimo) che non voglio mica restare fuori di scena. Per esempio si può fare dell’ironia o una presa in giro della continua, imperterrita comicità (quando c’è) da cabaret della mia rubrica? Si può intitolare l’eventuale satiretta “Lo spiritosone” che vuole a tutti i costi far ridere e magari non ci riesce? Si può fare o non si può fare? Io dico che si può fare. Per me si può sorridere di tutto, anche delle piccole cose, di certi tic, di certi atteggiamenti. Il problema, semmai, è di riuscirci bene ma questo è un altro paio di maniche.
Fabio
allora signori e signore, adesso basta... io sono un comico nato, mio caro Fabio, ma per far ridere il papa non vado a pisciare nell' acquasantiera.
questo è un blog di letteratura e tale pretendo che rimanga. Hai chiesto una sezione tua e anche se ti avevo detto che poteva essere un problema, te l' ho assegnata, adesso mi si chiede anche di cambiare il nome della sezione in "Lo Spiritosone"? forse vi sfugge che qua non siamo a Zelig e sopratutto che il CLaudio Bisio (io) si è anche stancato di sta cosa.
Questo è un articolo scritto da un autore americano che ci omaggia e ci onora della sua presenza in esclusiva con degli articoli seri sulla letteratura e sui paradossi legati ad essa e francamente veder continuare sta polemica che ritengo assurda mi ha stancato.
Se la mia politica non sta bene, il web è grande e libero e si può navigare tranquillamente.
Il caporedattore nonchè Boss del sito
Enzo BodyCold
Un breve articolo che però emoziona. In maniera particolare a me che tento, con tutto il mio essere, di arrivare ai livelli di questo grande (scrittore e uomo). Devo ancora leggere sia Las Vegas Bay, sia La danza delle Falene, ma solo leggere i suoi commenti mi fa capire che grande sia!
Non ho mai letto nulla di Brian Freeman, e cercherò di rimediare al più presto; l'unica cosa che posso dire è che mi sembra molto bello il suo modo di partecipare al blog così in prima persona, come se fosse uno di noi.
Mi sento di ringraziarlo per la disponibilità e cortesia.
Ogni volta che Freeman ci manda uno dei suoi articoli, le sue parole mi restano impresse a lungo, ci rifletto su e ci ripenso spesso quando leggo gialli o thriller. Per esempio quali personaggi mi restano più impressi e quindi se quel dato scrittore ha saputo entrare in empatia con me come lettrice. O se un libro ha il ritmo giusto e avvince da subito, o se dopo le 'fatidiche' 100 pagine sono ancora lì che mi chiedo dove vuol andare a parare. Ecco, se gli articoli di Brian ci portano a riflettere di più sul nostro modo di leggere e di avvicinarci a un genere spesso, a torto, considerato minore come il giallo/thriller, allora credo che abbiano raggiunto in pieno il loro scopo.
Tutte le volte che sento i critici saccentoni parlare di crime novels come di letture di "Serie B" mi vengono in mente le parole del saggio opinionista Paolo Zaccagnini (che ha conosciuto pure Enzone nella tre giorni Mantovana) e la sua crociata contro questo modo errato di pensare.
Anzi dirò di più: scrivere gialli è dannatamente complicato, sapere avvincere, tenere desta l'attenzione e sorprendere il lettore non è proprio da tutti.
E poi scusate non chiamiamoli gialli: parliamo di "Letteratura poliziesca" che mi piace di più :-)
(Zaccagnini docet)
Sono assolutamente d'accordo con Palazzo Lavarda: gli articoli di Freeman sono interessanti non solo per quello che raccontano, ma perchè rimangono in mente e fanno pensare. Condividere le proprie sensazioni con il lettore penso che per un autore sia anche un modo per "ringraziarlo".
Siamo orgogliosi dei contributi di Brian Freeman ai Corpi Freddi proprio per la qualità di quello che scrive per noi!
@ Carrfinder & Killer
Concordo in tutto e per tutto con voi! ;-)
W Brian & W i thrillers!!!
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