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martedì 10 maggio 2011

Nel nome del tuo sangue – Jacques Expert (Longanesi 2011)


Dovrei costituirmi e passare per uno stronzo agli occhi della gente e soprattutto dei miei figli? Dovrei perdere tutto quello che ho, quando in realtà è stato il ragazzino a buttarsi sotto la macchina? Può stare tranquillo, io dormo benissimo e non mi taglio quando mi rado! Ho una famiglia a cui pensare io. Non me ne frega niente se il ragazzino era ancora vivo, come ha scritto il giornalista in chiusura del pezzo. Ma che ne sa 'sto povero coglione? Io non li sopporto quelli che ti fanno la morale. Prima di darmi del vigliacco dovrebbe chiedersi cosa avrebbe fatto lui al posto mio.

La vita dei coniugi Rodrigues, Antonio e Sylvia, è finita nel momento stesso in cui un pirata della strada ha travolto e ucciso il loro piccolo Victor mentre gironzolava in bicicletta. La vita dei coniugi Boulard, Jean–Pierre e Christine invece prosegue nello stesso modo è lui ad aver ucciso Victor, lo ha investito e lo ha lasciato agonizzante in un fosso al lato della strada. Quattro personaggi a confronto, pensieri sensazioni e sentimenti diversi. La trama non brilla per originalità, la vendetta è un movente trito e ritrito, ma lo stile di Expert è coinvolgente e azzeccatissimo. Mette in scena quattro personaggi e due diverse tecniche di narrazione, usa la terza persona in pochi capitoli, quelli in cui Antonio si prepara ad uccidere l'assassino di suo figlio, i quattro protagonisti invece si narrano in prima persona, quattro diversi punti di vista per osservare e analizzare le reazioni ad un fatto così grave.
Jean–Pierre è stronzo ed arrogante, manager in una importante azienda, appena si accorge di aver investito Victor scappa perchè in realtà ha bevuto un po' troppo, se si ferma e denuncia l'accaduto la sua vita potrebbe cadere in pezzi, niente più lavoro e soldi, la moglie potrebbe lasciarlo e portarsi via i figli, in fin dei conti è convinto che il bambino gli si sia buttato sotto e lui non se ne è neanche accorto, in cuor suo spera anche che il bimbo sia morto così non può riconoscere la macchina o lui, nel caso lo avesse visto. Jean–Pierre lo prenderei a calci in bocca, per il gusto di vederlo raccogliere i suoi denti mentre rotolano per terra.
Sua moglie Christine è una jena. Opportunista e priva del benchè minimo affetto nei confronti del marito e dei figli che chiama nanetti e che tratta come soldatini, lei sa cosa è successo ma tace perchè le fa comodo anzi, può essere una buona arma nelle sue mani per ricattare il marito.
Bastarda dentro. Antonio fa il magazziniere nella stessa ditta in cui lavora Jean – Pierre, ma si conoscono appena, e Sylvia, sono l'altra faccia della medaglia, loro sono la parte lesa, quella che soffre e piange lacrime vere per la morte del figlio e qui il dolore è palpabile, si insinua nei nostri pensieri e mette angoscia, ed è Sylvia, incapace di andare avanti sapendo che il colpevole potrebbe continuare a vivere indisturbato la sua vita, a chiedere al marito di trovarlo e ucciderlo.
La bravura di Expert sta nel non prendere parti, non giudicare, non ci dice chi è il buono e chi è il cattivo, non fa la morale e soprattutto non cade nella retorica, fa parlare direttamente i protagonisti che si espongono, giustificano le loro scelte ed esprimono il loro pensiero, siamo noi a trarre le nostre conclusioni e a metterci nei loro panni. Ed è proprio lo stile diretto e il linguaggio semplice a rendere Nel nome del tuo sangue una bella lettura, scorrevole e che fa riflettere.

Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura


Dettagli del libro
  • Formato: Rilegato
  • Editore: Longanesi
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Collana: La Gaja scienza
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: Ce soir je vais tuer l'assassin de mon fils
  • Lingua originale: Francese
  • Pagine: 199
  • Traduttore: M. L. Vanorio
  • Codice EAN: 9788830428300
  • Prezzo: 16,00 €

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Trovo anche io che la bravura dell'autore sia nel fatto di non prendere parti, di rimanere distaccato e raccontare i fatti secondo i diversi punri di vista. Non sono d'accordo sulla critica alla famiglia Boulard... lui è più che stronzo e lei più che iena, insopportabili. Ottima analisi, bravi!

Scéf ha detto...

grezie per il "bravi", anonimo..
cristina ha sempre il fiuto buono e la penna miracolata nel saper individuare pregi e difetti di un libro ;)

Anonimo ha detto...

Scusate sono Alessia ero sicura di aver firmato :) bravi in generale e concordo "sulla penna" di Cristina

Cristing ha detto...

Cristina ringrazia *_*

Martina S. ha detto...

Molto indicativo il titolo originale francese, che a quanto vedo l'edizione italiana riprende solo nella nota sulla copertina.

Stefania ha detto...

Oh...non mi dispiacerebbe leggerlo...anche se so già che mi arrabbierei e piangerei dall'inizio alla fine.