13 marzo 1964 sono circa le 4.00 del mattino. Un urlo straziante scuote i residenti del complesso degli Hobart Apartments. Decine di occhi da dietro le finestre osservano quello che sta accadendo nel cortile, una ragazza sanguinante, si trascina sulla panchina, sta soffrendo, è stata accoltellata, lei li vede, li riconosce, sono persone gentili e oneste, vede il bianco dei loro occhi, ma perchè nessuno si muove? Perchè nessuno si precipita per le scale a soccorrerla; sono tutti li a guardare, basterebbe una cazzo di telefonata alla polizia e lei sarebbe salva. Ma nessuno lo fa, sono in tanti a fare da spettatori e sicuramente qualcuno avrà già chiamato. Tre ore di angoscia durante le quali l'aggressore torna e continua quello che aveva interrotto, tre ore di assoluta follia raccontate in 230 pagine.
Ogni capitolo è uno spaccato di vita che vede protagonisti “i buoni vicini” di casa. C'è Patrick il giovane ragazzo che si deve occupare della madre malata, Peter e Anne e il loro primo disastroso scambio di coppia, Thomas la cui vita è un totale fallimento e vuole farla finita, Diane e Larry alle prese con un matrimonio che va a rotoli, Erin che è convinta di aver investito un bambino nel passeggino e suo marito Frank. Il ritmo del romanzo è serrato e coinvolgente fino allo sfinimento, lo stile di Ryan David Jahn è crudo e graffiante, urticante e disturbante, ossessivo al punto che non lascia tregua si va avanti inesorabilmente incazzati e tristi, diventiamo spettarori anche noi, siamo li con loro, con i buoni vicini, a spiare le loro vite e vedere cosa succede.
I capitoli in cui Katrina “Kat” Marino subisce l'aggressione sono devastanti, la sua paura, l'angoscia e il dolore, le preghiere verso quel Dio che non la ascolta “ho cercato di essere buona e non so perchè mi stai punendo, ma ho cercato di essere buona quindi per favore, per favore” passano dalle pagine del libro agli occhi e poi dritti allo stomaco come fendenti, fanno male, malissimo e il dolore è ancora più forte perchè questa storia non è frutto della fantasia di Ryan David Jahn, ma si ispira ad un fatto vero.
Kitty Genovese il 13 marzo del 1964 fu accoltellata a morte nei pressi della sua casa nel quartiere di Kew Garden, distretto del Queens, New York. Le circostanze del suo assassinio e l'apparente reazione (o, piuttosto, la mancanza di reazione) da parte dei suoi vicini furono riportate da un articolo di giornale pubblicato due settimane dopo e avviarono un filone di indagine sul fenomeno psicologico che divenne noto come "effetto spettatore", "complesso del cattivo samaritano" o anche "sindrome Genovese". “38 spettatori che se ne sono stati con le mani in mano”.
Il melodrammatico servizio del giornale dette l'avvio anche a serie indagini di psicologia sociale sull'effetto bystander (effetto spettatore – il fenomeno per cui la probabilità di ricevere aiuto da parte di una persona in difficoltà decresce con l'aumentare del numero degli spettatori). Gli psicologi sociali Bibb Latané e John Darley iniziarono una serie di ricerche sui motivi per cui non sempre le persone intervengono di fronte alle emergenze. I risultati dei loro studi, pubblicati nel libro The unresponsive bystander: Why doesn't he help?, portarono all'elaborazione di concetti come l'ignoranza pluralistica e la diffusione di responsabilità (ognuno dei testimoni del fatto ha drammaticamente creduto che non era sua responsabilità chiamare i soccorsi, che lo avrebbe fatto qualcun altro) (citaz. Wikipedia)
Vincitore del prestigioso premio New Blood Dagger della Crime Writers' Association nel 2010.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettaglio del libro
- Formato: Rilegato
- Pagine: 229
- Lingua: Italiano
- Titolo originale: Acts of Violence
- Lingua originale: Inglese
- Editore: Fanucci
- Collana: Collezione ventesima
- Anno di pubblicazione 2011
- Codice EAN: 9788834717004
- Traduttore: E. Gabola
12 commenti:
Bel commento per un thriller psicologico devastante. Katrina e Frank in primis i migliori personaggi.
gracy
Bravissima Cristina. Mi hai convinto: lo prendo!!!!
@gracy è vero sono i migliori e i più sofferti/sofferenti
@Marco bravo!Non te ne pentirai, garantito....
Alla Feltrinelli di Siena l'avevo pure preso in mano, poi l'ho lasciato per "Il diavolo un blu" di walter Mosley. Ora, però, ci ritorno...:)
Fabio
Bravo Fabio ;)))
grande rece e non vedo l' ora di leggerlo anch'io ^_^ brava cri
Però Cristina se trovo qualcosa da aggiungere (sbagliata o giusta che sia) non te la prendere. Non mi considerare inopportuno e invadente. Anzi, significa proprio che ti seguo e seguo tutti con grande attenzione e rispetto. Questo ci tenevo a sottolinearlo.
Fabio
Che storia inquietante, sapere che è vera la rende ancora più tale! Una recensione che non lascia scampo, devo assolutamente leggere il libro.
@Fabio assolutamente no, non ti considero nè inopportuno nè invadente. Anzi, mi piacciono gli scambi di opinioni e le critiche che sono comunque costruttive. Non vedo l'ora che tu lo legga...
@Bodycold e Mari intanto ve lo posso prestare ;)
Praticamente era un richiamo a me stesso. Siccome mi porto appresso il maledetto tic dell'insegnante a volte tendo ad esagerare e ad attirarmi delle sacrosante antipatie insieme a qualche vaffa...E allora devo controllarmi e restare in certi limiti.
Fabio
@Fabio tranquillo nessuna antipatia e nessun vaffa ;) anzi ti ripeto il confronto è stimolante.
Già adocchiato...fremo...mannaggia per il prezzo...ma ogni tanto l'adorata Fanucci gli sconti li fa! *__^
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