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lunedì 4 aprile 2011

Quando il diavolo ti accarezza - Luca Tarenzi (Salani ed. 2011)


Se l’horror made in Italy sta attraversando un momento di crescita importante, grazie soprattutto alla capacità di resistere alle recenti contaminazioni, lo stesso non si può purtroppo dire per gli altri generi fantastici che sembrano risentire pesantemente del virus Meyer. Morbo difficile da debellare e altamente contagioso, negli ultimi anni ha mietuto innumerevoli vittime, in particolare in Italia dove a favorire il suo sviluppo si è aggiunto un altro elemento patogeno, il batterio Moccia. Questi due terribili germi hanno colpito lettori, scrittori e case editrici che nel giro di un attimo hanno riempito le librerie del nostro paese di altri potenziali portatori sani del bacillo. Questo, moltiplicatosi in modo irrefrenabile, ha finito per colpire anche molti di quei scrittori di talento su cui i lettori italiani contavano per primeggiare nella narrativa di genere, da sempre snobbata e considerata di scarsa qualità.

L’ultima vittima del virus Meyer-Moccia è uno degli scrittori potenzialmente più promettenti del panorama italiano, Luca Tarenzi, che nel suo ultimo lavoro, Quando il diavolo ti accarezza, ha dato vita a un presunto urban fantasy dove gli elementi adolescenziali risultano tracotanti rispetto allo sviluppo di una storia che di per sé potrebbe anche essere interessante, ma che alla fine si rivela una fastidiosa puntata di Buffy (magari divisa in due parti). Personaggi triti e ritriti (la solita studentessa disordinata che vive in un monolocale perennemente nel caos e che sbarca il lunario lavorando in un bar la sera); demoni dannati e bellissimi che non si sa per quale misterioso motivo vanno in giro sempre a petto nudo; angeli dalla folta chioma bionda, occhi azzurri e di una bellezza sconvolgente. La storia d’amore impossibile che non può mancare, il classico tradimento alla Otello ed ecco confezionata una storiella davvero deludente e irritante, con i personaggi che fanno di tutto, fin dalla prima pagina, per farsi odiare dal lettore.
«Perché io sono il deus ex machina. Arrivo dal nulla, risolvo la situazione e scompaio di nuovo, figo come sono arrivato. Così quando il nostro guardiamarina Smith racconterà la storia» indicò col pollice Lena «se avrà la fortuna di poterla raccontare, non dovrà sforzarsi di farla sembrare realistica».
Lo stile di Tarenzi potrebbe pure apparire apprezzabile, se non fosse che nei passaggi clou del romanzo si perde in dialoghi improbabili o in spiegazioni al limite della decenza. Nelle prime pagine assistiamo all’incontro tra la protagonista e il demone Arioch, raccontato in modo totalmente inaccettabile: Eleonora detta Lena si trova alla stazione centrale di Milano (e sottolineo la stazione centrale di Milano!) ad assistere casualmente a un duello tra un angelo e un demone in piena notte, dopo essere uscita di casa alla ricerca dell’amica del cuore che si diverte a vagabondare sonnambula per le vie della metropoli. I due contendenti si affrontano a colpi di spade magiche, luci, scintille e fiamme. E Lena cosa fa? Prende l’angelo a colpi di borsetta!
Questo è solo il primo di una serie di strafalcioni assolutamente poco credibili in cui cade Tarenzi che per tutto il libro giustifica l’accettazione da parte della ragazza dell’esistenza di un mondo parallelo al nostro e della lotta tra angeli e demoni soltanto perché abituata a vedere in tv Buffy o Supernatural. Se bastasse questo per confrontarsi con un genere come l’urban fantasy, direi che non ci rimane che metterci a piangere…

Chiudo con una battuta che riassume il contenuto di questo romanzo (e quindi il pubblico a cui sembra purtroppo destinato), pronunciata naturalmente dalla protagonista: «Nulla. Stavo solo pensando che questi angeli sono più teatrali di un liceale in crisi».

Articolo di Marcello Gagliani Caputo

Dettagli del libro
  • Listino € 18,00
  • Editore Salani
  • Data uscita 24/02/2011
  • Pagine 368, rilegato
  • Lingua Italiano
  • EAN 9788862563857

9 commenti:

Cristing ha detto...

Virus Meyer e batterio Moccia :) Fantastico Marcello, stroncatura di gran classe. Ovviamente passo......

Sam Stoner Philip ha detto...

Mi piacciono le recensioni taglienti. La tua taglia l'acciaio! ;)

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Ogni tanto una bella stroncatura fa buon sangue!!!
Questo Marcello spiegato mi gusta.

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti! :-)

Unknown ha detto...

Ottima recensione!
Quando una cosa fa schifo bisogna dirlo, e tu lo hai fatto senza giri di parole.
Chissà mai che a furia di urlare "vergogna!" qualche editore si ravveda.
Difficile, ma noi facciamo la nostra parte ;-)

Briciole di tempo ha detto...

Grande recensione, sicuramente merita pù del libro...però a me Supernatural piace :D

Stefania ha detto...

Oh no no no! Vade retro non fa assolutamente per me, ne ho letto uno della Meyer (grazie al cielo imprestato) e ammetto essere un genere che si discosta totalmente dalle mie letture (senza nulla togliere a chi apprezza, è solo un mio parere personale).
ps. l'autore ho avuto modo di conoscerlo circa un anno fa alla presentazione dell'ultimo romanzo di Francesco Dimitri avvenuta in una libreria della mia città!

Vanni ha detto...

Scusate l'anonimato, ma non ho nessuna delle ID "richieste"...
Ma che libro hai letto? Io ho letto un libro di Luca Tarenzi che si intitola "Quando il Diavolo ti Accarezza", che era pieno di brio e umorismo e prendeva smaccatamente ed evidentemente in giro i libri tipo Meyer e compagnia.
Senza voler fare spoiler, secondo me già dalla scena delle borsettate questo era piuttosto lampante.
Poi magari sfugge l'umorismo a prendere i libri con troppo accipigliamento (un tempo esisteva questa parola, ora non so...), ma a me più che una stroncatura questa recensione pare un grosso equivoco.

Anonimo ha detto...

sono DANNATAMENTE d'accordo con te.
l'idea era pure carina, la cosa che per una buona volta gli angeli non erano solo fighi ma anche stronzi e cattivi. però è banale, quando l'ho comprato ero superfomentata, l'ho finito in un giorno per forza di inerzia.

bha... poteva essere molto migliore.
l'unica nota positiva è Azazel, che ogni tanto mi ha fatto scompisciare dalle risate.