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venerdì 7 gennaio 2011

Divieto di soggiorno - André Héléna, Simone Sauvage


Afferrò la sua giacca, tirò fuori il libretto con il divieto di soggiorno e lo lanciò con rabbia attraverso la stanza. “Guarda qua” recriminò “E' peggio del fiordaliso impresso a fuoco sulla spalla dei carcerati di un tempo. A loro nessuno chiedeva niente e, a meno che non si spogliassero in pubblico, si poteva ignorare il loro passato. Oggi per trovare lavoro ci vogliono documenti, documenti, sempre documenti! E lo chiamano riabilitare un condannato! Gli impediscono di trovarsi un lavoro onesto. Sai che bella riabilitazione

Simon e Suzy. Un amore turbolento il loro, lui ha un buon lavoro fa l'incastonatore in una gioielleria, lei, ai suoi occhi è dolce, tenera, innamorata, l'amore della sua vita insomma. In realtà lei è una prostituta ed ha contatti con la Mala parigina, e sarà questo a farlo finire dritto dritto nei guai. Il sogno di una vita felice va in frantumi quando viene arrestato la prima volta, rilasciato dopo un anno, viene arrestato di nuovo per un reato minore e a questo punto scatta il divieto di soggiorno a Parigi. (Fino al 1969 ai detenuti che uscivano di prigione era vietato il soggiorno a Parigi per 5 anni, erano cotretti a lasciare la città oppure viverci come clandestini). L'alternativa ad una vita ai margini della società gli viene proposta dal'ispettore Chennier: fare l'informatore e vivere a Parigi “protetto” dalla polizia. La sola idea di essere un infame traditore gli fa schifo ma il sogno di poter vivere il resto della sua vita con Suzy, alla luce del sole, vivere il loro amore sotto gli occhi di tutti lo spinge a prendere una decisione. Sbagliata.

Dopo Il ricettatore e Gli sbirri hanno sempre ragione è il terzo romanzo di Andre Héléna (in questo caso insieme a Simone Sauvage) edito da Aìsara che leggo e recensisco sul Blog e mi sono piaciuti tutti. Divieto di soggiorno l'ho letto in poche ore è coinvolgente, ha una trama ben congeniata ed scritto in maniera molto scorrevole con lo stile diretto e crudo tipico di questo autore che ho imparato a conoscere e ad apprezza grazie ad Aìsara. Héléna è un maestro nel ricreare l'atmosfera di Parigi, leggendo i suoi libri sembra di esserci, gli stessi personaggi sono descritti e caratterizzati alla perfezione, sofferenza amore ed odio diventano i nostri sentimenti, leggendolo. Il suo è un noir cupo con qualche sprazzo di felicità, leggere un suo romanzo è come percorrere un tunnel buio e scorgere ogni tanto e fugacemente, una luce. Un tunnel lungo, però, e senza uscita.

Simone Sauvage, pseudonimo di Simone Cruchon, scrisse con Andrè Héléna la sceneggiatura del film Interdit de séjour, diretto da Maurice de Canonge nel 1955 e in seguito lavorò insieme a lui alla stesura del romanzo ad esso ispirato.

André Héléna (Narbonne, 1919 – Leucate, 1972) inizia la sua carriera da romanziere nel 1984, quando, durante una reclusione in carcere scrive Gli sbirri hanno sempre ragione (Aìsara, 2009) Comincia così la sterminata produzione narrativa di questo “forzato delle lettere”, uno tra i più prolifici e più letti del dopoguerra, che arriva a scrivere undici romanzi nel 1952, diciotto nel 1953, dieci ancora nel 1954. Tra i noir, Il gusto del sangue (Aìsara, 2008) e I clienti del Central Hotel (Aisara, 2009) gli valsero i maggiori riconoscimenti.

Autore Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Collana:Narrativa
  • ISBN:978-88-6104-051-9
  • Traduzione:Barbara Anzivino
  • Pagine:192
  • Formato:cm 13,5x21
  • Aìsara Ed.
  • Prezzo:€ 14,00

5 commenti:

Frankie Machine ha detto...

Helena mi riprometto sempre di prenderlo in mano, assieme a Ledesma, ma imprevedibili fattori me ne rimandano sempre la decisione. Dimmi Cri da quale devo cominciare?

Cristing ha detto...

Frankie, i tre che ho letto io sono autoconclusivi, non fanno parte di nessuna serie e non so neanche se esiste una serie :) Gli sbirri hanno sempre ragione e Divieto di soggiorno trattano lo stesso argomento anche se in maniera diversa, il primo sul divieto in se stesso ed è più di denuncia, il secondo è più incentrato sulla figura dell'informatore. Il ricettatore esula da tutto questo. Io inizierei da Gli sbirri hanno sempre ragione perchè ad oggi è quello che mi ha colpita di più. Devo ancora leggere Vita dura per le canaglie, poi ti dirò anche su questo.....
Per quanto riguarda Ledesma posso consigliarti Non si deve morire due volte.....

Anonimo ha detto...

Ci faccio un pensierino. Frankie non perderti Ledesma!
Fabio

Liberidiscrivere ha detto...

Bellissimo!

Stefania ha detto...

Uhm...altro autore che stimola la mia curiosità...