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lunedì 8 marzo 2010

Intervista a: Alessandro Zannoni


Corpi Freddi: Michelangelo Merisi, Nick Corey, Alessandro Zannoni.
Devi dei soldi a qualcuno o ti diverti a confonderci le idee? E soprattutto adesso l’intervista a chi dei 3 la stiamo facendo?

Alessandro Zannoni: Adoro gli pseudonimi ma non so dirti perché. Per le risposte invece lasciamo parlare Alessandro, gli altri due ti racconterebbero un sacco di storie strampalate.

CF: “Il destino può fare di te un assassino, ma sono i sensi di colpa che decidono se sei un killer oppure solo un assassino occasionale”. Il tuo di destino cosa ti ha portato ad essere? Chi è Alessandro Zannoni?

AZ: Mia mamma sarebbe molto contenta se rispondessi a questa domanda, perché non sono mai stato in grado di dare una risposta esauriente… la verità è che sono uno sbandato.

CF: Da antiquario a scrittore, il passo non sembra brevissimo. So che è una domanda che odi ma visto che voglio irritarti (hihihi) com’è nato il tuo interesse per il mestiere di romanziere?

AZ: Colpa della mia maestra delle elementari che mi faceva girare per la scuola a leggere i miei temi. A dieci anni mi sono giurato che da grande avrei fatto lo scrittore; il problema è che non sono mai a riuscito a capire bene quando si diventa grandi, per questo ho iniziato a pubblicare tardi.

CF: Come hanno origine le tue storie?

AZ: A volte mi metto alla tastiera e mi impegno a scrivere una pagina dove accade qualcosa; se mi piace vado avanti e invento tutto il resto. A volte prendo spunto da un fatto realmente accaduto, a volte metto su carta storie che da tempo aspettano di essere raccontate. In linea generale non seguo nessun iter, vado a cazzo di cane – si può dire cane nelle interviste?

CF: Che cosa non va trascurato nella trasposizione cartacea di un noir?

AZ: Ehehehehe, questo dovresti chiederlo a Bernardi, chissà che ti risponda senza mandarti a quel paese.… Io scrivo storie drammatiche e quello che non trascuro è la qualità della scrittura. Il resto conta più per l’editore e per il mercato.

CF: I tuoi primi romanzi sono nati e pubblicati grazie alla piccola editoria per poi approdare alla corte di Luigi Bernardi in Perdisa. Leggendoti su vari siti, ti leggo senza le angosce dell’ autore stressato dai termini da rispettare per le consegne, ecc. Sei l’ isola felice di te stesso o hai molti margini per i tempi di consegna?

AZ: Paragonare i miei esordi da autore indipendente e autoprodotto alla piccola editoria mi sembrava uno sbaglio, poi ci ho pensato bene e invece hai ragione, quella era proprio piccola editoria: stampa, distribuzione, vendita, ufficio stampa, organizzare presentazioni… tutto da solo, e già, e riuscivo a vendere dalle 1.000 alle 2.000 copie a romanzo. Funzionavo mica male. Non mi stressavo allora e non lo faccio adesso: scrivo solo se ne ho voglia, non mi dànno per sfornare un romanzo ogni sei mesi, e cerco di non tradire la mia voglia di fare letteratura – cazzo, l’ho scritto! Non ci posso credere…

CF: Pochi giorni fa l’ennesima statistica ci ha relegati come penultimo Stato Europeo in fatto di numero di libri letti in un anno. Da lettore cosa ne pensi?

AZ: Penso che leggere fa bene, e le cose buone sono sempre ad appannaggio di pochi.

CF: “la vita di tutti noi è un film e che ognuno ha il suo genere...”. A che genere pensi di appartenere?

AZ: Drammatico francese. Ti do un titolo per renderti l’idea, che magari te lo puoi anche vedere che ti farà solo bene: “La bonne annee”, titolo italiano “Una donna e una canaglia”. Un uomo e una donna, la crudeltà del destino, la potenza di una storia d’amore. A volte bastano pochissimi ingredienti per una grande storia.

CF: So che stai organizzando degli incontri letterari a Sarzana. Vuoi anticiparci qualcosa?

AZ: Dovrei organizzare una serie di incontri mica male intitolati proprio “Leggere fa bene”, e invitare amici autori molto bravi, di quelli che magari faticano un poco a farsi vedere in giro, ma ora è nato il problema che l’assessore vorrebbe infilarci due teste di cazzo molto conosciute per “legittimare” la cosa, ha detto… Ci sono tutti gli ingredienti per mandarlo a fare in culo. Boh, vediamo come va a finire.


CF: Mentre progetti dal punto di vista letterario?

AZ: Il mio romanzo inedito con protagonista Nick Corey – è un omaggio al signor Jim Thompson e a “Colpo di spugna” - ha superato un primo esame ed ora è in seconda lettura – spero, voglio immaginare, mi auguro, te ci credi? Ora devo aspettare e questa è una cosa che odio. Ma quando uscirà, per voi sarà un gran bel pugno sui denti. Parola di sceriffo.


Intervista di BodyCold

6 commenti:

Martina S. ha detto...

Sempre bravo Enzo, con le sue interviste, nel promuovere autori 'nuovi' ma interessanti.

Marta ha detto...

Beh direi simpatico l'autore :)

Scéf ha detto...

grazie ragazze ma non è proprio uno scrittore alle prime armi :)
anzi fossi in voi mi procurerei "Imperfetto" edito dalla Perdisa

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Marta ha ragione!!! Alessandro è davvero un tipo simpatico ed è un autore che voglio assolutamente scoprire.
Coda di lettura kilometrica permettendo :-)

Enrico Pandiani ha detto...

Devo dire che la mia voglia di conoscere Alessandro, dopo aver letto questa intervista è raddoppiata. Mi piace come scrive e come parla. Spero proprio che mandi a fare in culo l'assessore ma mantenendo il progetto in Lunigiana.

Anonimo ha detto...

interessanti esposizioni con certezza di positivi risultati