È un luogo reale, fisico? È il bosco che custodisce la tomba del vampiro?
O è un luogo dell’anima? Dove l’odio scaturito da una faida antica di secoli sedimenta e porta le persone a compiere crimini efferati…
Oppure è il luogo del cuore dove un antico amore ha lasciato tracce che portano Adamsberg, lo svagato “spalatore di nuvole”, a scoprire un nuovo se stesso, quasi un alter ego?
Sono molto importanti i luoghi, in questa storia forse più che nelle precedenti. E le descrizioni evocative della Vargas li rendono ancor più affascinanti. Il vecchio cimitero di Highgate con le sue tombe gotiche, le sculture egizie, i mausolei sparsi in un tipico giardino inglese: evoca in me il ricordo del cimitero veneziano visitato l’anno scorso, il fascino esercitato dalle vecchie tombe rovinate dal tempo, le statue ormai sbrecciate, ma che parlano ancora di persone reali, di storie interessanti da raccontare…
E poi ancora, nel romanzo, i villaggi e i boschi della Serbia, qui non teatro di guerre fratricide, ma luoghi di leggende, di vampiri e di tombe abbandonate.
Quel microcosmo che è l’Anticrimine di Parigi stavolta passa quasi in secondo piano, come luogo. Ma ritroviamo con piacere i personaggi che lo popolano: il colto Danglard, il giovane ed ingenuo Estalère, l’aggressivo Mordent, Retancourt, che di nome fa Violette, ma che è un donnone di un metro e ottanta per oltre 110 chili di peso. E su tutti spicca Adamsberg, commissario molto sui generis: per amarlo e affezionarsi a questo personaggio bisogna riuscire a entrare in sintonia col suo modo di pensare, con le sue circonvoluzioni mentali, i processi di idee che non si sa bene dove portano, finché non ti trovi davanti ad una verità limpida e cristallina. E ti stupisci di non aver saputo vedere una soluzione che era lì di fronte al lettore già da tempo.
Un libro da leggere e da assaporare per le sue atmosfere, seguendo il filo di un’indagine che ci porta in luoghi magici e misteriosi e anche nei meandri della mente umana, sia quella dai ragionamenti sconclusionati del commissario che quella di un astuto assassino.
Articolo di PalazzoLavarda
In memoria di Orlando, bibliotecario e amico, che mi ha fatto scoprire e amare Fred Vargas.
Dettagli del libro
- * Titolo: Un luogo incerto
- * Autore: Fred Vargas
- * Editore: Einaudi
- * Collana: Stile libero Big
- * Data di Pubblicazione: 2009
- * Traduttore: Margherita Botto
- * Titolo originale: Un lieu incertain
- * ISBN: 9788806196899
- * Pagine: 391
8 commenti:
Mai letto nulla della Vargas, ma già mi ha rapito la descrizione dell'atmosfera di questo libro nel commento, figuriamoci se leggo il libro :)
io al contrario spero di farlo mio a breve :P
Grande Palazzo....bellissima recensione.
Autrice che m'incuriosisce tantissimo...
Grazie, ragazzi!
I libri della Vargas sono fatti soprattutto di atmosfere e suggestioni, sia nei luoghi che nei personaggi. Non sempre prende al primo colpo, ma poi ci si innamora di quei personaggi e di quell'allure così... 'francese' ;-)
Non l'ho ancora comprato, mi sa che aspetto ancora un po' o almeno quando lo trovo con un forte sconto :)
@Body: ma io intendevo che mi attira, nè ;)
Complimenti a Palazzo Lavarda per la recensione!
Io non ho letto nessun libro della Vargas: non so, non sono convinto. Forse sarà l'atmosfera troppo "francese"; se assomiglia un po' a Simenon (più "ambiente" che mistero nelle indagini) mi sa che prima cercherò di ridurre la mia infinita lista di libri da leggere...
Interessantissimo articolo per me che mi sto avvicinando alla Vargas solo adesso...
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