E' morto a 78 anni, dopo una lunga malattia, lo scrittore britannico J. G. Ballard, famoso per alcune pietre miliari della letteratura fantascientifica, e per L'Impero del Sole, racconto della sua infanzia trascorsa in un campo di detenzione giapponese. Nato a Shanghai nel 1930 da genitori britannici, durante la seconda guerra mondiale Ballard viene internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua. L'evento ispira il romanzo autobiografico L'impero del sole da cui Steven Spielberg ha tratto nel 1987 l'omonimo film. Dopo la guerra, nel 1946, Ballard si trasferisce in Gran Bretagna. Qui inizia gli studi di medicina, che non porterà mai a termine. Dopo una serie di lavori occasionali (ad esempio come venditore di enciclopedie porta a porta) si sposta in Canada con la Royal Air Force e qui scopre la fantascienza.
Congedatosi dalla RAF e tornato in patria, Ballard inizia a scrivere racconti. Il primo romanzo che gli darà la notorietà - ma che in seguito rinnegherà - è del 1962, The Wind from Nowhere (Vento dal nulla) che apre una tetralogia di genere catastrofico. Gli altri tre libri sono The Drowned World (Il mondo sommerso), The Burning World (Terra bruciata) e The Crystal World (Foresta di cristallo). Nel 1970 viene pubblicato The Atrocity Exhibition (La mostra delle atrocità), considerato il suo capolavoro: si articola in quindici racconti, legati da un'ossessione maniacale per la guerra in Vietnam, la psicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano. Nel libro si profetizza, fra l'altro, l'elezione di Ronald Regan alla Casa Bianca.
Di tre anni dopo è Crash, in cui viene ripreso il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e macchine. Dal romanzo, nel 1996 è stato tratto un film omonimo diretto da David Cronenberg. La sua ultima opera è Kingdom Come (Regno a venire), del 2006. Nel marzo del 2008 è uscita l'autobiografia di Ballard, intitolata Miracles of Life (I miracoli della vita), nella quale l'autore rivelò di essere affetto da una malattia terminale.
"Ho sempre scritto sul cambiamento questo a partire dagli anni Cinquanta, quando vennero introdotti tutti questi elementi della modernizzazione: la televisione, i media di massa, i supermercati, le tangenziali. Sentivo un irresistibile bisogno di scriverci sopra. Cambiamento: ecco la cosa che fonda la fantascienza".
dal sito di repubblica
lunedì 20 aprile 2009
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2 commenti:
Purtroppo non ho mai letto niente di suo, ma dispiace sempre apprendere notizie del genere... Riposa in pace..
una perdita immane per la letteratura visionaria! ci mancherai James!!!!
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