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martedì 12 novembre 2013

Rebus di mezza estate – Gianni Farinetti (Marsilio Ed 2013)


Il silenzio, specialmente di notte, in Langa è doppio. A un primo strato superficiale, comune ad ogni campagna del mondo, ne segue un altro più profondo, più sordo eppure più vibrante. Forse perché la gente va a letto presto e non è rumorosa di suo, ma soprattutto perché le colline, i dirupi, i calanchi, i valloni di qui, assorbono i suoni, li trattengono, li celano nel profondo. Se fossero un tessuto sarebbero un velluto, un cibo una crema di verdure, stagnante, sommessa. Non ci sono cascate, non c’è il mare in burrasca, anche il vento-che qui non manca- fa sbattere le porte, certo, ma con suoni speciali, non rabbiosi, senza avvisaglie, un bel bam secco e basta.

Si respira tranquillità nelle Langhe (regione storica piemontese situata tra le province di Asti e Cuneo) e Gianni Farinetti ne fa una descrizione talmente accurata che sembra quasi di esserci. Come accurata e approfondita è la caratterizzazione dei personaggi che ruotano intorno ai due matrimoni che si celebreranno nello stesso giorno e che più diversi di così non potrebbero essere. Da una parte quello dei facoltosi e titolati, la creme de le Langhe, nomi importanti come la ricca vedova Rosanna Serralunga, la pseudo scrittrice mummificata e simpatica come una mignolata del piede ad uno spigolo di notte,  Jone Ramasco (indispettita per il mancato invito), con compagna svizzera al seguito, la Mirella Nava con l’odioso marito Carlo (poveretta lei che lo sopporta), la sciocca Gigliola con il terzo marito, i coniugi Cambiano con il figlio Eugenio, il nobile decaduto Salmour che presenzieranno  la chiacchieratissima unione tra le famiglia e Clavesana e D’Arby (ma non è gay lo sposo?! O.o); l’altro chiassoso e casereccio della coppia di rumeni al servizio di Massimo e Chiara, al quale presenzieranno oltre a loro due l’amica di famiglia Laura e l’amico gay Sebastiano, e uno stuolo di invitati che farebbe invidia al circo Orfei. Spassosa oltre ogni immaginazione la descrizione degli invitati, le chiacchiere e i pettegolezzi nel primo, quanto l’eccentricità e i commenti degli anziani piemontesi alle nozze di stranieri in territorio italiano, del secondo. Ma a disturbare tanta quiete non ci sono solo i preparativi, gli schiamazzi e i vai corri e scappa ma un killer che gira indisturbato e che sembra voglia far fuori qualche invitato, così a caso…. Oppure c’è un legame?! Sarà l’ottimo maresciallo Beppe Buonanno a prendere in mano le indagini  a scoprire un verità scottante. C’è Dio, certo, o la cattiveria umana. O come dicevamo il destino. Ci sono persone che soffrono per sempre, che soccombono, che non possono fare niente, nemmeno per i propri figli. E ci sono persone che distruggono ogni cosa che toccano, anche contro la loro volontà. Ma lo spiazzante  colpo di scena finale stenderebbe anche lui!
Una commedia nera con tanto di divisione in atti, coinvolgente,  che fa sorridere con i pettegolezzi “le voci in Langa corrono più dei fulmini” e le scene da operetta, scorrevole, linguaggio fresco e semplice, un ritmo narrativo incalzante e affascinante. Non conoscevo l’autore, ammetto la mia ignoranza, ed è stata una piacevolissima scoperta.

Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettaglio del libro

  • Gianni Farinetti
  • Rebus di mezza estate
  • Marsilio Ed.
  • pp. 368, 3° ed.
  • Euro 18,00
  • 2013 
  • isbn: 978-88-317-1565-2 




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