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martedì 30 ottobre 2012

Notti di guardia - Giuseppe Naretto (Ponte alle Grazie 2012)



Notti di guardia” rappresenta l’esordio letterario del torinese Giuseppe Naretto, medico rianimatore presso la terapia intensiva dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Naretto assurge, di conseguenza, al difficile ruolo di apripista italiano della neonata collana 221B di Ponte Alle Grazie, creata con l’ambizioso obiettivo di  portare all’attenzione dei lettori, gialli letterari di qualità.
In realtà bisogna evidenziare che l’opera in questione non è propriamente una novità, in quanto risulta essere già stata pubblicata nel 2009 da un piccolo editore. Ponte alle Grazie ci crede molto nel talento di Naretto, ed è pertanto evidente la meritevole strategia nel riproporre con maggiore dispiego di mezzi di comunicazione e marketing un lavoro che, con grandi probabilità, sarebbe stato inesorabilmente destinato al dimenticatoio.
Protagonista principale della vicenda è il medico rianimatore Massimo Dighera che una sera, durante quello che sembra un normale turno di notte di routine, assiste al ricovero per un grave incidente stradale di Aldo Martinez, rampante manager in carriera. Martinez si è schiantato con la sua macchina in un frontale con un TIR, le cui cause lasciano aperti molti dubbi; non esistono prove evidenti di un malore che possa avere colpito il conducente o altre motivazioni correlate.
In Dighera scaturisce forte il bisogno di vederci in profondità e sempre più gradatamente scavalca quella linea di confine tra la fredda e distaccata analisi medica e il coinvolgimento emotivo personale. Sarà un indagine sofferta, un percorso che scatenerà un forte travaglio interiore sulla necessità di arrivare nel profondo della verità o rimanere “semplicemente” un medico capace di salvare una vita. Ma, soprattutto, capire quanto questa verità possa essere di importante ausilio al recupero fisico di un paziente, un’indagine che nasce quindi per arrivare a salvare la vita.
Risulta francamente difficile recensire “Notti di guardia” e ritengo sia doveroso giudicare il romanzo sotto due diverse chiavi di lettura.
Se si analizza il romanzo in un’ottica generale, fuori dal contesto “giallo”, il lavoro colpisce nel segno e, in molti tratti, contiene al suo interno passi di grande forza e intensità. Traspare lo sforzo di Naretto nel riversare le sue esperienze professionali nella figura di Dighera, così come si percepisce in maniera potente la grande sensibilità dello scrittore che porta a riflettere su aspetti della carriera medica dove sono convinto sarebbe necessario soffermarsi per migliorare le cure e l’assistenza nella sanità e colmare quel divario e quella difficile comunicazione tra medico e paziente.
In un sistema sanitario sempre più portato a ragionare in ottica aziendale, di sciacallaggio e risparmio economico ai danni della salute del paziente, è di conforto sapere che esiste una classe seria e umana di professionisti che si interrogano in prima persona e mettono al primo posto l’essere umano.
D’altro canto se si giudica “Notti di guardia” più strettamente come romanzo di genere la mia valutazione finale tende drasticamente a ridimensionarsi. Il mistero e la componente investigativa, se così vogliamo chiamarla, risulta esile e superficiale. Trovo di per se azzardato inserire quest’opera nella collana 221B, se l’intento della stessa è identificarla con il giallo, e non so quanto possa essere producente affiancare negli strilli di copertina Naretto a scrittori come Biondillo e Vichi. Non vorrei che questa mossa possa alla fine rivelarsi un micidiale boomerang, visto le alte aspettative che potrebbero sorgere tra gli esigenti appassionati della nostra amata branca della narrativa.
Interessante e originale comunque il punto di vista e l’obiettivo dell’indagine che non parte dalla morte per arrivare alle risposte, quanto dalle risposte per ritornare a vedere la luce.
Attendo Naretto al varco del prossimo romanzo per capire, una volta per tutte, se riuscirà a concentrare i profondi concetti che esprime al servizio di una robusta storia poliziesca e dimostrare, di conseguenza, le sue doti anche come scrittore di genere.

Articolo di Marco "Killer Mantovano" Piva

Dettagli del libro


  • Formato: Brossura
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Anno di pubblicazione 2012
  • Collana: 221B
  • Lingua: Italiano
  • Pagine: 154 
  • Codice EAN: 9788862206655




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