_

martedì 15 maggio 2012

L'Inchiesta – Philippe Claudel (Ponte alle Grazie 2012)


L'Azienda è un colosso dai piedi d'argilla. Il nostro mondo è un colosso dai piedi d'argilla. Il problema è che pochi esseri come lei, intendo i piccoli, gli sfruttati, gli affamati, i deboli, i servi contemporanei, se ne rendono conto. Non è più tempo di scendere per le strade e di tagliare la testa ai re. Da un pezzo non ci sono più re. I monarchi di oggi non hanno più testa né volto. Sono dei meccanismi finanziari complessi, degli algoritmi, delle proiezioni, delle speculazioni su rischi e perdite, delle equazioni di quinto grado. I loro troni sono immateriali, sono schermi, fibre ottiche, circuiti stampati, e il loro sangue blu sono le informazioni cifrate che vi circolano a velocità superiori a quella della luce. I loro castelli sono diventati delle banche dati.

Sogno o son desto? Questo sembra ripetersi l'Inquirente nelle 207 pagine che compongono L'Inchiesta, l'onirico romanzo di Philippe Claudel pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie.
L'Inquirente, un ometto paffuto e scialbo viene mandato dal Caposervizio in una città che non ha un nome ad indagare su una serie di suicidi che coinvolgono i dipendenti non di un'azienda, ma dell'Azienda.
E già...perché in questo romanzo nessuno ha un nome, né le persone, né i luoghi, né tanto meno l'Azienda.
C'è l'Inquirente, la Gigantessa, il Poliziotto, il Cameriere, la Guardia e il Responsabile. Solo l'Albergo ha un nome, l'Albergo della Speranza.
Quella che il nostro protagonista perde pagina dopo pagina, disavventura dopo disavventura convincendosi di trovarsi in un incubo. Perché nulla è come sembra ne L'Inchiesta. L'assurdo e il surreale si mescolano alla perfezione, dando vita ad una favola che genera angoscia, ansia e senso di soffocamento nel lettore.
Non esistono identità, ma solo ruoli, non c'è umanità ma solo funzioni.
Una storia  che trasuda pessimismo e che non offre vie d'uscita, un triste e drammatico scenario di una realtà non così lontana da noi.

Philippe Claudel, francese, classe 1962 è scrittore e sceneggiatore. Nel 2003 si è affermato a livello internazionale con il romanzo Le anime grigie (Ponte alle Grazie, 2004) con cui ha vinto il premio Renaudot. Nel 2008 ha scritto e diretto il film Ti amerò sempre (Il y a longtemps que je t'aime) con Kristin Scott Thomas con il quale è stato candidato ai Golden Globe come miglior film straniero e che ha vinto il premio miglior attrice (alla Thomas appunto) agli European Film Awards 2008.

Articolo di Marianna "mari" De Rossi

Dettaglio del libro
  • Formato: Rilegato
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Anno di pubblicazione 2012
  • Collana: Romanzi
  • Lingua: Italiano
  • Pagine: 207 
  • Traduttore: F. Bruno
  • Codice EAN: 9788862203098


Nessun commento: