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mercoledì 22 giugno 2011

Delitti sulla Senna – Tito Topin (Giunti 2011)


Lei si inebriava, le piaceva far festa, uscire, cenare al ristorante, adorava i posti alla moda dove s'incontrano persone famose, dove c'è luce, viavai, dove una conoscenza si ferma giusto il tempo di dire 'Come va?' e di darti un bacio, dove ritrovi gente che hai conosciuto durante una vacanza di una settimana a Creta e che si installa al tuo tavolo per prendere un caffè e raccontarti l'ultimo viaggio fatto a Santo Domingo. Dieci giorni a pensione completa, dovreste proprio andarci, la gente è adorabile ed è molto meno costoso delle Antille. Le piaceva il movimento, la testa che gira, i tipi con i capelli lunghi e possibilmente tinti a colori vivaci, gli artisti, gli avventurieri, tutto il contrario di quello che era lui”.

Quello che mi ha favorevolmente colpita in Delitti sulla Senna di Tito Topin non è tanto la trama, perché onestamente ho letto gialli molto più avvincenti e ricchi di suspense, ma la scrittura. Uno stile narrativo elegante, capace di rapire il lettore e portarlo dentro le pagine del libro, facendogli vivere luoghi e situazioni come fosse uno dei protagonisti. Sono veramente pochi gli scrittori che ci riescono e Tito Topin è uno di questi.
Il commissario Bentch (il cui vero nome è Benchimoun) sta indagando su un serial killer chiamato l'Orco che ha preso di mira le prostitute. L'assassino dopo aver seviziato e strangolato le sue vittime le getta nella Senna e per complicare un po' la vita al nostro eroe non lascia indizi. Parigi, la Senna, i bateau-mouche farebbero pensare ad una cornice romantica e disincantata. Ma non è questa la Parigi che vivremo insieme a Bentch a bordo della sua Jaguar malconcia. La pioggia sottile di fine febbraio è carica di tutte le schifezze accumulate nell'aria durante l'inverno, i turisti in circolazione sono pochi e Bentch oltre a dar la caccia all'assassino ha anche una serie di beghe personali a cui pensare...una relazione con la moglie del suo migliore amico, una famiglia ebrea invadente fino allo sfinimento e chi più ne ha più ne metta. Sicuramente non corre il rischio di annoiarsi, e neanche io mi sono annoiata leggendo il libro. Insieme a lui una serie di personaggi assurdi come sua sorella Rachel, nudista convinta nel fine settimana, che non trova nulla di strano nel servire il caffè in mutande e reggiseno a un esterrefatto Bentch e al suo amico Brauner d'altronde, come lei stessa gli dice “Sono a casa mia, o no?”.
Edito da Giunti e venduto ad un prezzo veramente onesto e competitivo Delitti sulla Senna ha vinto il Prix Polar per il miglior romanzo poliziesco. Dello stesso autore, pubblicato sempre da Giunti Ore contate, già recensito su questo blog. E' il primo romanzo di Topin che leggo e mi sento di consigliarlo soprattutto a chi con l'estate alle porte è alla ricerca di una lettura piacevole ma non troppo impegnativa.

Articolo di Marianna "mari" De Rossi

Dettagli del libro
  • Formato:Brossura
  • Editore:Giunti Editore
  • Anno di pubblicazione2011
  • Collana:Narrativa
  • Lingua:Italiano
  • Pagine:288
  • Traduttore:F. Trotta
  • Codice EAN:9788809750272 

    2 commenti:

    Cristing ha detto...

    Ho tratto le tue stesse conclusioni dopo aver letto Ore contate; Componente gialla un pò "tiepida" ma stile, ironia e caratterizzazione dei personaggi rendono questo libro molto piacevole e scorrevole. Bell'articolo, complimenti Mari

    Stefania ha detto...

    Bella recensione! Autore che mi incuriosisce, non è detto che prima o poi lo "provi" :)