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lunedì 15 novembre 2010

Florinas in giallo - ...Corpi Freddi a rapporto...


Unisci un evento culturale alla promozione del territorio e otterrai il festival della letteratura gialla di Florinas.


Per organizzare al meglio l’evento, il sindaco del piccolo comune sardo Giovanna Sanna, ha per primo interpellato Marcello Fois. Marcello Fois già impegnato con il Festival delle Isole di Gavoi, ha suggerito il nome di Tecla Dozio per mettere su questa manifestazione. Entrambi, Fois con un messaggio e Tecla Dozio, hanno sottolineato non la concorrenza ma la condivisione di un progetto, “si collabora tra persone intelligenti”.
Per due giorni, sabato pomeriggio e domenica, abbiamo avuto modo di assistere agli incontri con il colore giallo sullo sfondo. Tra gli argomenti trattati il fumetto con protagonista Diabolik, il giallo dal punto di vista delle donne, due donne scrittrici come Margherita Oggero e Elisabetta Bucciarelli hanno presentato le loro protagoniste tanto diverse tra loro, donne sullo sfondo del giallo.
Le donne sono tornate nel primo pomeriggio di domenica nell’incontro con gli scrittori del progetto Mama Sabot e il loro libro Donne a perdere presentati da Giorgio Todde.
Il cinema è stato il protagonista della domenica mattina, gli scrittori presenti hanno raccontato le loro esperienze con cinema e tv, il dibattito “diretto” da Giorgio Gosetti.
A chiudere domenica, nel tardo pomeriggio, l’incontro con Carlo Lucarelli.
Non farò una cronaca minuziosa di tutto quello che è accaduto perché sarebbe noioso e troppo lungo, proverò a raccontarvi alcuni momenti che ci hanno colpito. La mia missione, con queste poche righe, è quella di fare la giusta pubblicità ad un progetto che lo merita, momenti come questo del festival di Florinas e altri sono oasi culturali da preservare e valorizzare. La risposta più bella è stata quella del pubblico numeroso a tutti gli incontri, non solo florinesi, ma venuto anche da altre parti della Sardegna per ascoltare.

Sabato pomeriggio, come detto, abbiamo avuto modo di partecipare all’incontro/confronto tra Margherita Oggero e Elisabetta Bucciarelli. La prima ci ha strappato più di un sorriso inaspettato. Non avevamo idea di trovarci di fronte ad una signora in là con gli anni all’apparenza mite ma con sguardo indagatore. Scopriamo che si tratta di un ex professoressa e vi confesso che per un attimo ho provato quel certo timore che si aveva quando eravamo ancora a scuola e la prof ti guardava con sguardo severo. Preso il microfono la signora Oggero ha iniziato a raccontare di se e dei suoi libri, inanellando una serie di aneddoti uno più divertente dell’altro, raccontandoci che gli autobus e la sala d’aspetto del dottore possono essere delle fonti di storie. Abbiamo riso veramente di gusto.
Al confronto Elisabetta Bucciarelli appare una persona più severa, anche se poi abbiamo avuto modo di scoprire una persona gentile e disponibile. Racconta che a muoverla nello scrivere è la rabbia, la rabbia per i soprusi, per le ingiustizie. Racconta della sua città, Milano e non viene fuori un quadro edificante, si capisce, però, che la rabbia nasce dal vedere qualcosa che si ama maltrattata. È stato un incontro emozionante e divertente che ci ha permesso di conoscere queste due scrittrici che per quasi due ore ci hanno raccontato i loro mondi.
Domenica è stata una giornata intensa fin dalla mattina.
Il primo incontro ha visto sul palco tutti gli autori presenti al festival: dalla Oggero alla Bucciarelli, Andrea Carlo Coppi, Renato Troffa del progetto Mama Sabot, Carlo Lucarelli e Giorgio Gosetti.
Hanno parlato delle loro esperienze con il mondo del cinema e della tv, del loro rapporto con produttori e sceneggiatori, mettendo spesso in luce contraddizioni gigantesche. Il minimum comune denominatore è stato quello della mancanza di soldi, la cronica mancanza di investimenti nel settore fa si che punti al ribasso, quasi si temesse che il pubblico chieda qualità. La verosimiglianza che dovrebbe essere il minimo richiesto viene trascurata facendo si che a volte si creino momenti grotteschi, ridicoli. Emblematico di questa crisi il racconto di Lucarelli sulla cancellazione dell’Ispettore Coliandro. Le scelte aziendali prevalgono sulle scelte di contenuto.
Il primo pomeriggio ha visto l’incontro tra Giorgio Todde e tre dei quattro scrittori del progetto Donne a perdere. Il libro è composto da tre romanzi scritti a tante mani. Il tema è quello delle donne che subiscono prevaricazioni di vario genere. Tecla Dozio ci ha letto qualche passo per renderci la durezza degli argomenti trattati: un pugno nello stomaco. Piergiorgio Pulixi, Renato Troffa e Ciro Auriemma, assente purtroppo Michele Ledda, ci hanno raccontato che usano il genere giallo come mezzo per denuncie di carattere sociale. Hanno parlato un po’ di loro, delle loro esperienze e come usano la scrittura, il tutto sapientemente guidato da Giorgio Todde che con poche domande mirate ha fatto si che venisse fuori l’essenziale.
A chiudere la serata, Carlo Lucarelli ha chiacchierato con Tecla Dozio e Giorgio Gosetti organizzatore del Noir in Festival di Courmayeur. L’autore di Almost Blue ha parlato della sua esperienza di scrittore di delitti sulla carta e del suo raccontare delitti reali in televisione.
Non si può raccontare per filo per segno tutto quello che ha detto Lucarelli, però ci sono alcuni momenti che voglio sottolineare. Innanzitutto la differenza di velocità nel narrare tra un libro e un programma tv. Nel libro hai la libertà di usare la velocità a tuo piacimento, può andar piano, tornare indietro, fermarti, aprire parentesi, andare avanti. In tv devi tenere conto di mille variabili che ti costringono entro certi parametri.
C’è una parola sulla quale voglio soffermarmi. Non l’ha usata Lucarelli ma era tra le cose che ha detto, tra le righe. La parola introdotta da Giorgio Gosetti è “PUDORE”. Una parola difficile da usare di questi tempi. Entrambi hanno sottolineato l’attenzione che il narratore, sia esso scrittore o divulgatore, deve usare, porsi dei limiti. Raccontare qualcosa con un mezzo così potente come la tv necessità di un alto grado di attenzione.
Lucarelli ha chiuso dicendo che per essere dei buoni cittadini italiani bisogna imparare a “pensar male”. Mi sento di poterlo riassumere dicendo: non limitiamoci ad avere un pensiero lineare, poniamoci delle domande, cerchiamo di capire le cose e non fermiamoci davanti alla spiegazione più semplice. Esercitiamo il nostro spirito critico.
Chiudo chiedendo scusa se questo mio racconto è per forza di cose parziale, sicuramente ho lasciato fuori qualcosa. Confesso però che questi due giorni ho girato per l’anfiteatro di Florinas con il sorriso un po’ ebete della persona felice che avuto modo di conoscere persone molto interessanti con qualcosa da dire e scusate se è poco.
Ringraziamo il sindaco Giovanna Sanna per aver fatto si che questo evento avesse luogo. Piera Demontis per la sua gentilezza e disponibilità nell’accoglierci. Un ringraziamento agli abitanti di Florinas che ci hanno accolto. Un grazie ai responsabili della Libreria Azuni di Sassari con i quali abbiamo avuto modo di passare del tempo e che ci hanno mostrato che si può fare il mestiere di Libraio con passione e competenza. Un ringraziamento di cuore a Tecla Dozio per tutto.


Articolo di Stefano Pitzus
Fotografie di Giulia Dessì

12 commenti:

Unknown ha detto...

Ringrazio personalmente Stefano e Giulia per la simpatia e per l'attenzione e la sensibilità con cui hanno partecipato alla manifestazione di Florinas e l'hanno saputa raccontare. Florinas è una lezione importante per tutti, perché ci mostra in maniera nitida che è possibile fare cultura, partecipazione, condivisione di esperienze, ovunque ci sia la buona volontà per farlo e non esclusivamente nelle (più o meno) grandi città. Unico dispiacere, avrei voluto passare un po' più di tempo con i corpi freddi miei conterranei, ma come si suol dire tempus fugit (e quella sera anche io!). Grazie e a presto,

Ciro Auriemma

Scéf ha detto...

io già rosicavo, quando avevo Tecla a casa che mi parlava di questo Festival, poi ho rosicato leggendo il resoconto di Stefano e mò mi tocca rosicare pure per Ciro hihihihihi
vi odio :D

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Grandi ragazzi, fantastico reportage per un evento che, mi auguro vivamente, sarà solo alla prima edizione di un percorso lunghissimo e ricco di successi.
Sono felice per Tecla, per gli scrittori e per tutti noi lettori.
Queste cose fanno bene al giallo e alla bella letteratura.
Complimenti di cuore.

Cristing ha detto...

Complimenti ragazzi ottimo resoconto!

[emo] ha detto...

Concordo con tutto quanto detto da Ciro e ringrazio Stefano per le belle parole spese anche per il bookshop.
Il festival di Florinas è stata una delle esperienze più belle di quest'anno, soprattutto perché è stata palpabile la passione che ha contraddistinto tutti coloro che vi hanno preso parte, sia a livello organizzativo che di fruizione.
Ora bisogna solo lavorare da subito perché possa essere replicato il prossimo anno con - si spera - maggior successo.

Anonimo ha detto...

Il ricordo più forte e intenso è la gente di Florinas, per la curiosità e l'interesse autentico che ci ha dimostrato. E, Corpi freddi a parte, un parola doverosa per Emiliano e per il suo collega della libreria Azuni, presenti e capaci (sotto l'acqua e sotto il sole), sensibili e veramente appassionati. Tenete duro, mi raccomando :)
Liz

Martina S. ha detto...

Bravi Giulia e Stefano: non dev'esser facile riassumere in una pagina due giorni così intensi. Ma avete saputo mettere in evidenza e raccontare per noi lontani le cose fondamentali.

Unknown ha detto...

Ci riprovo.
Bravissimi, siete davvero bravi, io non sono ancora riuscita a raccogliere le idee per il mio di resoconto, prometto che lo farò presto. Posso, intanto dire, che i florinesi sono davvero fantastici, anzi, tutti i sardi (ma si sa che che ho un debole per loro) che sono stata molto felice di conoscere dal 'vivo' la libreria Azuni rappresentata da Emiliano e da un altro ragazzo fantastico del quale, mi vergogno molto, non ricordo il nome. Un unico rimpianto: non essere riuscita a passare un po' di tempo con Claudia e Stefano; il prossimo anno ci organizzeremo meglio. Un ringraziamento a tutti e, in particolare, ai Corpi Freddi che hanno seguito con passione, anche da lontano.
Grazie.
tecla

Marta ha detto...

Che bello! Sembrava di essere là è un po' di sana invidia cresceva, bravi Stefano e Giulia!!!

Carrfinder ha detto...

Complimenti a Stefano, che ci ha fatto "partecipare" all'evento, e a Giulia per le foto!

giulia (cerussite) ha detto...

rileggere le parole di stefano e vedere le foto, mi ha fatto tornare a quei giorni. intensi, belli e divertenti.
grazie a tutti!!
speriamo di esserci anche l'anno prossimo!

Andrea Virgilio ha detto...

Sono stato presente tutte e due le giornate, non ho perso un solo minuto della manifestazione, ho scattato un sacco di foto, mi sono divertito, ho conosciuto di persona Tecla, Cappi, la Oggero, la Bucciarelli, Carlo Lucarelli... Insomma, già questo basterebbe per giustificare la mia approvazione per il festival. Aggiungo, da sardo, che la nostra isola merita questi momenti e la terra sarda ha dimostrato che le distanze non sono poi così incolmabili come dicono.
Complimenti a tutti, siete stati fantastici.