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sabato 23 ottobre 2010

La fine dei Greene – S.S. Van Dine (I Bassotti n. 80)


Una sontuosa dimora di stampo antico in piena Manhattan; una delle famiglie più importanti della città, i Greene, pervasa da odi e antichi rancori; un omicidio… E poi un altro e un altro ancora. La serie sembra non finire mai. Gli ingredienti per costruire un ottimo giallo classico ci sono tutti. Non manca il più importante: un investigatore dilettante d'eccezione, Philo Vance. L'investigatore snob, coltissimo, amante del lusso e dell'arte fu creato da S.S. Van Dine nel 1926 quando uscì il suo primo romanzo giallo La strana morte del signor Benson. Philo Vance torna in questo romanzo, il terzo di Van Dine, per risolvere un caso intricatissimo col suo tipico metodo che si avvale soprattutto dello studio psicologico dei personaggi, dell'osservazione attenta e della rielaborazione di indizi apparentemente inspiegabili.
La famiglia Greene è caratterizzata da una insolita clausola legata al testamento del defunto capofamiglia Tobias Greene: la vedova e i 5 figli dovranno rimanere a vivere nella dimora di famiglia per 25 anni, per aver diritto all'eredità. Questa convivenza forzata crea col tempo malumori e rancori fra i figli e anche verso la madre, presentata come un'arpia dominatrice che approfitta della sua infermità per angariare i figli. In una fredda notte invernale, dopo un'abbondante nevicata, un misterioso assassino prende di mira la famiglia Greene: la figlia primogenita Julia viene uccisa, mentre la più giovane, Ada, riesce miracolosamente a salvarsi. Uno degli altri fratelli, Chester, non crede alla teoria del ladro e del tentato furto. Così chiede l'intervento del procuratore distrettuale di New York Markham che, aiutato dall'amico Philo Vance, inizia subito le indagini.
Questo è solo l'inizio della storia in cui l'indagine, man mano che passano i giorni, diventa sempre più serrata ed impellente per fermare la sanguinosa catena di delitti che sta praticamente sterminando i Greene.
Abilissimo, S.S. Van Dine, nel creare un'atmosfera sempre più cupa e tesa e nel coinvolgere attivamente il lettore nelle indagini: ad un certo punto ci ritroviamo anche noi a ragionare con Philo Vance, a sospettare questo o quello e poi ad eliminare i sospettati dalla nostra personale lista… per forza di cose. Arriviamo anche noi alla conclusione che, come diceva Sherlock Holmes, "eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità".
Autore delle famose "20 regole per scrivere romanzi polizieschi" (riportate integralmente alla fine del libro), in realtà secondo me anche Van Dine non le rispetta proprio alla lettera. Faccio solo un esempio. La regola n. 1 recita così: "Il lettore deve avere le stesse opportunità dell'investigatore di risolvere il mistero. Tutti gli indizi devono essere presentati e descritti con chiarezza." Ecco, proprio in questo romanzo una prova chiarificatrice viene presentata al lettore solo un capitolo prima della cattura del colpevole, quando ormai Vance ha già in mente la soluzione! Non una trasgressione vera e propria della regola, dunque, ma quasi…
Assieme a L'enigma dell'alfiere (I Bassotti n. 48), La fine dei Greene è considerato dalla critica il capolavoro di S.S. Van Dine. L'invito a procuraseli entrambi è dunque doveroso: avere fra le mani queste curatissime edizioni dei Bassotti Polillo è un vero piacere prima per gli occhi e poi per la mente. Sempre.

Articolo di Martina "PalazzoLavarda" Sartor

Dettagli del libro
  • Titolo: La fine dei Greene
  • Autore: S.S. Van Dine
  • Editore: Polillo
  • Collana: I Bassotti - n. 80
  • Titolo originale: The Greene Murder Case
  • Traduttore: Pietro Ferrari
  • Anno: 2010
  • Pagine: 322
  • ISBN: 9788881543519
  • Prezzo: € 14.40 

3 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Ottima recensione di un classico di uno scrittore che adoro. Forse non tutte le sue opere sono state di livello eccelso ma, secondo me, lo scrittore per importanza storica, fantasia e genialità rimane una delle icone assolute dell'epoca della golden age.
Brava Martina

Martina S. ha detto...

Sono contenta di aver altre cose sue da leggere e riscoprire.

Anonimo ha detto...

Avanti così!
Fabio