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giovedì 23 settembre 2010

Gli assassini del profeta - Mehmet Murat Somer


Arriva il “detective” transessuale…

Ormai trovare un detective diverso dalle milionate di detective già in circolazione è più difficile che far passare il classico cammello attraverso la cruna del solito ago (povero cammello, ma anche povero ago…). Mehmet Murat Somer ci deve avere pensato un po’ sopra e poi ha tirato fuori un transessuale per la gioia dei lettori, soprattutto dei nostri politici. Non mi pare di avere trovato il nome ma non ci giurerei che la palla ciondola e la mente vacilla. Siamo in Turchia, più precisamente ad Istanbul, terra fertile di detective particolari. Vedi, per esempio, l’eunuco Yashim Togalu di Jason Goodwin, superiore di un bel palmo a Somer.
Veniamo al nostro/a . “Io sono una bella di notte e un uomo di giorno” dichiara nella sua prima avventura (“Scandaloso omicidio a Istanbul”). Programmatore informatico, moderatore di una chatroom “Ragazze-uomo!” per lesbiche, gay e travestiti, proprietario in parte di un club che gestisce personalmente, abile nelle arti marziali, gli/le (non fateci caso che farò confusione) piace la cucina, i telequiz, stravede per Ava Gardner e Audrey Hepburn della quale vorrebbe conservare la linea. Dotato di un discreto senso civico ha catturato un borseggiatore che infestava il quartiere in cui vive.
Tutto filerebbe liscio nella sua movimentata e scoppiettante vita se non ci fosse un fissato che uccide travestiti secondo le stesse modalità con le quali era stato segnato il destino dei Profeti. Vedi Ceren morto bruciato, o Gül finito in una cisterna, in entrambi i casi con somiglianze legate alla vita di Abramo e Giuseppe (anche se questi si erano salvati). Indagando su tali omicidi, aiutato/a dall’amico commissario e dall’amica Pompon, vengono fuori altri episodi del passato che evidenziano le stesse caratteristiche.
Bisogna trovare l’assassino che potrebbe essere il fondamentalista radicale con nickname Jid200. In internet manda fuoco e fiamme su tutti i perversi e debosciati del mondo. Nel frattempo baci e abbracci con Ali, padrone della società di consulenza informatica in cui lavora (mica scema), trucchi, cerette (come le fa Fatos non le fa nessuno), corte spietata del tassista Hüseyin, discriminazioni (chi ha le tette è avvantaggiato), sesso a go-go dove il posteriore la fa da padrone.
Ad un certo punto si accende la lampadina, tutto gira intorno ad un nome ma mancano le prove. Occorre trovarle o crearle attraverso l’esca, di un/a ragazzo/a giovane e fresco/a, ma allora si corre un grosso pericolo…
Scrittura veloce, decisa, lessico appropriato alla storia (nel senso che i nomi sono quelli e non ci si gira intorno), non mancano le solite citazioni (Poirot, Miss Marple e Colombo) e diversi momenti umoristici. Al telefono un maniaco che ansima, “Che perversione!” esclama Pompon.
Il libro prende e attira fascinosamente e perversamente. Stasera gonna leopardata, calze a rete e tacchi a spillo. Fabia è pronta per la nuova vita.

Articolo di Fabio Lotti

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 264
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: Peygamber Cinayetleri
  • Lingua originale: Turco
  • Editore: Bompiani
  • Prezzo di copertina: € 16,50
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788845265655
  • Traduttore: P. Ragazzi 

8 commenti:

Scéf ha detto...

è un pò un romanzo passato inosservato o sbaglio?!
pensa che non lo ricordo manco sugli scaffali :°

Anonimo ha detto...

Non credo che sia passato del tutto inosservato, anche se non ho fatto una ricerca in tal senso. So, però, che Luca Crovi lo trova irresistibile. Io un pò meno ma sempre un buon libro che fa sorridere.
Fabio

Scéf ha detto...

boh mi incuriosisce davvero tanto...
se mia moglie non mi sgama lo prendo al prossimo stipendio :D
grazie fabione

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

E' comunque uscito da pochissimo, si e no 15 gg.
Comunque effettivamente è uscita parecchio in sordina.
Interessante però.
Bravo Fabione

Anonimo ha detto...

Non vorrei sbagliarmi ma ho l'impressione che il sorriso nel romanzo poliziesco sia un pò snobbato. A proposito sto scrivendo un articolo "lottiano" (ergo non una ricerca pallosa) sull'argomento per il blog del giallo Mondadori dal possibile titolo "Il riso e il sorriso (soprattutto il mio) tra furti, rapine e morti ammazzati" (o giù di lì). Naturalmente siete invitati.
Fabione

Martina S. ha detto...

A proposito di humour nel poliziesco, è vero che è raro: sto leggendo L'assassino abita al 21 di Steeman, che ha pure una vena humour. A parte una certa fatica nel coglierla dato che sto leggendo il libro in francese, c'è anche il fatto che non essendoci abituata mi sembra quasi una stonatura. Ma ripeto, credo sia solo questione di abitudine. Aspetto perciò con una certa curiosità il tuo prossimo illuminante articolo, Fabio.

Anonimo ha detto...

Non è poi così raro, Martina, e si può sorridere di Poirot, di Nero Wolfe ecc...Molti personaggi si prestano ad essere trattati con ironia attraverso i loro tic e le loro manie. Poi ci sono i libri esplicitamente umoristici come quello presentato o come la serie di Dortmunder di Westlake (ultimo arrivato "Get Real- colpo grosso al reality show" Alacràn 2010,), tanto per portare un esempio. Poi, non ci crederai, ma un sorrisetto può nascere anche in certe situazioni "serie" dannatamente iperboliche (pensa un pò a quella classica che ho già avidenziato in altro contesto del temporale che arriva, i tuoni, i fulmini, il gatto che maiagola, il cane che abbaia, la finestra che sbatte, la porta che si apre, la luce che va via...) e insomma ce n'è di materiale. Se il personaggio è piuttosto serioso come Sherlock Holmes allora arriva la parodia...Spero che l'articolo venga pubblicato entro ottobre.
Fabio

Anonimo ha detto...

Naturalmente c'è da divertirsi pure con la serie di Hap e Leonard di Lansdale che possiamo ritrovare proprio su questo blog.
Fabio