Richard Valence nutriva una certa avversione per le biblioteche perchè bisognava astenersi da tutto: far rumore camminando, far rumore parlando, fumare, agitarsi, sospirare, insomma far rumore con la propria vita. Secondo certa gente, quelle costrizioni corporali favorivano la riflessione. In lui la distruggevano immediatamente.
E' probabile, ripeto, probabile, che Henri Valhubert, editore ed esperto d'arte francese, si trovi a Roma nel mese di giugno, mese al lui non congeniale per via del caldo, per indagare sulla provenienza di uno “scarabocchio” di Michelangelo che si è trovato tra le mani a Parigi e che in realtà dovrebbe trovarsi nella Biblioteca Vaticana. E' anche possibile che sia Roma perchè è venuto a conoscenza del sordido segreto che sua moglie, la splendida e affascinante Laura custodisce gelosamente da circa 20 anni. Oppure che sia arrivato all'improvviso per fare la solita ramanzina a quel debosciato scansafatiche e ingrato di suo figlio Claudio. Fatto sta che viene ucciso, nel bel mezzo di una festa in Piazza Farnese, avvelenato con un decotto di cicuta (idea alquanto originale). L'ispettore Ruggieri e Richard Valence si trovano a lavorare sullo stesso caso, il primo per risolverlo e per consegnare il colpevole alla giustizia, il secondo per insabbiarlo come da direttive del ministro francese Edouard Valhubert, fratello del morto, preoccupato più per se stesso che per la morte di Henri. A far da cornice a questo idilliaco quadruccio di famiglia, ci sono i due amici di Claudio, Tiberio e Nerone. I tre amici sono i personaggi più indisponenti che mi sia mai capitato di incontrare leggendo, e ho letto tanto! Pazzi scatenati, esagitati, in pieno delirio di onnipotenza, basti pensare che in realtà non sono i loro veri nomi, ma li hanno scelti in quanto si “sentono imperatori”! Per il loro modo di fare gigionesco, irriverente e senza regole potrebbero essere i discendenti diretti dei famosi “drughi” di Arancia Meccanica. Ma anche gli altri personaggi come Laura o Valence, piuttosto che Ruggieri o il Vescovo Lorenzo Vitelli godono di un certo spessore, a dire il vero anche quelli marginali lasciano il segno. Rifelttendo, mi viene da pensare che il punto forte di questo romanzo sia proprio la caretterizzazione dei protagonisti. Eppure gli ingredienti ci sono tutti: l'intreccio ben ordito, anche se intuibile, colpevole impensato, un secondo morto, la fratellanza dei tre amici fuori di testa, il poliziotto simpatico e quello antipatico, l'eterno femminino, ma qualcosa nell'amalgamare tutto questo non ha funzionato. Non fraintendetemi, parliamo di un libro ben scritto, uno stile narrativo pulito e scorrevole, anche ironico, ma in quanto a pathos, sussulti e adrenalina non ci siamo, non sono proprio di casa!
Una precisazione va fatta. Anche se è stato pubblicato da Einaudi solo adesso, in realtà Prima di morire addio, è il primo romanzo di Fred Vargas. Da allora ne ha scritti diversi, almeno una decina sono stati pubblicati dalla stessa Einaudi, ed è una autrice molto apprezzata.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- * Titolo: Prima di morire addio
- * Autore: Vargas Fred
- * Traduttore: Botto M.
- * Editore: Einaudi
- * Collana: Einaudi. Stile libero big
- * Data di Pubblicazione: 2010
- * ISBN: 8806182323
- * ISBN-13: 9788806182328
- * Pagine: 196
- * Reparto: Narrativa straniera
15 commenti:
Leggendo che questo è in realtà il primo libro della Vargas e avendo letto tutti gli altri, penso che i 'difetti' riscontrati dalla nostra, bravissima, Cristina siano imputabili proprio alla 'immaturità' dell'opera. Ma "pathos, sussulti e adrenalina" non sono comunque fra le caratteristiche principali di quest'autrice ;-)
Grazie Martina! Mi piacerebbe confrontarmi con te su questo romanzo visto che conosci l'autrice e hai letto altri suoi libri.
Cri, non l'ho ancora letto perchè aspettavo di vedere se la biblio lo prende (li ho letti tutti lì, eheh...)
Si si lo avevo capito... Aspetto pazientemente ;-)
Cristing se può aiutarti. sul nostro sito c'è una bellissima retrospettiva della Vargas
http://corpifreddi.blogspot.com/2009/03/retrospettiva-su-fred-vargas.html
E' diverso tempo che vorrei provare a leggere qualcosa ma ho la sensazione che non sia propriamente nelle mie corde.
Brava Cristina, bella recensione.
Sono una che apprezza la Vargas, ma ho deciso di aspettare l'economica o di prenderlo in biblioteca, altre persone con cui mi trovo spesso d'accordo mi hanno parlato di un libro immaturo e come dice giustamente Cristina, così è in quanto precedente a tutti i suoi personaggi.
Per quanto riguarda la caratterizzazione ci credo che sia ben fatta a mio giudizio è il punto di forza della Vargas, bisogna dire che pathos e adrenalina non sono mai 'troppo' presenti nei suoi libri, piuttosto io la leggo e l'apprezzo per lo stile.
Io ho letto i primi due della trilogia degli Evangelisti e non li ho trovati male, mi aspetta il terzo. Einaudi ha fatto per l'appunto un volume con i tre romanzi che consiglio.
Non ho letto tantissima Vargas, ma so ne leggerò ancora. La trovo gradevole e molto leggera. Il fatto che questa sia l'opera prima quasi mi stuzzica ad anticiparla rispetto a un po' di Evangelisti e un po' di Adamsberg che mi mancano, pur sapendo di andare in contro a difetti d'acerbità.
Gli imprenditori, d'altro canto, ispirano :)
La Einaudi dovrebbe vergognarsi, ha pubblicato la trilogia degli Evangelisti in ordine casuale - per fortuna io ho scoperto la Vargas dal primo episodio e ho potuto leggerli in ordine.
Di questo sono curiosa: come opera prima mi aspettavo delle diversità rispetto ai romanzi successivi. Approfitterò della zia, che non se ne perde uno ;-)
Io onestamente l'ho trovato coerente con se stesso, mi spiego, gli imperatori sono evidentemente l'idea in itinere degli Evangelisti, i due ispettori sono il papà e il papà di Adamsberg, e se vogliamo andare avanti, direi che Laura è la progenitrice della donna di Adamsberg, di cui adesso mi sfugge il nome. La cosa bella è che i seguenti sono degli sviluppi, non delle scopiazzature, questo almeno, secondo il mio modestissimo parere. Che poi sarebbe quello di coleichelegge
Non mancherò di leggere altro delle Vargas, primo perchè mi avete incuriosita con gli evangelisti, secondo perchè essendo un autrice molto apprezzata ci può stare che il primo libro lasci a desiderare. Vi terrò informati! E grazie a tutti per li interessanti commenti....
Vargas è fantastica, personalmente preferisco Adamsberg agli Evangelisti :)
Ma il titolo: ti pare che "Morituri te salutant" (mi pare fosse questo, in originale) sia stato tradotto "Prima di morire addio"?
Bah :)
@AngoloNero: a rigor di logica, il significato è quello ;-)
@AngoloNero, Ale gli Evangelisti l'ho messo in w.l.! Ci metto anche Adambserg? Ci voglio riprovare con la Vargas.....
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