_

martedì 15 giugno 2010

Nessuno verrà - Steve Mosby


Tempo fa lessi 50/50 Killer e già allora  st' autore aveva creato in me una sorta di scissione tra i neuroni a favore di Mosby e quelli che si rifiutavano di leggere altro di quest' autore.
Adesso è il tempo di Nessuno Verrà. Risultato? Gli scissionisti (quelli contrari a Mosby) hanno avuto la meglio, dichiarando in un comunicato stampa che nessun euro verrà più versato per libri firmati Steve Mosby!
Alcune volte mi chiedo il perchè case editrici come la Nord (che per quel che mi riguarda ha davvero un bel catalogo) metta in libreria certi romanzi quando invece in Italia ci sono autori costretti a pagare il Gruppo Albatros pur di veder stampato un proprio romanzo.
Ok, passi la bocciatura comica, ma il libro proprio non mi è piaciuto. Un inizio pesantissimo, un libro che l' unico modo per vederlo decollare è quello di lanciarlo dalla finestra (e vi assicuro che la tentazione alcune volte è stata alta...).
La trama è poi fantastica.. Avete presente il Cicap? Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale ovvero quell' organizzazione che va in TV per smascherare i "presunti" guaritori con poteri paranormali? Perfetto. Adesso, paragonare il personaggio principale del romanzo con Massimo Polidoro è davvero un esperimento di per sè azzardato, ma tanto di questo si occupa Dave Lewis, smaschera presunti stregoni per la rivista "Lo Scettico". Non che in un romanzo non ci possa essere un lavoratore di questo tipo (non vorrei trovarmi i sindacati del CICAP a casa..), ma secondo me, se il tipo di lavoro non è fine alla storia allora si sarebbe potuto utilizzare un lavoro più comune, ma questo resta un opinione personale...
Un serial killer inizia ad entrare nella sua vita in maniera indiretta, rapendo la sua ex e tenta di ucciderla in una maniera molto efferata e per chi conosce la mia mole sà che preferirei morire in altri modi che come la nostra povera fanciulla che viene lasciata morire di stenti senza cibo ed acqua! Tutto questo senza che ci sia un intervento delle forze dell' ordine poichè il nostro assassino è tanto crudele quanto astuto, infatti la ragazza non viene mai data per dispersa, considerando che lui stesso prende possesso della sua vita privata rispondendo ad sms, mail, social network per conto della povera vittima.
Questo forse è l' unico aspetto positivo del libro, ovvero una critica alla società moderna che possa far riflettere l' uomo su quanto si è vulnerabili alle tecnologie e rapiti da essi, tanto che, se non ci si vede in strada per una settimana tutto è ok ma se non rispondiamo al cellulare o non cambiamo status su facebook parenti ed amici iniziano a preoccuparsi... poveri noi.
Sia chiaro che il nostro Mosby, sa scrivere e anche bene. Stile asciutto, scorrevole, le scene cruente sono molto cruente, ecc. ma al sottoscritto (per quanto ami i romanzi sadici e cruenti) proprio non è piaciuto.
Spero che qualcun' altro possa leggerlo ed effettuare una critica diversa dalla mia.

Articolo di Enzo "BodyCold" Carcello

Dettagli del libro
  • Formato: Rilegato
  • Pagine: 360
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: Cry for Help
  • Lingua originale: Inglese
  • Editore: Nord
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788842916222
  • Traduttore: A. Martini 

8 commenti:

Alessio Valsecchi ha detto...

Ho letto il libro qualche settimana fa ma non ne parlerò su LaTelaNera.com: non ho tempo per postare rece negative... :-)

Però non concordo sul tuo discorso nelle prime righe del post sulla Nord e sugli autori che pubblicano "a pagamento".

"Nessuno Verrà" può anche essere deludente sotto molti punti di vista però ha anche dei punti di forza che rarissimamente trovo in libri/autori che pubblicano "a pagamento".

Uno l'hai detto tu: Mosby sa scrivere e anche bene. L'altro sono i personaggi e la loro "cura" sulle pagine.

Insomma, ce n'è abbastanza per portare a sè il lettore e trattenerlo sul libro per un bel po' di pagine. E questo nonostante l'inizio pesante.

Una cosa del genere con gli "a pagamento" quando l'hai vista?
Io quasi mai.
Normalmente i libri di narrativa editi da editori a pagamento li scaglio dalla finestra dopo tre/quattro pagine... :-)

Rendiamoci conto di questo: molti autori in Italia pubblicano con editori a pagamento non perchè "il mondo editoriale italiano non dà spazio agli esordienti italiani", ma perchè altrimenti non pubblicherebbero con nessuno in quanto "cattivi autori".

Un sacco di editori validi pubblicano italiani esordienti.

L'editoria a pagamento è l'unico sbocco possibile per "gli scarsi".
E nessuno li obbliga a pagare, sono loro che lo fanno volontariamente per soddisfare il loro ego.

ciao! :-)

Scéf ha detto...

Ciao Ale :)
ti dirò la verità, io un paio di autori pubblicati da case a pagamento io li lessi un bel pò di tempo fà e ti assicuro che non erano nemmeno cattivissimi. i piccoli autori in erba, alcune volte intraprendono questa strada (vituperata da tutti noi sia ben chiaro..), perchè le case editrici hanno tempi bibblici solo per valutarti il manoscritto e si sà che la strada + breve è sempre quella + facile da intraprendere. per tutto il resto io la penso assolutamente come te...

Alessio Valsecchi ha detto...

Beh, anche questo è un problema: l'impazienza degli autori giovani.

Che vogliono pubblicare subito, senza aspettare, senza rivedere, senza lasciar maturare.

Poi vai a vedere e scopri che chi è stato "tranquillo", chi ha aspettato (anche anni) spesso ha fatto la scelta giusta...

ciao! :-)

Scéf ha detto...

come detto prima la penso nello stesso identico modo ^_^

Lofi ha detto...

Ma quello nella foto è lo scrittore o il Serial Killer????

Martina S. ha detto...

Come detto anche per la recensione di Glister, inizia a non bastarmi più uno "scrive bene" per farmi decidere a leggere un autore. Su Mosby penso proprio che per ora passo la mano...

Stefania ha detto...

Io non lo leggerò O_O
Mi è bastato 50&50killer e pure io come te, Enzo, leggo spesso romanzi a "trama cruenta" ma l'unico che ho letto di Mosby non mi ha lasciato assolutamente nulla se non la voglia di finirlo in fretta ed è un libro che non lascerò neppure leggere a Massimo perché è in partenza per il prossimo scambio con la libreria dell'usato di fiducia (gli mostrerò quanto è bello intonso e nuovo!) ... io sono una dai facili entusiasmi ed è molto difficile che "bocci" un romanzo soprattutto se nelle mie corde (almeno il genere) come in questo caso. Ma con Mosby non ce lo fatta...stile, scrittura, intreccio?, tutto ... niente. Unica consolazione è che il romanzo ... me lo regalarono ... niente soldini buttati :P

Stefania ha detto...

@Lofi : Lol!