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martedì 4 maggio 2010

Lullaby la ninna nanna della morte – Barbara Baraldi


Su delle zampe a righine bianche e rosa arriva l'uomo ragno
leggero attraverso l'ombra del cielo serale
Muovendosi furtivamente attraverso le finestre della morte beata
cercando la vittima tremante nel letto
cercando la paura nell'oscurità
e improvvisamente un movimento all'angolo della
stanza e non c'é niente che posso fare quando
realizzo con orrore che l'uomo ragno
sta avendo me per cena stanotte ..(Lullaby – The Cure )

Una cittadina di provincia. Circonferenza limitata senza aperture. All'interno stessi visi, stessi gesti, identiche giornate . Un prato di margherite tutte uguali, dove una rosa, seppur selvatica, spicca come un'infestante malapianta. Rassicurante nel suo quotidiano infinito vestito, per chi ha poco per essere e molto da mostrare. Soffocante per un'anima nuda come quella di Giada.
Un'anima che non ha mai smesso di cercare, di capire, di voler vivere, anche “sporca”, anche con dolore, ma mai in un'esistenza di cartone.
E' questa ricerca che l'ha portata un passo fuori dal cerchio, all'acquedotto, da Mirko e la sua polvere. Alle briciole di un affetto randagio che è più sospinto da una fame di esistere che da un incendio di cuore.
E' una forza centripeta che la risucchia e la scaglia lontano dall'uniforme maschera di rispettabilità della sua famiglia, dalla monotona conformità di plastica dei suoi compagni di scuola, dall'ottusa convinzione del vero di un parroco bigotto . Lasciandola sperduta tra i suoi orsacchiotti disubbidienti, tremante fin nell'anima di fronte alla sua Principessa dell'Est, fremente di rabbia e decisione quando aggredisce chi crede tenti di portargli via il suo angelo, con il cuore in tumulto mentre la sua ansia si specchia nell'urlo muto e vermiglio di un corpo ormai lontano dalla vita, Corre Giada. Scappa. Ma mai dal dolore. Mai dalla vita. Quello che invece fa, costantemente, Marcello. Scrittore di schermi bianchi, amico di Fede più per volere del caso che per convinzione, innamorato più per voglia di redenzione che di pura passionalità di una sartina, succube nella vita ma ribelle nei sogni. Marcello vive, o almeno sopravvive, nella speranza di catturare e colmare l'esistenza con le parole, mentre ingurgita stelline gonfie di brodo e i rimbrotti continui della madre. Madre e figlio, due estranei che condividono solo un cordone ombelicale e la spavalderia scenica di un ranger televisivo del Texas.


La vita è quella cosa che ti succede mentre sei occupato a fare altri piani”. Così per uno sghiribizzo del fato ed un dvd proibito, le strade e le vite del nostro scrittore e della bambina nera si intrecciano, si mescolano e come un sasso gettato in uno stagno, avvolgono nelle increspature che si espandono, Luana, Fede e la moglie, la sartina e Mirko.
Le maschere della formalità si spezzano, travolte da questa spinta, in una cadenzata ninna nanna di brutalità omicida e tutto ciò che di veramente oscuro, di marcio era al di sotto è lì, nero su bianco nell'ultima strofa. Un finale dove ciò che si può aver provato, giudicato e capito di capitolo in capitolo sarà insospettabilmente capovolto. Tanto da sorprendere..come quando si arriva a comprendere che la luce, cosi come la vita e le anime vere, è migliore, è più dolce in una giornata coperta, perchè proviene da tutto il cielo.
Barbara Baraldi ci regala non soltanto un romanzo o una fiaba nera, ma un “treno dell'ultima notte”..quello che ci doterà d'un paio d'ali. Non per fuggire lontano, ma per cominciare, se non lo si è ancora fatto, a vivere.

“ [..} Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che esser vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.[..]”
( Martha Meideros )

Articolo di Daniela "eccozucca" Contini

Dettagli del libro
  • Autore: Baraldi Barbara
  • Editore: Castelvecchi
  • Genere: letteratura italiana: testi
  • Collana: Le torpedini
  • Pagine: 232
  • ISBN: 8876153780
  • ISBN-13: 9788876153785
  • Data pubbl.: 2010
  • Prezzo: 15€

6 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Finalmente anche corpi freddi omaggia Barbara Baraldi....e che omaggio mi viene da dire!!!
Daniela ha una capacità di scrivere e allo stesso tempo emozionare che è solo paragonabile alla sua bontà d'animo: immensa.

Martina S. ha detto...

Quando scrive Dani, ogni recensione è un piccolo capolavoro.

Briciole di tempo ha detto...

Nessuno meglio di Daniela poteva recensire il libro di Barbara Baraldi!!!!!

Stefania ha detto...

Wow! Bravissima Daniela e bellissima immagine :))))

Anonimo ha detto...

vorrei segnalare una recensione che ho trovato su http://totanisognanti.blogspot.com/2011/01/lullaby-la-ninna-nanna-della-morte.html

marcostraz ha detto...

Forse perchè avevo grandi aspettative su questo libro, ma devo dire che è stata una delusione totale...mi risulta a tratti anche imbarazzante parlarne...la storia si regge su una serie di avvenimenti, azioni e "colpi di scena" totalmente irreali e non credibili (che non cito, nel caso qualcuno avesse la sventurata voglia di leggersi il libro) e su un insieme di personaggi banali, stereotipati e inzuppati di luoghi comuni...anche la scrittura è pessima, con pezzi raccontati in prima persona e pezzi raccontati in terza...insomma una grossissima delusione, di una autrice di cui ero curioso e di cui avevo letto un piccolo racconto invece niente male...