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martedì 23 marzo 2010

Caos a Bruges - Pieter Aspe


Le lettere e gli appunti di Fiedle contenevano dati esplosivi, le prove erano molto convincenti. Su quello sfondo capire chi fosse il colpevole dell'assassinio del tedesco non aveva alcuna importanza. Se la cosa fosse arrivata alla stampa, le fondamenta di Bruges avrebbero tremato.

Il tedesco Dietrich Fiedle viene trovato all'alba in strada, con una profonda ferita alla testa. Trauma cranico ed emorragia interna è la prognosi, morirà in ospedale. Caduta accidentale o omicidio? Un paio di giorni dopo viene fatta saltare in aria con una bomba la statua del poeta Guido Gezelle. Non c'è nessuna rivendicazione e quindi viene scartata a priori l'ipotesi dell'attentato politico, quella più probabile anche se un pò azzardata è che l'attentato sia opera del gruppo antifiammingo dei Valloni. Non sembrano comunque esserci legami tra i due crimini; ma quando viene ritrovata tra gli effetti personali di Fiedle una foto della statua della Madonna col Bambino di Michelangelo, improvvisamente le indagini prendono una direzione diversa, c'è qualcosa che non quadra nella vegetazione sullo sfondo della foto, la statua è a Bruges, cosa centra l'uva turca? Si inizia a scavare nel passato di Fiedle e il caso acquista proporzioni bibliche, tra loschi traffici risalenti alla seconda guerra mondiale, un Tour Operator poco convenzionale, una setta segreta, e un tentativo di insabbiamento da parte delle alte sfere. C'è puzza di complotto. Una bella matassa da districare, da dove cominciare? come rimettere a posto tutti i pezzi di questo puzzle? Ed ecco che entrano in scena i nostri. Il commissario Van In, trasandato e spiegazzato come il Tenete Colombo, “beve come un templare e fuma come troppo”, manda giù ettolitri di caffè, calcando le orme dei migliori poliziotti americani dei film, solo che lui vive nella bellissima Bruges in Belgio, in una appartamento nel centro storico che rischia di perdere perchè per problemi economici è in arretrato con il mutuo, ha una fidanzata che lo ama, l'affascinante sostituto procuratore Hannelore e che lui ama, solo che ogni tanto si distrae con una bella prostituta a pagamento. Un autentico disastro!. E' affiancato dal collega brigadiere Versavel, il suo esatto contrario, elegante, distinto, pulito, ordinato, perfettamente in forma e gay. Battibeccano in continuazione come una vecchia coppia stanca, ma nelle indagini sono svegli e agiscono all'unisono ed ovviamente troveranno il bandolo della matassa e risolveranno il caso con stoccata finale a sorpresa.

Premessa d'obbligo, non ho letto "Il quadrato della vendetta”, il primo caso del commissario Van In e quindi non posso fare paragoni, come spesso accade quando si leggono libri che hanno come protagonista lo stesso personaggio. Forse è un bene chi lo sa! Con Caos a Bruges non ci troviamo di certo di fronte ad un capolavoro e non credo che Pieter Aspe aspirasse a tanto, però posso dire senza dubbio che la lettura scorrevole e la storia divertente e leggera, intricata quanto basta , rendono piacevole questo libro e proprio perchè non troppo impegnativo, da leggere, magari d'estate, al mare, sotto l'ombrellone.

Articolo di Cristing

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 287
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Fazi
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788864110776
  • Traduttore: V. Freschi

3 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Cristina rullo compressore!!! Non sbaglia un colpo.
Ci domandiamo tutti quando trovi il tempo per divorare i romanzi in questa maniera, tenuto conto lavoro, palestra e dormire :-))

Cristing ha detto...

Aggiungerei le presentazioni di Enzo, le cene, il fidanzato ecc ecc Davvero ma dove lo trovo il tempo!!! :)))))Grazie Killer

Anonimo ha detto...

Ho letto entrambi i libri e sono d'accordo con Cristina. Sono libri "leggeri" e piacevoli.
Fabio Lotti