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martedì 9 febbraio 2010

Carnival Love - Dunn Katherine


Un classico dei nostri tempi, una favola oscura per adulti, un’epopea familiare che supera e ridefinisce i confini dei generi letterari.

Siore e Siori benvenuti al Binewsky’s Carnival Fabulon di Alosyus e Lillian Binewsky. Iniziando la lettura,Da quel momento in poi avrà luogo uno spettacolo che non avrà eguali, nel quale non mancheranno fuochi d’artificio e numeri eccezzionali e sfileranno una parata di personaggi cupi, folli, inquietanti ma anche divertenti, coloratissimi e irresistibili. E tutto gratis. Non perdete questa occasione Signori, non ve ne pentirete
Benvenuti tra fede e delirio, normale e anormale, amore e possesso. Perché è su questi binari che si dipanano le vicende circensi surreali, commoventi e funamboliche di questa famiglia americana davvero singolare. Un nucleo familiare caratterizzato da un’ umanità straordinariamente intensa, da sentimenti di ogni tipo di un’autenticità strappalacrime che lo rendono un gruppo unito quasi simbioticamente, da uno stile di vita tutto dedito al vagabondaggio per vendere la propria anormalità alla gente e renderla arte. Il vagare per loro è un vero e proprio leit motiv dell’esistenza che conducono, che ha distribuito (beffardamente ma neanche troppo!) loro menomazioni di ogni tipo, non intaccando pero’ minimamente mai la loro voglia di guardare al mondo sorridendo e dandosi da fare. Perché l’essere freaks puo’ non è detto che debba per forza di cose essere una condizione alienante e umiliante: nel difetto fisico è comunque possibile trovare della felicità, ad esempio sentendosi dei pezzi unici, rari, non uniformati alla massa. E questa è una delle molte riflessioni che prendono vita durante e dopo la lettura: tirare fuori il meglio di sè anche da un’apparente situazione di forte penalizzazione e limitazione personale. Si puo’, è possibile.
Con quel tocco cosi’ irresistibilmente affascinante di cupo gotico degno del miglior Tim Burton , e l’irriverente caricatura (ma fino a un certo punto) dei personaggi presenti nei libri di Christopher Moore, Katherine Dunn ci vuole servire su vassoio un dolce-amaro squisito, penetrante ma allo stesso tempo bruciante, che non lascia il lettore mai passivo durante la successione degli eventi ma sempre stimolato a una partecipazione intensa. Una vera e propria montagna russa, in cui situazioni e emozioni si alternano in un sali e scendi da strappare il cuore.
Da una parte troviamo Al e Lil, marito e moglie che hanno allestito il loro circo, che cercano, attraverso l’utilizzo di droghe, la creazione “su misura” di piccoli mostri, adatti da inserire immediatamente nello staff circense per risollevare le sorti economiche dell’azienda di famiglia in grave crisi finanziaria. Dall’altra una schiera movimentata, colorita, festosa , prorompente di personaggi assolutamente fuori dal comune, estranei a ogni forma di cliche’. Sono Freaks, mostri. Tali a ogni effetto dal nostro punto di vista, è bene sottolinearlo . Perché attraverso i loro occhi e le loro esperenze, mostro è chi è normale, NORMO come li chiamano loro, quasi come un’entità sconosciuta, proveniente da un altro pianeta. Cosi’ si presentano alla ribalta le straordinarie gemelle siamesi Elly e Iphy, che con il proprio talento musicale e la loro bellezza fanno incetta continua di ammiratori (e di soldi), poi c’e’ Arty, agilissimo uomo-acqua a forma di pesce segretamente innamorato di Iphy, senza gambe e braccia ma dotato dell’uso delle pinne e di una personalità spiccata, eccentrica, egocentrica, piuttosto rude e fredda, dalle ambizioni pericolose tipiche che lo porta a diventare leader che vuole assumere il comando delle operazioni, che inventa e segue un rito folle, da divinità nera e adesca le sue vittime con una sorta di propaganda cartellonistica che si avvicina a quella totalitaria. Proseguendo troviamo dottoressa Phyllis, unica “norma” che diventa stretta collaboratrice di Arturo Binevski, Chick tenero “Pulcino” in apparenza normale ma dotato di poteri strabilianti che vanno decisamente contromano rispetto alla normalità delle cose, dotato in piu’ di una sensibilità quasi soprannaturale e commovente, e viene utilizzato dalla dottessa Phyllis come la panacea ufficiale contro tutti i mali. E come dimenticarsi di Olympia, albina alta pochi centimetri dalla voce suadente e quasi ipnotica, sorella fedele servitrice di Arty, di cui è segretamente innamorata, e poi una popolazione di personaggi minori, mista, variegata, indispensabile per muovere la storia, che rende questa vita circense fatta di caravan, tendoni, giostre e pop-corn e bibite, un’epopea familiare indimenticabile. Un vero e proprio mondo attende il lettore, un mondo a parte, dotato di vita propria e separato dalla normale vita esterna.
La questione è: sono diversi? Assolutamente no. Almeno per quanto concerne la considerazione che loro hanno di se stessi. Nel loro piccolo mondo, nella loro bottiglia di vetro infrangibile, che sembra essere l’unico in cui poter vivere in pace, serenità e senza discriminazioni di alcun tipo, l’unico nel quale hanno vissuto, si sentono delle star, degli autentici fenomeni insuperabili, narcisisti come molti artisti, si sentono il massimo di quello a cui avrebbero potuto mai aspirare. E la loro autostima cresce a livelli quasi maniacali esibizione dopo esibizione, fino addirittura a fare a gara tra di loro a chi incassa di piu’ dal proprio spettacolo messo in scena. Perché la loro vita senza il loro numero da offrire in pasto alla gente sarebbe ben poca cosa. Vivono dello stupore che si dipinge sui volti di chi assiste, vivono sull’applauso che sanno spontaneo scrosciare dall’esaltazione dei bambini, perché loro hanno forse la possibilità di assumerne il potere anche per pochi istanti, avere in pugno migliaia di persone e questo li fa sentire padroni del mondo e di se stessi, anche se per poco.
E’ una favola molto oscura, qua e là tinteggiata d’ironia, in cui non mancano violenze, sangue e follia psichica che porta ad orchestrate piani diabolici premeditati, tantissima malinconia , ed è una sorta di epistolarità narrativa sospesa tra passato e presente , con altalenanza temporale, perché è un, sotto forma di lettera scritta da Olympia Binevski da consegnare alla propria figlia Miranda (che non sa che Oly è sua madre) come sorta di confessione di un amore straordinario per la figlia che non puo’ piu’ tenersi dentro. Ma è anche testamento di ricordi di vita passata che non si puo’ dimenticare, sulla vita della sua folcloristica e quanto mai bizzarra famiglia, dei momenti personali della stessa Oly e delle vicende convulse, contorte, folli che si dispiegano lungo le pagine.
Olympia in questo suo riavvolgimento del nastro della propria vita non nasconde mai, neppure per un istante, il suo orgoglio smisurato di essere un’ “anormale”. Perché? Perché si è accettata per come si è presentata al mondo, perché l’amore della propria famiglia riesce a nascondere anche la piu’ terribile e oscura delle privazioni. Ma come spesso accade, la Natura con la sua discutibile fama di giudice “nobile”, di bilancia distributrice di equilibri fisici e psichici, quello che toglie, viene ridato in qualche altro modo. C’e’ una sorta di spartizione di difetti e pregi. Ecco che ad esempio Olympia ha una voce bellissima, che nella sua vita passata doveva fare da attira-spettatori del circo e nel presente lavora a una radio. Arty, l’uomo-pesce ha bisogno di assistenza 24 ore su 24 ma ha una personalità spiccata da autentico leader. b
Sta di fatto che con i Binewski non si ci annoia mai. Leggendo le loro straordinarie avventure quotidiane, si ride, si piange, ci si commuove, ci si incazza, e si riflette. Ci si chiede, ma si puo’ davvero essere felici pur essendo dei freaks? Una grande metafora della vita. Nel mondo, quello fuori dal proprio habitat, non c’e’ posto per i diversi, i diversi vengono spesso emarginati, relegati in un angolino dove non batte il sole e anche se ci si riesce a ritagliare un piccolo spazio sociale nelle relazioni di tutti i giorni dall’altra parte la porta rimane ermeticamente chiusa, ci si dovrebbe sentire divorati dal rimorso e dalla vergogna, anche chi non attua questa becera discriminazione, anche chi non getta vomito sulle persone che hanno subito un beffardo scherzo dalla natura. Si prova vergogna per un mondo che non sa accettare, ci si chiede perché le cose vanno in questo modo, ed è in questa direzione che si cercano delle risposte attraverso questa mirabolante quanto malinconica vicenda. I mostri, quelli veri, forse sono da ricercare altrove, tra quelli che sotto una maschera di impeccabilità nascondono una natura di atroce e spietata intolleranza.

Articolo di Andriy

Dettagli del libro
  • Titolo: Carnival love
  • Autore: Dunn Katherine
  • Traduttori: Curtoni M., Parolini M.
  • Editore: Elliot
  • Collana: Scatti
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8861920195
  • ISBN-13: 9788861920194
  • Pagine: 535
  • Reparto: Narrativa straniera

6 commenti:

eccozucca ha detto...

Grande Matteo..irresistibile la tua recensione. Un libro da mettere immediatamente in WL..i freaks siamo noi..ognuno di noi..^_^

Blueberry ha detto...

Lo devo avere! Ottima recensione Matteo, mi piace molterrimo ^__^

Lofi ha detto...

La recensione è tutta bella ma le ultime quindici righe sono da applauso. Dopo aver visto lo sceneggiato su Basaglia e i suoi " matti" ieri, oggi questo libro su quelli che vengono definiti "anormali". Grande Matteo.
http://www.settemuse.it/pittori_scultori_americani/botero/fernando_botero_038_gente_del_circo_2007.jpg

Stefania ha detto...

Matteo! Ma è fantastica, una recensione da brivido e condivido totalmente ogni singola parola delle ultime righe.
Un solo piccolo appunto...lo sai che così facendo istighi a mettere un altro libro nella lista desideri? ^__^

Martina S. ha detto...

Libro che mi inquieta non poco. La riflessione finale di Matteo dice tutto!!!

Matteo ha detto...

@Daniela

Si, io lo metterei fossi in te, decisamente da WL:-))

@Fe'

Tu che bazzicchi tantissimo da un genere all'altro, per me questo l'adoreresti:-))

@Lo

Grazie:-)
Ecco immancabile il quadro. Ed è esattamente lo stesso abbinamento iconico che ho fatto. Anche la copertina è molto stile Botero.

@Stefania

Ma l'ho fatto apposta per scucirvi soldi. Ogni vendita del libro, in perfetto accordo con Elliot, mi intasco una percentuale ahahahaha. magheri!!Leggilo che vane la pena

@Martina

Si, fa molto riflettere. Anche sorridendo a volte, ma è davvero molto toccante:-)