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mercoledì 7 ottobre 2009

Revolver - Isabella Santacroce



Premetto che mi sono avvicinato alla Santacroce più per curiosità che per altro, dopo che una mia amica me ne aveva parlato e in conseguenza a una ricerca su internet.
Su questa scrittrice ne ho lette di ogni: gente che vorrebbe vederla spazzata via dalla faccia della terra, bruciata o gettata in galera e, dalla parte opposta, lettori che la idolatrano elogiandone le qualità artistiche, la forza delle sue parole e l'originalità del suo talento.
Beh, ammetto che dopo aver letto una valanga di commenti e visto le sue foto, nella quali è ritratta in un atteggiamento da darkettona "bella e maledetta", simile ad un Marilyn Manson della letteratura, sono nati in me dei pregiudizi che hanno comunque accresciuto la curiosità verso le sue opere.
Per quanto lo stile non mi sia congeniale, ammetto che la Santacroce ha talento da vendere, poiché in Revolver non si racconta in realtà una vera e propria storia, ma si parla invero di sensazioni.
La trama fa da fondale ai sentimenti, ai disagi, allo scroscio lontano di fiumi straripanti emozioni e ai sogni di un'adolescenza corrotta dalla realtà della vita.
Angelica è un po’ lo specchio della società moderna: una trentenne che sogna di riprendersi quello che la vita le ha tolto; vuole riprenderselo con le unghie, col sesso e con gli eccessi. Vuole fuggire da un marito che pare quasi un fantasma, da una suocera che la umilia e da se stessa, ed è pronta a tutto per farlo, pronta anche a corrompere l’oggetto del suo amore/odio, decisa anche a distruggersi.

La verità per quanto mi riguarda sta nel mezzo: la Santacroce non è da mettere al rogo né da idolatrare, è semplicemente da leggere perché è un’ottima autrice, perché le sue parole trasudano disperazione e voglia di libertà da un mondo che vuole soffocarci, rendendoci simili, appunto, al marito di Angelica e alla suocera.
Ma soprattutto credo sia da condannare l’ipocrisia della gente che le butta addosso veleno per quello che scrive. Un libro non fa mai male a nessuno, e se gli adolescenti al giorno d’oggi vogliono bruciare tutte le tappe, solo per sentirsi vecchi a 15 anni, la colpa non è certo della Santacroce (anche perché la lettura ormai è un interessa che hanno sempre in meno) bensì della televisione, nonché dell’educazione che i genitori non gli insegnano e dei valori che sempre più spesso vengono a mancare…
Ovvio, lo stile della Santacroce può non piacere, ma non è giusto demonizzare le sue opere, le quali nessuno è obbligato a comprare.

Articolo di Ariock74

Dettagli del libro
  • Formato: Tascabile
  • Pagine: 179
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Mondadori
  • Anno di pubblicazione 2005
  • Codice EAN: 9788804538240


6 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

A casa ho VM 18 di questa scrittrice.
A dire il vero non so se c'è o ci fà...per ora non ho ancora avuto il coraggio d'iniziarlo.
Vedremo quando mi sentirò ispirato!!!

Marta ha detto...

Ottima analisi, anche a me la lettura della Santacroce, proprio con Revolver, non mi ha sconvolto né in una maniera né nell'altro, non mi piace particolarmente come scrive, ma neanche la metterei al rogo, semplicemente non mi interessa di leggere altro di questa autrice, ma non per questo ne sconsiglio la lettura.
In libro in questione, mi ha messo ansia, sia per come è scritto, sia per le sensazioni che vuol comunicare.
Inoltre come non essere d'accordo: se la società giovanile di oggi è così non lo si deve di certo a qualche libro.

Vivara ha detto...

Mi incuriosisce però eh....

Stefania ha detto...

Una voce contraria.
Noooooo la santacroce noooooo...ho letto Zoo e più di una cinquantina di pagine di VM18, imprestati, lo stile nichilista proprio non fa per me. Mi è irreggibile leggere un romanzo con continua punteggiatura e il modo di scrivere non mi dice niente. Concordo, non demonizzo e non la vorrei al rogo, ma semplicemente i miei soldi preferisco spenderli in altro modo.
Complimenti comunque a Ariock, ottimo commento.

Matteo ha detto...

A me ne han parlato talmente male che...E piu' persone, non una. Mi han detto che è proprio illegibile. E fastidiosa.

AngoloNero ha detto...

Confermo, Matteo, mi aggiungo al coro di voci infastidite da Santacroce :)