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mercoledì 26 agosto 2009

Kay Scarpetta - Patricia Cornwell




Vent’anni di indagini, di sfide, di incubi.

Da affezionata lettrice della Cornwell sin dai primi romanzi, nonostante gli alti e bassi non potevo farmi mancare questo Kay Scarpetta. È l’ultimo libro della serie che ha per protagonista l’omonima anatomopatologa che ha fatto la fortuna di Patricia Cornwell.
Che dire? Non è un brutto libro, ma, per noi che rimpiangiamo i fasti degli esordi, è piatto, quasi costruito a tavolino senza pathos. Kay, che dovrebbe essere la protagonista indiscussa visto il titolo, è decisamente sottotono. E non mi si dica che è dovuto a quanto accadutole nella precedente avventura. Altre volte nel corso degli anni la Cornwell ha fatto succedere cose spiacevoli nella vita di Kay. Ma l’energia che metteva nel suo personaggio, il modo in cui la faceva reagire con animo, dedicandosi per esempio alla cucina (quella meravigliosa arte culinaria di ispirazione pure italiana che ritroviamo in quella chicca per collezionisti che è La cena di Natale: a tavola con Kay Scarpetta) erano ben diversi.
Paradossalmente il personaggio che rimane più impresso, che, direi, amo di più in questo romanzo è Pete Marino, il poliziotto da sempre amico di Kay. Dico paradossalmente perché quello che ha fatto prima di questa avventura dovrebbe rendercelo odioso. Invece qui le sue reazioni, la sua umanità, pure il suo acume investigativo lo rendono uno dei personaggi più incisivi e ‘drammatici’ del libro.
Benton… beh, non so se altri lettori saranno d’accordo, ma resto dell’idea che la Cornwell doveva avere il coraggio, sì il coraggio, di “lasciarlo” dove lo aveva messo in Punto d’origine (chi lo ha letto capirà…). Almeno sarebbe finito “in gloria”, come si dice dalle mie parti. Ma così… è diventato sempre più sciapo: era molto affascinante quando faceva il profiler e questa figura non ci era ancora diventata familiare in tanti, troppi telefilm americani. Ora non si sa bene che faccia, almeno io non l’ho capito.
Lucy, la nipote di Kay: anche lei secondo me ha già dato il meglio di sé e non vedo possibile uno spin-off della serie con lei protagonista.
La conclusione? Beh, forse quando arriviamo ad amare molto certi personaggi, non accettiamo il loro scadimento letterario, li vorremmo sempre al top della forma. Ci affezioniamo a loro e ci spiace quando gli scrittori li snaturano un po’. Ma i personaggi sono prima di tutto creature dei loro autori: la grande Christie stessa ‘fece fuori’ l’investigatore che amava di meno, mentre non ebbe il coraggio di farlo con quello che amava di più!!!

Articolo di Palazzo Lavarda

Dettagli del libro

  • * Titolo: Kay Scarpetta
  • * Autore: Patricia Cornwell
  • * Editore: Mondadori
  • * Collana: Omnibus
  • * Titolo originale: Scarpetta
  • * Traduttore: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
  • * Data di Pubblicazione: 2009
  • * Pagine: 478
  • * Prezzo: € 20,00
  • * ISBN: 9788804583363

11 commenti:

Federica D'Ascani ha detto...

Conosco gente che va letteralmente pazza per Patty, io non ho mai letto nulla, invece... Se Kay merita, un giorno (quando la coda sarà minimamente assottigliata) ci farò un pensierino su!

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Parere obiettivo come al solito di Martina, d'altronde avendo seguito in maniera profonda tutta la saga conosce perfettamente la scrittrice (e si vede).
Non ho mai gradito particolarmente la Scarpetta, neppure nei suoi anni più "floridi"...eppure c'è qualcosa che mi spinge a seguire la sua produzione...forse un fattore affettivo con i vari personaggi della saga.

allanon ha detto...

L'ho seguita un po' all'inizio..devo dire che i finali non mi hanno mai completamente soddisfatto. Mi parevano un po' "casuali". Ultimamemnte, e mi pare che questa recensione lo confermi, ho la sensazione che stia sbandando un pochetto

Briciole di tempo ha detto...

Grazie Martina. Avevo già deciso di aspettare l'edizione economica vista la qualità degli ultimi libri e con questa recensione mi hai tolto ogni dubbio!!!

Stefania ha detto...

Sono una affezionata dell'autrice, eppure nonostante la segua dagli albori e mi sia entusiasmata coi suoi primi lavori, un po' meno coi successivi, per poi apprezzare gli ultimi letti, ecco nonostante continuo ad apprezzarla e leggerla pure io non ritengo i suoi romanzi, in particolare gli ultimi capolavori, per cui attenderò con pazienza l'edizione supereconomica, tanto più che ho ancora da leggere "Il libro dei morti"
Splendida recensione martina :)))

Lofi ha detto...

Recensione chiara e precisa. Complimenti.

Martina S. ha detto...

Grazier a tutti ^__^

Unknown ha detto...

;) a me Kay Scarpetta e' sempre piaciuta....qualche libro piu' di altri, ma questigrandi flop che qualcuno continua a dichiarare ogni volta che esce un libro nuovo, trovo che siano frutto di prevenzione nei suoi confronti o semplicemente del fatto che la Cornwell non gli piace: che non la leggessero...non mi piace l' atteggiamento di ostinarsi a legger qualcosa per tirare fuori solo critiche

Anonimo ha detto...

Scusate ragazzi ma io non ci capisco più niente. Palazzo Lavarda è Martina, quella che ha colpito Marco con i suoi occhi da cerbiatta?
Fabio

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

No Fabio, sei fuori strada.
Palazzo Lavarda è Martina mentre "occhi da cerbiatta" si chiama Marta.
Capisco il tuo disorientamento, non sei abituato a tutte queste donne :-)

Martina S. ha detto...

@skunkie: ti assicuro che anch'io sono affezionatissimo al personaggio di Kay e che ho sempre cercato di leggere anche gli ultimi denigratissimi libri con occhio 'benevolo'. In questa recensione ho solo cercato di mettere in evidenza quello che non mi ha convinto e quello che mi ha convinto di più. E, per es., l'idea che mi son fatta sul personaggio di Benton ce l'ho sempre avuta, fin dal suo'forzato' ritorno: quando ancora anobii non esisteva e scrivevo i miei commenti solo nel database dei miei libri, quindi non influenzata dalla lettura di altri giudizi, avevo scritto la stessa cosa!!!