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giovedì 23 luglio 2009

Intervista e Recensione a Tom Cain


"Un solo errore" di Tom Cain uscito per l' onnipresente Nord è un libro che scivola via pagina per pagina ed è il classico libro da cui non ci si riesce a staccare. Adrenalinico action-trhiller che vede come personaggio principale una sorta di anti-eroe Samuel Carver nato dal romanzo di Cain, "Il giorno dell' incidente".
Carver in questo romanzo è un serial killer pagato per uccidere i criminali sfuggiti allo Stato e in questa occasione si ritrova a dover competere per il ritrovamento di materiale atomico che potrebbe creare non pochi danni al mondo. Convinto di aver ucciso il pericolo numero 1 Waylon McCabe, non si rende invece conto che è riuscito a salvarsi dallo schianto del suo aereo provocato (inutile dirlo :D) da Carver e che farà di tutto per vendicarsi...
Ottimo libro da ombrellone, si legge davvero in due giorni anche se il tomo pesa quasi 400 pagine ma se posso darvi un consiglio, cercatevi anche "Il giorno dell' incidente", bellissimo romanzo che vede coinvolto Samuel Carver nella morte di Lady Diana.
Due libri da leggere. E adesso vi invito a leggere l' intervista al simpatico autore inglese dietro

Dettagli del libro Un solo Errore
  • Autore: Cain Tom
  • Titolo: Un solo Errore
  • Editore: Nord
  • Genere: letterature straniere: testi
  • Collana: Narrativa Nord
  • Pagine: 390
  • ISBN: 8842915718
  • ISBN-13: 9788842915713
  • Data pubblicazione: 28 May 09



Intervista a Tom Cain

Corpi Freddi: Lei nasce come scrittore satirico, avendo scritto come primo libro, un testo ironico sul sesso. Cosa l' ha spinta a scrivere "Il giorno dell' incidente" e "Un solo errore"(italians titles)?

Tom Cain: Mio Dio… se ti riferisci a GIRL, come LO hai scoperto?! :) Hai ragione, quella storia – un ragazzo che subisce un cambio di sesso destinato ad un altro paziente dopo uno scambio per errore in un ospedale – era molto satirica,comica, esagerata… molto lontana da Samuel Carver! Ma mi ha sempre interessato scrivere di vari argomenti in diversi stili. Il mio giornalismo infatti è stato molto vario, non mi sono mai fermato su un settore particolare – così per me è naturale scrivere thriller tanto quanto commedie. La mia ispirazione per “ Il giorno…” è stata molto semplice: una mattina mi svegliai alle 3.00 con nella mia testa l’immagine di un uomo alla fine del Tunnel dell’Alma, mentre aspettava la Mercedes di Diana, ed egli era un eroe, non un cattivo. Mi ci son voluti due anni per trasformare quella visione in un libro, ma quello è stato l’inizio. Non avevo nemmeno mai pensato di scrivere un altro libro con Carver, ma appena gli editori hanno visto il primo, la gente ha iniziato a parlare di farne una serie, ed improvvisamente mi sono ritrovato a non veder l’ora di passare molti anni in compagnia di Samuel Carver!

CF: In "Il giorno dell' incidente" viene ripreso l' incidente del 1997 avvenuto sotto il ponte dell'Alma dove perse la vita Lady Diana. Ha avuto pressioni esterne mentre scriveva questo libro?

TC: Per fortuna, no… anche se mi sono chiesto se sarei stato sottoposto a pressioni da parte della polizia, del governo o dell’MI5. In realtà la cosa che mi ha preoccupato di più è stato il fatto che, per puro caso, potessi inventare una cospirazione che si rivelasse essere vera, e che poi gli assassini si vendicassero su di me per averli smascherati. Come puoi vedere, comunque, ciò non è successo… ancora!

CF: Quanto c'è di romanzato in "Il giorno dell' incidente"?

TC: Bene, ho cercato di essere il più accurato possibile sulle circostanze dell’incidente – tranne che sul coinvolgimento di Carver, ovviamente. E so che uno dei pochissimi testimoni oculari, che in effetti era in un veicolo che si stava avvicinando al tunnel nello stesso tempo della Mercedes di Diana, ha letto il libro e ha pensato che quello che ho descritto era coerente con quello che aveva visto lui (di nuovo, tranne Carver). In tutto il libro io ho anche provato a descrivere accuratamente ambientazioni, armi, orari dei treni, ecc. So che ci sono gruppi che assomigliano al Consortium (coloro che incaricano Carver di fare il colpo), e in Russia ci sono fabbricanti di mine terrestri. Ma la trama della storia stessa è pura invenzione al 100%. Specificatamente non cerco di sostenere che la mia è una sorta di storia vera segreta. E’ fiction!

CF: Ci parli di Sameul Carver. E' un pò un antieroe in quanto si è macchiato di un atroce crimine nel primo romanzo, mentre nel secondo cerca di riscattarsi..

TC: Esattamente. Mi interessa l’idea di un uomo che è fondamentalmente un essere umano buono con un lavoro che esige che lui commetta cattive azioni. Il fatto è che la società ha bisogno di gente preparata a dare la caccia e se necessario uccidere i terroristi, i criminali, ecc, che ci minacciano. Ma quale prezzo devono pagare i nostri protettori? Nel caso di Carver, nel primo libro apprendiamo molto presto che egli è alienato, solo, emotivamente insensibile e nauseato dalla morte. Allora accetta un ultimo lavoro e scopre di aver commesso un crimine che smentisce ogni pretesa che quello che fa è moralmente giustificabile. Uno degli aspetti più duri ma importanti nello scrivere il libro è stato coinvolgere i lettori nella vita di Carver a tal punto che, quando egli commette questa cosa terribile, essi si preoccupano della sua situazione e vogliono che trovi una via d’uscita. E il tema continua nel secondo libro, che è proprio l’Atto 2° della stessa storia, in cui molti dei temi introdotti nel primo libro sono portati alla loro conclusione.

CF: E' uscito in questo periodo il suo nuovo libro: "Un solo errore". Vuol parlarcene?

TC: Bene, senza voler svelare troppo, inizia con un prologo che dà il titolo italiano al libro. L’ “errore” è un tentato omicidio da parte di Carver che va male. Il suo obbiettivo scappa. Anni dopo lo stesso uomo sta pianificando qualcosa di davvero molto cattivo (non dirò esattamente cosa!) e Carver ha l’obbligo morale di fermarlo, poiché è stato il suo fallimento a permettere all’uomo di vivere. Sfortunatamente Carver è distrutto fisicamente e mentalmente a causa di ciò che gli è successo nel primo libro… In più la donna che ama è scomparsa ed egli deve ritrovarla… E 100 armi nucleari dell’ex impero sovietico sono andate disperse. Tutti questi fili si intrecciano per creare la mia storia.

CF: Lei è un giornalista cosa l' ha spinta a creare un alter ego scrittore di thriller?

TC: Due cose, in realtà… Primo, non volevo che i lettori inglesi si avvicinassero ai miei thrillers con preconcetti dovuti al mio lavoro di giornalista. Volevo che essi mi leggessero con occhio nuovo. E secondo, mi piaceva l’idea di darmi un nuovo inizio nella vita. Nel creare un alter ego c’era qualcosa di eccitante, di stimolante creativamente e che mi faceva pensare: questo deve essere diverso. In più – e ciò è molto infantile – ho pensato ‘Tom Cain’ che nome fantastico!:)

CF: Hai vissuto un infanzia con un padre diplomatico molto vicino ai servizi segreti e che è stato inviato a Washington, L' Avana e Mosca. Hai praticamente vissuto un adventure thriller sin da piccolo. Ti è stata utile quest'esperienza?

TC: Sì, ma non nel modo che potresti pensare. Non ho preso molto dall’esperienza di vedere mio padre al lavoro, tranne il fatto che suppongo di sapere come parlano gli ufficiali del governo britannico. E ho potuto chiedere a papà di farmi un quadro di come essi avrebbero reagito a certi eventi. Ciò che in realtà ho preso dalla mia vita è stata l’esperienza di alienazione che avevo per essere stato mandato via in collegio quando la mia famiglia era oltremare. Ho passato mesi e mesi alla volta lontano da loro quando ero ancora molto giovane (dall’età di 8 anni in su). Così quando stavo pensando a Carver, e provavo a trovare in lui qualcosa che io potessi davvero capire, ho pensato al distacco emotivo che era stato creato a forza in me dalle circostanze, e il peso che aveva gravato la mia vita, e l’ho riversato in lui. Così sebbene io non sia di sicuro un soldato, o un agente segreto, c’è molto di me nella psiche di Carver, in particolare il desiderio struggente di una relazione con un altro essere umano – nel suo caso Alix Petrova.

CF: Sò che ha finito di scrivere il terzo romanzo "Assassins". Può anticiparci qualcosa?

TC: “Assassin” è una storia molto più semplice, diretta e personale delle prime due. Sebbene ci siano elementi internazionali e politici – in particolare il traffico mondiale di essere umani – è fondamentalmente una storia su due uomini: Carver e un suo precedente collega nelle Forze Speciali, che si chiama Damon Tyzack, il quale incolpa Carver del suo stesso fallimento e vuole vendetta e punizione. Per Tyzack non è abbastanza uccidere Carver, vuole umiliarlo e prima di tutto fare a pezzi la sua vita. Dunque è il racconto del loro conflitto. Solo dopo aver scritto il libro ho notato che Damon Tyzack ha le stesse iniziali – DT – del mio vero nome. In qualche modo ho il sospetto che ciò possa avere un significato psicologico, anche se non sono sicuro quale sia esattamente!

CF: Quali scrittori hanno influito sulla sua crescita professionale?

TC: Ian Fleming, innanzitutto, perché ho letto i suoi libri di Bond quando ero ragazzo e li ho sempre amati. Alistair Maclean, per ragioni simili: sin da quando avevo 11 o 12 anni divoravo le sue storie d’avventura. Michael Chricton mi ha influenzato per il modo in cui usava questioni della vita reale come base per la sua narrativa. Lee Child è stato incredibilmente importante, poiché leggere i libri di Jack Reacher mi ha fatto pensare: anch’io dovrei far questo. Wilbur Smith mi ha incoraggiato molto, personalmente, spronandomi a scrivere “Accident Man” e poi essendo incredibilmente gentile quando lo ha letto. Mi ha anche aiutato a trovare un editore italiano, così non avreste letto i miei libri senza di lui!

CF: Che libro sta leggendo adesso?

TC: Proprio ora sono a metà di Even, il primo romanzo di Andrew Grant, che è il fratello di Lee Child. Posso certamente vedere un’aria di famiglia!

CF: Un enorme grazie da parte dei Corpi Freddi.

TC: Prego: il piacere è tutto mio.



Dettagli del libro Il giorno dell' incidente
  • Titolo: Il giorno dell' incidente
  • Traduttore: Gaiba C.
  • Pagine: 416
  • ISBN: 8842915475
  • ISBN-13: 9788842915478
  • Data pubblicazione: Jun 2008
Articolo e intervista di BodyCold
Traduzione di Palazzo Lavarda


4 commenti:

Lofi ha detto...

Recensione e intervista fenomenali. Complimenti.

Martina S. ha detto...

Il Giorno dell'incidente mi piacerebbe proprio leggerlo.

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Altro grandissimo articolo esclusivo.
Siamo i migliori :-)

Linda80 ha detto...

Grande articolo e grande intervista! Non conoscevo questo autore e ora mi avete incuriosita, anche perché è molto simpatico :-)