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venerdì 22 maggio 2009

Nella casa del diavolo - Alec Covin



"«Oh, mio Dio, che mi sta succedendo?» si domandò in preda a un’incredibile confusione. Il suo sguardo fu attratto da un’altra cosa poco distante. Era caduta con il pugnale. Sbatté le palpebre, stupefatta. Era un pezzo di carne sanguinolenta. Un pezzo di seno con il capezzolo. Sotto shock, Grace Austin perse conoscenza."

Grafica della cover accattivante ed ancor più accattivante è senza dubbio la frase del quotidiano francese "Le Monde" impressa sulla copertina: "Lo Stephen King francese." riferito chiaramente all' autore Alec Covin.
Dopo aver letto il libro in 3 giorni, del King americano ho trovato solo la dicitura nella sovracopertina...

"Nella casa del Diavolo" di Alec Covin, non è un brutto libro, sia ben chiaro, ma è un libro che francamente non consiglierei a nessuno a meno che uno non voglia spendere 17,50 euro per un libro di facile lettura che dopo averlo finito e deposto in libreria non ci si ricorderà nemmeno di aver mai avuto o letto.. Un altro elemento di disturbo leggendo le trame horrorifiche del libro è stata la traduzione, vi elenco in seguito alcuni errori assurdi che ho trovato man mano che leggevo:

[...] vide il cursore risalire verso la colonna delle icone nella parte sinistra dello schermo per fare un doppio click sul file Barbarian State [...]
bhe col portatile, senza un mouse, non si fa doppio click per aprire un file, bensì lo si selezione e si preme ENTER e cmq non doppio click

[...] No Kate, ti prego non c'è nessuno a parte noi [...] Kate riprenditi!! [...] No Kate No !! [...] eccecc lungo discorso per poi:
Urlò ma il nastro adesivo sulle labbra soffocò le grida [...]
come potè allora parlare fino ad allora se aveva la bocca chiusa dal nastro adesivo!? bho
più altre piccole imperfezioni nel testo che non elenco per non essere prolisso.

Posso accettare la piccola imperfezione nel romanzo di un giovane autore, ma non da uno che in Francia viene osannato come l' erede francese di Stephen King e che ha gia alle spalle altri due romanzi per altro.
La storia non è nemmeno malvagia. Racconta di una villa faraonica che i proprietari affittano ad artisti di ogni ogni estrazione (pittori, musicisti, scrittori, eccetera) i quali si rifugiano dalla civiltà e dal suo trambusto e nella calma quasi desolante del lusso di questa villa, riescono a trovare ispirazione per le loro opere. Ma dietro tutto questo c'è il male pure che gronda da ogni angolo delle pareti. Vecchie tragedie che si ripetono e si rinnovano, sangue e pulp all' ennessima potenza ma in alcuni casi un pò troppo gratuito.
Grace, scrittrice che si ritrova nella villa insieme alla sua compagna, per ritrovare l' ispirazione e scrivere quindi il romanzo della sua vita, si ritrova a fronteggiare innanzitutto se stessa e le sue paure amplificate dalla presenza del maligno nella casa e deve anche cercare di non farsi intrappolare nelle trame del romanzo che sta scrivendo.
Mi incuriosirebbe poterne vedere una trasposizione filmica visto che l' autore è anche laureato in cimena.

Articolo di BodyCold

Dettagli del Libro
  • Autore: Covin Alec
  • Editore: Fanucci
  • Genere: letterature straniere: testi
  • Collana: Gli aceri
  • ISBN: 8834714962
  • ISBN-13: 9788834714966
  • Data pubblicazione: 2009

Informazioni sull'autore

Alec Covin nasce nel 1970. Laurato in cinema. Autore di Etats Primitifs (2006) e La setta dei lupi sanguinari (Newton Compton, 2007), è considerato uno dei migliori autori di suspense, e da alcuni critici è definito lo ‘Stephen King francese’, da altri il "Matheson Richard".

18 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Bella rece Body. Mi sa che tutti questi accostamenti a romanzieri prestigiosi sono i classici specchi per le allodole con chiari fini puramente speculativi.
Resta il fatto che spinto dalla trama intrigante questa volta ci sono cascato pure io :-(
Vedremo se il mio parere sarà simile al tuo..

luca aka deathline ha detto...

mmm, ottima recension, però mi ha tagliato le gambe. volevo questo titolo, assolutamente, ora non più:) per fortuna non l'ho ancora comprato, quindi ho evitato la batosta. peccato, soprattutto per i mega-paragoni che mi fai capire essere sprecati. mah...

Martina S. ha detto...

Si sa che i francesi sono snob e sciovinisti... e che per loro nessuno è meglio di loro. E badate che a me piace la Francia e il francese. Ma quando esagerano con le auto-lodi... probabilmente questa è una di quelle occasioni.

Federica D'Ascani ha detto...

Uhmmmmmmmmmmm... Menomale che esistono le recensioni obiettive... E chi ci si avvicina?!

Linda80 ha detto...

E meno male che esistono recensioni che non influiscono sulla WL :-D

Al Custerlina ha detto...

Bravo Body!
Roba di questo genere merita solo una stroncatura senza appello!

TOMMY ha detto...

Azzo!!! Mi sa che ti sei divertito a sottolineare tutti questi errori!!!


:D

Principessa ha detto...

Già Linda.... meno male... almeno così si risparmia un pò... ;))))

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Mi domando Principessa cosa deve risparmiare dato che compro tutto io e ha già la libreria umana in casa praticamente :-)

Anonimo ha detto...

^___^ gia' non amo troppo gli scrittori francesi, ma dopo aver letto questo (e del killer mi fido) mi sa che non andro' oltre a leggere il titolo :)))))

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

@Skunkie: il problema è che l'ha scritta Enzo....quindi non ti puoi fidare :-)

Linda80 ha detto...

@ Killer
Ahahahah... effettivamente è fortunata ad avere te, così li compri tutti tu

Stefania ha detto...

Era uno di quei romanzi che avrei preso ad occhi chiusi solo per il titolo, la copertina e la trama. Ora mi sa ho qualche dubbio...
splendida recensione Enzo! Quella cosa dell'urlo con il nastro adesivo è...è...al limite uno squittio sommesso...ma un urlo!!!!

Anonimo ha detto...

@Killer: hahahahaha mi senbrava un po' strano :P
di solito le stroncature sono le tue, Body e' molto piu' "diplomatico" (leggasi noto pasticcino che immagino siam uno dei suoi favoriti hihihihi)

Anonimo ha detto...

Gentile BodyCold,
posso sinceramente rispettare il suo giudizio su questo libro. I gusti non si discutono. Sinceramente penso che l'autore abbia rovinato un'ottima base con un finale decisamente "tirato via", come se, all'improvviso, gli fosse mancata l'immaginazione.
Diciamo pure che questo può essere considerato uno dei tanti libretti da leggere in spiaggia, per stroncare la monotonia di un pomeriggio pigro.
Tuttavia mi permetta di farle notare che, nella sua brama di crocifissione critica, si è lasciato sfuggire un paio di punti...
Col suo permesso, quindi, smonterò gli "assurdi" errori di traduzione che ha trovato man mano che leggeva.

Se, come spero, visto che gestisce un blog, sa usare un computer, sa anche che esistono delle altenative alla tastiera e al mouse. Saprà senza dubbio che, su un portatile, esiste una cosetta chiamata touchpad, che permette di fare un bel doppio click anche senza l'aiuto del mouse. Soluzione non disdegnata anche da programmatori esperti. Come certamente saprà esistono diverse combinazioni per ottenere lo stesso effetto. Le consiglierei quindi di fare una prova, o di chiedere a qualcuno che sa usare un portatile, prima di accusare una persona di aver lavorato male.

Questo per quanto riguarda il primo "imperdonabile e sconsiderato" errore di cui accennava.

Per quanto riguarda il secondo, mi viene da chiederle se abbia effettivamente letto il testo o abbia semplicemente lasciato scivolare l'occhio sulle parole senza capirne il significato. All'inizio del pezzo citato, infatti, Grace non ha il nastro adesivo sulle labrra incriminate. Nel seguito, dopo l'applicazione, viene "pronunciata" da lei solo una frase che, guarda caso... è un pensiero! Che sorpresa.

Con questo non vorrei sminuire il suo lavoro, perché certamente si sarà premunito di leggere il testo in lingua originale, prima di fare queste critiche sulla traduzione.
Ma la sensazione che mi ha dato il suo articolo è che, non sapendo cosa scrivere, si sia aggrappato a delle minuzie (inesistenti) tanto per riempire la pagina...

Di tutte le malattie, l'ignoranza è la più pericolosa.

Cordiali saluti,

Elena Milani

Scéf ha detto...

Carissima Elena Milani, premetto che accetto qualsiasi tipo di critica ma una recensione essendo un commento soggettivo di un testo non accetto da nessuno l' imposizione di un giudizio positivo per un romanzo che invece reputo "non bello" e nemmeno da ombrellone. Reputo ci siano molti altri romanzi da ombrellone e questo per me non lo è.
il mio blog è libero da qualsiasi tipo di marchetta alle case editrici o autori e di questo ne vado fiero.
Passiamo adesso adesso a ciò che io ho reputato errori di traduzione (lavoro svolto da Arianna Giancola).

Se vuole privatamente le posso dare ragguagli su quale sia il mio lavoro, ma guarda casa in informatica la definizione di "doppio click" è data dal premere il tasto sinistro del mouse due volte... ora, visto che lei si professa una grande esperta di informatica, quel che lei compie sul touchpad non si definisce doppioclick, ma emula il doppioclick, se è curiosa di sapere come si chiama quell' operazione la invito a cercare la definizione su google.
sul secondo errore, in effetti a pensarci bene (e di questo chiedo scusa perchè credo che non ammettere i propri errori sia solo sintomo di ignoranza...) è + definibile un errore dell' autore e non del traduttore ma le assicuro che ppena torno a casa vado a cercare le pagine di cui parlo e se l' errore è dato da una mia svista di certo farò pubblica ammenda.

Come ultima cosa prima di accusare me di non aver letto il libro è pregata di fare attenzione perchè tutto ciò che viene pubblicato sul blog, nasce da una maniacale lettura dei libri recensiti e frasi del tipo "Di tutte le malattie, l'ignoranza è la più pericolosa." bhe mi permetta di dirle che la prossima volta prima di offendere apra una critica + costruttiva e magari chi ha scritto la recensione è molto + propenso ad ammettere i propri errori (semmai ce ne fossero stati)
sper cmq ci possa seguire con + attenzione e si ricordi che io personalmente così come i ragazzi che collaborano col blog, siamo aperti a qualsiasi tipo di consiglio/critica visto e considerato che non siamo giornalisti ma semplici appassionati di libri.

spero che la mia recensione comunque non abbia offeso nessuno e se questo è accaduto chiedo scusa a prescindere, proprio perchè ripeto, una recensione nasce dal ciò che soggettivamente un libro provoca all' interno del lettore.

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Se l'ignoranza è la malattia più pericolosa, la superbia e l'arroganza sono quelle più fastidiose.
Marco Piva

Simone ha detto...

Capisco che fai il critico ed in quanto tale devi essere critico, ma io uso portatili da sempre, e tutti dicono "fai doppio click su quel file", noncuranti se l'altro sta operando col touchpad, con la trackball, col mouse, con un touch screen o col pensiero.

Anzi, credo che quando manovreremo i computer con il pensiero continueremo ad usare il termine "doppio click" tanto quanto continuiamo a dire "tirare la catena" anche se la catena non c'è più da una vita.

Poi se vede il cursore muoversi sulle icone, e dice chiaramente che sta con Windows XP, è facilmente presumibile che un mouse ci sia.

Il libro l'ho letto e ci sono altre 200 cose su cui si può discutere (la storia, la caratterizzazione dei personaggi, la scelta del nome "Natas" inverso di "Satan" che neanche in una favoletta di quart'ordine etc...) piuttosto che fare le pulci alla terminologia informatica.