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lunedì 6 settembre 2010

Incubo bianco – Lars Rambe


Li hanno trovati la mattina del 12 gennaio 1965 abbracciati sul ghiaccio della baia della tranquilla cittadina svedese di Strängnäs, in una macabra parodia di amore eterno.
Lei è Lisa Grondahl la più bella ragazza della città, vera e propria “reginetta della festa”, che può vantare uno stuolo di corteggiatori che le muoiono dietro.
Lui è Göran Svensson, un malato di mente fuggito dall’ospedale psichiatrico la notte prima.
La scena che si presenta agli inquirenti racconta una certa storia che non convince l’ispettore Sven Aronsson, responsabile delle indagini. Questi però, nonostante gli sforzi, non riesce a far emergere una realtà alternativa, cosa che ben pochi auspicano del resto, e quindi anche se le apparenze quasi sicuramente ingannano, il caso, dopo qualche giorno di indagini inconcludenti, viene considerato chiuso.
Novembre 2005. Fredrik Gransjö appena trasferitosi con la famiglia da Stoccolma, cronista di cronaca nera presso il locale quotidiano, pensa di scrivere una serie di articoli legati ai misteri del passato, iniziando proprio dal doppio delitto del gennaio 1965. Ma il passato è passato e tale deve rimanere. Morto e sepolto come lo sono Lisa Grondahl e Göran Svensson . A qualunque costo……
Sapete tutti meglio di me che acquistare un libro al giorno d’oggi comporta ormai un duplice tipo di investimento. Prima di tutto c’é naturalmente un esborso monetario (ormai, con quello che costano i libri, parlare di “investimento” non è affatto esagerato) E in questo caso, diciamo che si casca piuttosto bene, in quanto la proposta da parte della Newton Compton – euro 6,90 - oltre che interessante è decisamente abbordabile (il che non giustifica né autorizza assolutamente i numerosissimi – troppi - errori di stampa). Successivamente, ma non meno importante, visto i ritmi di vita di tutti i giorni, c’è un investimento in termini di “tempo”, sia in senso assoluto (la scelta di passare il proprio tempo a leggere) che relativo (la scelta di passare il proprio tempo a leggere proprio “quel” tal libro piuttosto che un altro). Sono sicuro che tutti noi abbiamo il tavolino da notte sommerso da volumi in trepidante attesa e quindi possiamo chiamarlo investimento in termini di “tempo-opportunità”, in quanto comporta la scelta tra varie opportunità di lettura.
Quando mi imbatto in una ciofeca una delle cose (tra le tante) che personalmente mi manda più in bestia è il fatto di aver perso tempo che avrei potuto dedicare a leggere qualcosa d’altro. Perché sono arrivato a parlare di “tempo” e perché è così importante parlare di “tempo” ? Perché questo romanzo non può prescindere dal concetto di “tempo” nelle sue diverse eccezioni. “Tempo atmosferico” prima di tutto. La storia inizia in una notte di tregenda, Veniamo letteralmente catapultati in una di quelle bufere di neve che solo gli inverni nordici possono concepire. Bufere di neve, che insieme a paesaggi glaciali e malinconiche pianure imbiancate, sono ormai entrate a pieno titolo a far parte dell’immaginario collettivo degli appassionati di gialli, dopo l’avvento della scuola di giallisti nordici che si è verificato negli ultimi anni. “Tempo cronologico” quello che scorre inesorabile, quello che come cantava Jovanotti, “puoi chiamarlo bastardo ma tanto è già andato”, con lo scelta da parte dell’autore di sviluppare la narrazione su due piani temporali diversi: il 1965 e il 2005.
E “last but not least” - ultimo ma non meno importante - l’idea di “Tempo libero” che è diventato una risorsa sempre più preziosa al giorno d’oggi e che per questo necessita di un investimento oculato. E qui i nodi vengono al pettine. Infatti personalmente mi sento di consigliare questo romanzo, nella cui lettura ho investito con piacere 4 giorni scarsi delle mie vacanze estive, a patto però che si abbia a disposizione qualche giornata – magari in spiaggia o in montagna o comunque in generale del tempo – da dedicargli completamente. Questa mi pare l’unica possibilità per riuscire ad apprezzare “Incubo bianco” e goderne la lettura. Viceversa qualcuno potrebbe veramente maledirmi. Questo è infatti un romanzo che, a causa della trama su spazi temporali diversi e la caterva di personaggi che vi compaiono - a peggiorare le cose molti con legami di parentela, quindi con il medesimo cognome - corre il rischio di diventare parecchio ostico se letto a spizzichi e spazzichi, tanto che molti potrebbero scoraggiarsi e decidere di dedicare il proprio tempo a qualche altra lettura.


Non per niente l’autore o qualche anima pia per lui, si è sentito in dovere di inserire all’inizio la “galleria dei personaggi” con l’elenco, il ruolo e l’anno in cui ognuno si trova ad agire. Invece, secondo me, è un romanzo a cui vale la pena concedere una seria possibilità a patto, ripeto, che sia letto con il giusto grado di attenzione. Poi naturalmente “de gustibus”: può piacere o meno ma almeno il giudizio sarà dovuto ad una seria lettura e non semplicemente al fatto di averlo letto “male”. Nonostante infatti, non possa sinceramente includersi tra le letture dal ritmo indiavolato sulle tracce di spietati serial killer che sfidano al gatto e il topo magari il cinico, disincantato e preferibilmente tormentato detective di turno o che esaltano le gesta di imbattibili squadre della polizia scientifica in caccia di flebili indizi da interpretare con le più moderne tecniche investigative, la storia dopo un inizio inevitabilmente piuttosto lento, dovendo introdurre un gran numero di personaggi e un certo numero di situazioni diverse, poco a poco lievita e personalmente mi ha catturato mano a mano che l’azione che si svolge in tempi più moderni prende sempre più il sopravvento, diventando veramente incalzante, tanto che le ultime 100 pagine le ho letteralmente divorate tutte di un fiato. E’ scritto in maniera originale, con un taglio particolare e nonostante tutto, con una bella serie di personaggi. La trama viene sbrogliata poco per volta, i nodi quasi per magia vengono al pettine e sono sciolti uno dopo l’altro in maniera soddisfacente e facendo un uso costante e assiduo dell’elenco dei protagonisti di cui sopra, che ho quasi consumato con gli occhi, sono pure riuscito a salvare quel poco di raziocinio mentale che mi rimaneva e ad avere un quadro esauriente di “chi-ha-fatto-cosa” “quando” e “perché”.
Un libro che necessità quindi di un livello di applicazione e concentrazione un po’ più altro del solito. Ma se non siete ancora assuefatti al giallo-svezia o nordico in generale, in questa estate di novità (Håkan Nesser, Åsa Larsson, John Lindqvist, Olle Lönnaeus), di riproposte in edicola e di annunci di prossime uscite autunnali (Henning Mankell e Camilla Läckberg) il tempo-opportunità per questo piccolo investimento vi consiglio di trovarlo, con l’augurio sincero che rappresenti pure per voi un valido “passa-tempo” o meglio, visto che siamo Corpi Freddi, il mezzo più piacevole, per……. ammazzare il tempo.

Articolo di Alberto "Allanon" Cottini

Leggere un estratto del libro cliccando QUI

Dettagli del libro
  • Autore: Lars Rambe
  • Editore: Newton Compton Editori
  • Collana: Narrativa Contemporanea -Tascabili Newton
  • ISBN: 9788854122161
  • Data pubbl.: luglio 2010
  • Prezzo di copertina: € 6,90
  • Traduttore: Alessia Ferrari
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 315
  • Titolo originale: Spåren på bryggan

5 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Caspiterina che analisi.
Complimenti Alberto, esaustiva è dire poco.
Libro che mi affascina molto.

Martina S. ha detto...

A me è piaciuta molto anche la riflessione sul tempo-investimento e quindi sull'opportunità di scegliere letture che valga la pena davvero di fare. Non sarà impossibile comunque imbattersi in ciofeche, ma coi consigli di recensioni come questa potrò senz'altro migliorare le mie scelte. Importante anche il tempo da dedicare alle "letture difficili", ci ho pensato spesso ultimamente per libri letti troppo in fretta.
Alberto, grazie: da te imparo sempre un sacco!

Cristing ha detto...

Ottima analisi alberto,non vorrei ripetere le parole del Killer ma "esaustiva è dire poco"!!!! Per il momento mi prendo una pausa dagli autori nordici...

Lofi ha detto...

Grazie ad Alberto per la splendida recensione. Detto questo ammetto che non mi è ancora scoccata la scintilla per il giallo nordico. Preferisco andare sugli italiani o sugli americani.

Martina S. ha detto...

Preso oggi. Ora magari aspetterò la prima nevicata per leggerlo immergendomi ancor più nell'atmosfera... ;-)