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domenica 23 maggio 2010

L'assassino qualcosa lascia - Rosa Mogliasso


“La salma è la virtù dei morti.”
Alessandro Bergonzoni

“Il mondo si divide in buoni e cattivi. I buoni dormono meglio ma i cattivi, da svegli, si divertono molto di più.”
Woody Allen

Fizz: “Manuel? L’hai fatto fuori?”.
Gin: “Sì, gli ho messo dell’acido nel caffè”.
Fizz: “Accidenti, Gin… Così non è corretto!”.
Gin: “Lo so, corretto è con la grappa”.
Ale e franz


Scrivere di un omicidio.
Scrivere della tragedia che mette a soqquadro l’agiata quotidianità di una famiglia borghese a Torino.
Scrivere della nuova criminalità che arriva da oltre confine e che nelle valigie non si é certo portata degli scrupoli.
Scrivere della bassezza umana che si accosta al potere e alla ricchezza che tanto “di qualcosa dovrò pur vivere”.
Scrivere di una società che come un’ avvenente sirena intona ai giovani una dolce melodia fatta di lusso, sballi, e sesso senza regole.
Scrivere di quanto sia difficile rinunciare alla propria vita per una dedizione totale al mestiere di eliminare i “cattivi” dalla società.
Scrivere di tutto questo facendo ridere.


Ci riesce Rosa Mogliasso, con il suo romanzo d’esordio “L’assassino qualcosa lascia ”. Una marcata ed intelligente vena comica attraversa le pagine colme di drammi ed angosce di questo volume senza togliere umanità e spessore ai personaggi. Personaggi veri e rappresentativi di un vuoto esistenziale, come Alma Peressi ricchissima moglie di un noto professionista torinese, dedito al “vizietto”, in attesa di essere arrestata per un orrendo crimine, e madre di Verena detta Titti, una ragazza sballata e ribelle destinata fin dalle prime pagine a scivolare in pericolose frequentazioni. Molto ben delineata la figura del Commissario Gilli. Donna arguta , tutta casa e lavoro, fin troppo bella per il ruolo che ricopre, poco portata per le relazioni con l’altro sesso ma spietata negli interrogatori.
Una scrittura agile, quasi televisiva, che si mantiene brillante ma anche colta, attraverso l’uso sapiente di molteplici citazioni, per tutta la durata del libro. La scelta di utilizzare capitoli brevi di due o tre pagine consente alla narrazione di mantenere un ritmo serrato senza momenti di stanca.
Una storia amara, ben raccontata, che invita a riflettere su argomenti profondi senza dimenticarsi di “lasciare un sorriso sulle labbra di chi legge”.

Articolo di Roberto "Lofi" Lofino

Dettagli del libro
  • Listino € 14,00
  • Editore Salani
  • Collana Petrolio
  • Data uscita 29/10/2009
  • Pagine 288, brossura
  • Lingua Italiano
  • EAN 9788862561181

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente sorridere dei morti ammazzati!...:)
A chi piace il genere consiglio pure "I misteri di Madrid" di Antonio Munoz Molina.
Fabio Lotti

Cristing ha detto...

Mi hai incuriosito. Bravo Lofi!

Martina S. ha detto...

Pochi essenziali concetti a volte son più che sufficienti per dare l'idea di un libro. Mi sei piaciuto molto, Lofi.